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Proiettili di gomma e facce di bronzo: fallito il tentativo di sdoganare l'uso dei fucili contro i lupi

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Ultimo aggiornamento

lunedì 06 agosto 2018

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Nel volgere di poche ore il Ministro Costa ha messo la parola fine alle velleità di alcuni politici di mettere i lupi nel mirino dei fucili, anche se caricati con proiettili in gomma.

Un tentativo orchestrato da una compagine leghista alla ricerca di consenso: Vannia Gava, sottosegretario all’ambiente; Nicola Finco, consigliere regionale veneto (primo firmatario della Legge Regionale “ammazzalupi”) e Giuseppe Pan, assessore veneto alla caccia. Un progetto annunciato a Gallio, altopiano di Asiago, una delle aree venete, assieme alla Lessinia, maggiormente interessate dalle predazioni dei lupi nei confronti degli animali lasciati liberi al pascolo.

E’ chiaro che il fallito tentativo rappresentava l’avvio di un piano molto più pericoloso, che prevedeva di sdoganare l’uso dei fucili nei confronti dei lupi. Al quale sarebbe seguito, come una mera formalità, il passaggio dai proiettili in gomma a quelli in piombo.

A settembre, informa il Ministro Costa, riprenderà la discussione del piano lupo, bloccato lo scorso anno grazie anche alla forte protesta della LAV, che chiedeva di rimuovere la possibilità di uccidere i lupi: noi vigileremo perché quel piano, che contiene più di venti azioni utili a favorire la convivenza tra i lupi e le attività umane esercitate sui loro territori, sia approvato con la cancellazione del capitolo che ne consente l’uccisione.

Massimo Vitturi
Responsabile Area Animali selvatici