Home | Notizie | Elefantessa Bambi: il processo conferma che le condizioni di detenzione non sono compatibili con le sue necessità

Elefantessa Bambi: il processo conferma che le condizioni di detenzione non sono compatibili con le sue necessità

Speriamo che la sua storia diventi un simbolo di speranza e dimostri l’urgenza di porre fine allo sfruttamento degli animali nei circhi

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

mercoledì 16 luglio 2025

Topic


Condividi

Le anomalie comportamentali evidenziavano uno stato di profondo malessere psicofisico

Si è tenuta oggi, al Tribunale di Mantova, la seconda udienza del processo che vede coinvolto il circense, proprietario e gestore dell’elefantessa Bambi, che nel 2023 era stato accusato di detenere il pachiderma in condizioni non idonee e produttive di gravi sofferenze, come da capo d’imputazione: detenuta in uno spazio inadeguato per le sue dimensioni, senza una pavimentazione adatta né arricchimenti ambientali che potessero sopperire alla noia e alla solitudine, determinando la manifestazione di gravi comportamenti stereotipati, come movimenti ripetitivi e totale assenza di risposta a stimoli esterni.

Sia il Maresciallo dei Carabinieri Forestali che la veterinaria dell’ASL, testimoni del Pubblico Ministero interrogati durante l’udienza odierna, hanno confermato che le condizioni ambientali in cui è stata detenuta l’elefantessa all’interno del circo erano incompatibili con le sue caratteristiche etologiche.

Le anomalie comportamentali osservate durante i fatti di Mantova del 2023 evidenziavano uno stato di profondo malessere psicofisico, riconducibile a un ambiente inadeguato e non conforme alle prescrizioni contenute nelle Linee Guida CITES del 2000.

Le testimonianze hanno confermato quanto noi di LAV, costituiti parte civile nel processo, abbiamo sempre sostenuto: l'animale è stato detenuto contro le sue caratteristiche etologiche, infatti, Bambi non aveva la possibilità di usufruire di aree esterne né di arricchimenti ambientali ed era costretta a vivere in mezzo a un’esigua quantità di paglia e nelle sue stesse deiezioni.

Questo processo si apre proprio in vista di un altro evento fondamentale: il voto al Senato, dal prossimo 22 luglio, della proposta del Ministro della Cultura Alessandro Giuli di proroga del termine per l’esercizio delle deleghe che posticiperebbe al 31 dicembre 2026 l’attuazione della legge sul riordino dello spettacolo, che prevede la dismissione degli animali dai circhi. L’ennesimo rinvio, questa volta di un anno e mezzo, che rappresenterebbe una condanna per migliaia di animali ancora rinchiusi in gabbie e camion, esibiti in spettacoli umilianti.

La mancanza di arricchimenti, l’isolamento sociale, gli addestramenti coercitivi e la natura itinerante del circo non possono in alcun modo garantire le condizioni minime di ‘benessere’ degli animali, come sottoscritto dall’ordine dei veterinari europei e italiani.
Questo ritardo è intollerabile e ci allontana dagli standard europei e da un atto ormai imprescindibile di civiltà, ma soprattutto che non rispetta la volontà della stragrande maggioranza degli italiani.

Ci auguriamo che questo processo possa essere un faro di speranza ma soprattutto una battaglia simbolo che dimostra quanto sia urgente porre fine a questa tradizione obsoleta, anacronistica e ormai non più eticamente accettata dalla società, che invece chiede a gran voce un cambiamento verso uno spettacolo che metta al centro le abilità umane. Non importa quanto sia grande una gabbia, quell’animale vivrà costantemente come un prigioniero innocente sviluppando anomalie comportamentali e patologie fisiche. È giunto il momento di dire basta animali nei circhi, senza ulteriori proroghe o ritardi perché ogni rinvio è una condanna. Giulia Giambalvo, Responsabile Area Animali Esotici LAV

Ripercorri la storyline

lunedì 14 aprile 2025

Elefantessa Bambi: oggi a Mantova si apre il processo contro il proprietario e gestore

Si apre oggi a Mantova il processo contro il proprietario e gestore dell’elefantessa Bambi.

