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Metodi alternativi, buone notizie: Politecnico Torino aderisce al Centro 3R

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Ultimo aggiornamento

giovedì 31 gennaio 2019

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Buone notizie dal mondo della ricerca: il Politecnico di Torino, che lavora nella sperimentazione preclinica biomedica, entra a far parte del Centro Interuniversitario italiano dedicato alla promozione dei principi delle 3R nella didattica e nella ricerca.

Il Centro 3R (da replacement, reduction, refinement, i tre principi per la sostituzione dei modelli animali con modelli alternativi), nato dagli Atenei di Pisa e Genova, con i quali la LAV collabora da anni finanziando progetti specifici e borse di studio per ricerche animal-free, ad oggi conta più di 250 tra docenti e ricercatori, un numero più che raddoppiato da gennaio 2018. Tra questi, la professoressa Arti Ahluwalia, direttrice del Centro 3R, che ha sottolineato l’importanza dell’adesione del Politecnico di Torino per il proprio contributo nell’ambito di materiali e scaffold 3D e metodi computazionali e ingegneristici.
 
Si tratta di un segnale importante di un Paese che cambia e inizia a investire nei metodi alternativi alla sperimentazione animale perché scientificamente validi, utili e affidabili. Proprio in Piemonte è stata recentemente approvata una proposta di Legge a sostegno del finanziamento e della diffusione dei metodi di ricerca che non prevedono l’uso di animali, tramite appositi protocolli d’intesa con università, istituti scientifici ed enti di ricerca pubblici e privati, che permetteranno, tra le altre cose, di sostenere la formazione degli studenti universitari tramite borse di studio all’estero.

L’adesione del Politecnico, supportata anche dalla politica locale, rispecchia quanto voluto dalla norma e dal contesto scientifico, che indica come prioritari i metodi alternativi. Il nostro auspicio è che questo impegno sia tangibile e influenzi tutta la ricerca preclinica.
 
Collaborazioni e iniziative di promozione dei metodi alternativi, come quelle stimolate dal Centro 3R, sono una vera ricchezza per la ricerca del nostro Paese, che ha il compito di valorizzarle e l’opportunità di superare un modello obsoleto per guardare al futuro, diventando competitivo sul mercato internazionale e nella sfida di dare risposte concrete per la cura delle malattie che ancora ci affliggono.
 
Michela Kuan
Responsabile LAV Ricerca senza Animali