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Verona: nel 2016 oltre 360 animali salvi grazie a LAV, in appello conferma statuizioni civilistiche

I responsabili condannati in primo grado per maltrattamenti, in appello reati prescritti ma conferma delle statuizioni civilistiche e pagamento spese processuali.

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Ultimo aggiornamento

martedì 29 aprile 2025

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Costretti a comportamenti insopportabili per le caratteristiche etologiche

Si è celebrato il processo di appello davanti alla Corte di Appello di Venezia per il caso di maltrattamento nello storico allevamento “Amico Cane” in provincia di Verona.

I FATTI

Nel 2016 vennero sequestrati 300 cani, 30 cuccioli nati pochi giorno dopo il sequestro, insieme ad altri circa 30 animali zootecnici, di cui molti gravidi (bovini, pony, capre e avicoli) e furono affidati dalla Procura di Verona alla custodia giudiziaria della LAV.

La sede LAV di Verona ha coordinato i volontari nell'affidamento, ha trovato una famiglia a tutti i cani e luoghi sicuri per gli altri animali, luoghi dove non sono più stati in pericolo di essere maltrattati, né macellati.

L'UDIENZA

Ieri, 29 aprile, si è tenuta l'udienza in Corte d'Appello a Venezia, a cui erano ricorsi Mattia e Valter Munari - proprietari dell'allevamento - e la veterinaria Daniela Monzini, per ottenere l'assoluzione con riforma totale della sentenza di primo grado che aveva condannato gli imputati per maltrattamento.

Pur nell'amarezza nel dover prendere atto che i gravi reati contestati agli allevatori Mattia e Valter Munari e alla veterinaria Daniela Monzini si sono estinti per prescrizione, siamo soddisfatti nella conferma delle statuizioni civili di condanna. La Corte Veneta ha infatti ritenuto condivisibili le motivazioni della sentenza dei Giudici veronesi che hanno affermato il concorso nel delitto di maltrattamento di animali degli allevatori e della veterinaria. In particolare, secondo il tribunale di Verona gli imputati avevano sottoposto oltre 360 animali a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche, causando loro lesioni e omettendo di prestare loro le necessarie cure e la necessaria assistenza veterinaria. utto questo non poteva certo passare inosservato. Lorenza Zanaboni, Vicepresidente LAV e responsabile della sede di Verona

Mattia Munari, per il delitto di maltrattamenti era stato condannato alla pena di un anno di reclusione. Il padre Valter ad 8 mesi di reclusione. La veterinaria Monzini a 10 mesi di reclusione.

I 3 imputati avevano impugnato le condanne, ma gli anni trascorsi hanno fatto sì che i reati si prescrivessero con conseguente estinzione degli stessi.

Gli imputati avrebbero potuto rinunciare alla prescrizione, facoltà che non hanno esercitato. E, vista la presenza delle parti civili, la Corte ha comunque vagliato il materiale probatorio per stabilire se confermare o meno le statuizioni civili di condanna.
È amaro constatare che un così accurato lavoro di investigazioni condotte dalla Procura della Repubblica di Verona che avevano portato a significative condanne, si sia concluso, come purtroppo accaduto in tanti altri casi, con la prescrizione. Segnale, questo, a mio avviso di una non adeguata considerazione della gravità dei reati a danno degli animali.
La conferma delle statuizioni civilistiche di condanna è comunque la prova della correttezza delle motivazioni della sentenza di condanna pronunciata dell'ottobre 2020 dal tribunale di Verona. Conforta che, grazie all'enorme lavoro della sede LAV di Verona, tutti gli animali sequestrati siano stati posti definitivamente in salvo fin dal 2017. Avv. Emanuela Pasetto - Legale LAV nel processo

A fine novembre la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza in prima lettura la proposta di legge “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali”, ma il testo presenta delle criticità, prima fra tutte un aumento delle pene così lieve da continuare a permettere di evitare i processi e la certificazione dell'uso della catena come strumento di coercizione contro i cani.

Chiediamo ai Senatori della Commissione Giustizia, dal relatore Potenti alla Presidente Bongiorno, che hanno questo tema all'Ordine del Giorno, di approvare la nuova Legge con le modifiche positive necessarie.