L'uomo nel 2023 era stato accusato di detenere il pachiderma in condizioni non idonee e produttive di gravi sofferenze, come da capo d’imputazione, detenuto in uno spazio inadeguato per le sue dimensioni, senza una pavimentazione adatta né arricchimenti ambientali che potessero sopperire alla noia e alla solitudine, determinando la manifestazione di gravi comportamenti stereotipati, come movimenti ripetitivi e totale assenza di risposta a stimoli esterni.

Nonostante l’animale fosse stato posto sotto sequestro, noi di LAV abbiamo recentemente scoperto che Bambi verrebbe ancora fatta esibire nell’arena del circo, con potenziali rischi sullo stato di salute.

Questo purtroppo non è un caso isolato, ma una condizione che si verifica spesso all’interno dei circhi. Le condizioni inadeguate, gli spazi ridotti, la privazione della libertà, gli addestramenti continui e l'isolamento sociale sono caratteristiche spesso comuni a tutti i circhi e ormai anacronistiche. L’apertura di questo processo segna quindi un momento cruciale nella battaglia per i diritti degli animali, in un’ottica di crescente consapevolezza che il circo non può in alcun modo garantire il benessere degli animali, costretti a vivere in contesti assolutamente innaturali e spesso dannosi.Giulia Giambalvo - responsabile area animali esotici LAV

Nel corso dell'udienza, sono state ammesse le liste testi del PM, di LAV e della difesa e il Giudice ha stabilito la data per l’inizio dell’istruttoria al 16/07/25 per sentire i testi dell’accusa mentre il 10/09/2025 saranno auditi i consulenti tecnici veterinari.

Noi di LAV metteremo in campo tutte le azioni necessarie per garantire a Bambi un futuro migliore ed una vita il più possibile secondo natura.

Ci auguriamo che il Tribunale riconosca la sofferenza inflitta a Bambi e che questo processo segni un passo in avanti verso una società più rispettosa di tutte le forme di vita, riconoscendo che l’intrattenimento umano non può mai giustificare la sofferenza animale

L'ULTIMO SPETTACOLO

E per chi avesse ancora qualche dubbio, proprio stasera a Mantova verrà proiettato presso il Cinema Mignon alle 21.00 il film “L’ultimo spettacolo”, opera prima di Andrea Morabito, giornalista e regista LAV, che ha saputo raccontare in 70 minuti la storia della più grande liberazione di animali da un circo. Saranno presenti in sala il regista, Andrea Morabito, la responsabile LAV dell’area animali esotici, Giulia Giambalvo, e i volontari della sede LAV di Mantova.  

SCOPRI DOVE VEDERL0 IN ALTRE CITTÀ




CHIUDI

martedì 11 febbraio 2025

Mantova: Elefantessa Bambi, ammessa nostra costituzione di parte civile

Il Tribunale di Mantova ha accolto la costituzione di parte civile di noi di LAV nel procedimento penale a carico del proprietario e gestore dell’elefantessa Bambi, detenuta all’interno del circo Busnelli Niuman, accusato di maltrattamento, violazione delle “Linee Guida Cites” e violazione dei sigilli.

La vicenda aveva avuto inizio a marzo 2023, quando i Carabinieri Forestali locali, dopo un’ispezione della struttura ed accertata la detenzione incompatibile con la natura dell’animale e la violazione della normativa vigente, avevano subito posto l’elefantessa sotto sequestro, lasciandola però in custodia al circo stesso.

Come da capi di imputazione, Bambi, vittima di maltrattamento, era detenuta in uno spazio inadeguato per le sue dimensioni, senza una pavimentazione adatta né arricchimenti ambientali che potessero sopperire alla noia e alla solitudine, determinando la manifestazione di gravi comportamenti stereotipati, come movimenti ripetitivi e totale assenza di risposta a stimoli esterni.

Il Tribunale di Mantova ha anche disposto la prosecuzione del giudizio, fissando la prima udienza dibattimentale per il prossimo 14 aprile.

Si tratta di un passo fondamentale per portare nelle aule di tribunale la giustizia per questo animale e per tutti quelli ancora rinchiusi sotto i tendoni a strisce che costantemente devono sopportare condizioni di vita inadeguate, lunghi viaggi, addestramenti, ovvero quanto di più lontano rispetto al benessere e alla loro natura. 

