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Proposta di legge sul randagismo in Abruzzo: chiediamo che sia cambiata

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Ultimo aggiornamento

martedì 22 ottobre 2013

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Abbiamo già manifestato il nostro dissenso sulla proposta di legge regionale in Abruzzo “Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali d’affezione”, che introduce la possibilità di sopprimere gli animali da affezione su richiesta del proprietario “e per fondati motivi di ordine sanitario e/o sociale".

Oggi,  insieme ad Enpa e Lega nazionale per la Difesa del Cane,  abbiamo espresso le nostre critiche nel corso del Consiglio Regionale a L'Aquila alla presenza dei consiglieri regionali Nicoletta Verì e Alessandra Petri: in aula è emersa la disponibilità di apportare modifiche, in particolare riguardo agli articoli che abbiamo contestato, che prevedono l’uccisione su richiesta del proprietario del proprio cane o gatto da parte di un veterinario e la possibilità di abbattimento dei cani “inselvatichiti”.

La proposta di legge infatti presenta profili di incostituzionalità per l’evidente contrasto con la normativa nazionale e con il Codice penale!

E' in contrasto sia con la L. 281/91 Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo che e con l’articolo 544 – bis del Codice penale che punisce con la reclusione fino a quattro anni chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale.

L’eutanasia è un atto medico veterinario e non può essere decisa dal proprietario neppure per motivi di ordine sanitario e sociale.

La legge è molto chiara cani e gatti possono essere soppressi solo se gravemente malati, sofferenti e con prognosi infausta oppure se di comprovata pericolosità e non per generici motivi di ordine sanitario e sociale. Motivi di ordine sociale potrebbero essere difficoltà economiche, incapacità di gestire l’animale, il fastidio dell’abbaio oppure della semplice presenza di animali.

Anche la questione dei cani inselvatichiti non si risolve con la soppressione: i cani inselvatichiti sono cani e pertanto ricadono nella normativa nazionale per la protezione degli animali d’affezione che prevede indennizzi per gli allevatori e non certo l’abbattimento degli animali. 

Il randagismo si combatte in primo luogo con la sterilizzazione degli animali e la promozione delle adozioni a opera delle associazioni di volontariato, aspetti che la proposta di legge depotenzia, prevedendo che i cani ricoverati nei canili sanitari possano (invece che debbano) essere sottoposti a sterilizzazione e non prevedendo la presenza obbligatoria delle associazioni all’interno delle strutture gestite dai privati!

Il Presidente del Consiglio Regionale e i consiglieri tutti devono fare un atto di responsabilità anche alla luce delle elezioni che sono alle porte: ci auguriamo che il consiglio uscente non voglia essere ricordato come il consiglio “ammazza cani”.

Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e gatti