Chiediamo quindi giustizia per Bambi e chiediamo al Ministro della Cultura Giuli di portare a Palazzo Chigi, senza ulteriori rinvii o ritardi, lo schema di Decreto legislativo di attuazione della Legge delega sullo spettacolo che prevede lo stop all’utilizzo degli animali nei circhi e spettacoli viaggianti come già deciso da tanti altri Paesi, con il dovuto aiuto al settore per la riconversione e senza alcuna perdita di posti di lavoro.

Ringraziamo l’avv. Massimiliano Canè per l’assistenza legale.


CHIUDI

venerdì 24 gennaio 2025

Elefantessa Bambi: al via il processo per maltrattamento

Si è aperto oggi al Tribunale di Mantova il processo a carico del proprietario e gestore dell’elefantessa Bambi, detenuta all’interno del circo Busnelli Niuman, accusato di maltrattamento, violaz... LEGGI I DETTAGLI

Si è aperto oggi al Tribunale di Mantova il processo a carico del proprietario e gestore dell’elefantessa Bambi, detenuta all’interno del circo Busnelli Niuman, accusato di maltrattamento, violazione delle Linee Guida Cites e violazione dei sigilli.

Noi di LAV, presenti in aula grazie al supporto dell’avvocato Massimiliano Canè, abbiamo depositato l’atto di costituzione di parte civile nel processo, ma sarà solo alla prossima udienza, l’11 febbraio, che il Tribunale scioglierà la riserva.

La vicenda aveva avuto inizio a marzo 2023, quando i Carabinieri forestali locali, dopo un’ispezione della struttura e confermata la detenzione incompatibile con la natura dell’animale e la violazione della normativa vigente, avevano subito posto l’elefantessa sotto sequestro, lasciandola però in custodia al circo stesso.

Questo aveva fatto sì che Bambi continuasse ad essere fatta esibire negli spettacoli, aggiungendo all’accusa di maltrattamento quella di deterioramento dell’animale posto sotto sequestro e violazione dei sigilli.

Questo caso rappresenta l'ennesima triste testimonianza di come la mercificazione degli animali e il loro sfruttamento negli spettacoli abbia effetti gravissimi sulla loro vita.

Come da capi di imputazione, Bambi, vittima di maltrattamento, era detenuta in uno spazio inadeguato per le sue dimensioni, senza una pavimentazione adatta né arricchimenti ambientali che potessero sopperire alla noia e alla solitudine, determinando la manifestazione di gravi comportamenti stereotipati, come movimenti ripetitivi e totale assenza di risposta a stimoli esterni.

Oggi, l’elefantessa diventa il simbolo della sofferenza che più di 2000 animali sono ancora costretti a subire a causa dello sfruttamento a scopo di intrattenimento.

E’ anacronistico, inaccettabile e umiliante che animali, che dovrebbero essere liberi di esprimere i loro comportamenti naturali, siano ancora costretti a esibirsi in performance imposte dai loro addestratori. La sofferenza degli animali detenuti nei circhi va ben oltre quello che si può osservare sulla pista: dietro il brillante fascino di lustrini e luci, si celano esseri senzienti in sofferenza, costretti a una vita reclusa in gabbia, scandita da addestramenti a compiere movimenti ed azioni estranei alla loro natura, accompagnata dallo stress dei lunghi viaggi delle tournée, e peggiorata dalla solitudine e dalla noia. Giulia Giambalvo, Area Animali Esotici LAV

Già nel 2023, il sondaggio Doxa commissionato da LAV, aveva fatto emergere che il 76 % degli italiani è contrario all’impiego degli animali nei circhi. E ancora nel 2024, aderendo alla petizione lanciata da LAV, ben 140.000 cittadini hanno firmato per ribadire di non voler essere più spettatori di questa sofferenza. 

Chiediamo quindi giustizia per Bambi e chiediamo al Ministro della Cultura Giuli di portare a Palazzo Chigi, senza ulteriori rinvii o ritardi, lo schema di decreto legislativo di attuazione della Legge delega sullo spettacolo che prevede lo stop all’utilizzo degli animali nei circhi e spettacoli viaggianti come già deciso da tanti altri Paesi, con il dovuto aiuto al settore per la riconversione e senza alcuna perdita di posti di lavoro. Giulia Giambalvo, Area Animali Esotici LAV

Photo Credit: milano.corriere.it


CHIUDI