Necessario rendere accessibili i medicinali per curare cani e gatti.
Questa mattina presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati è stata presentata la proposta di legge a prima firma di Patrizia Prestipino, deputata Pd e Garante per gli animali di Roma Capitale, che -anche in considerazione dell'importanza dell'interconnessione tra salute animale e salute umana, riconosciuta dal consolidato approccio One Health - vuole rendere accessibili i medicinali veterinari che, pur contenendo il medesimo principio attivo, hanno in media un costo cinque volte superiore a quelli umani.
Durante la conferenza stampa a cui, oltre all'On. Prestipino, hanno preso parte Debora Serracchiani (responsabile nazionale Giustizia PD), Marco Furfaro (Capogruppo Pd in commissione Affari sociali di Montecitorio) e Gianluca Felicetti (Presidente LAV) sono stati ribaditi l'importanza che i 19 milioni di cani e gatti hanno per le loro famiglie, il valore delle cure veterinarie - anche in termini di prevenzione - e la conseguente necessità di ridurre i costi dei farmaci veterinari, alleggerendo così il peso economico iniquo sopportato da milioni di famiglie per le terapie farmacologiche veterinarie.
In particolare, la proposta di legge, testo realizzato in collaborazione con noi di LAV, vuole modificare il Decreto legislativo 7 dicembre 2023, n. 218, per consentire la possibilità di impiegare medicinali per uso umano su animali cani e gatti, a condizione che abbiano lo stesso principio attivo del farmaco veterinario corrispondente. Una possibilità che, dopo la nostra campagna #Curiamolitutti, era stata introdotta dal Parlamento nella scorsa legislatura proprio grazie a un emendamento alla Legge di bilancio del 2021 presentato dall'On. Prestipino.
Grazie all'approvazione di questo emendamento, nell'aprile dello stesso anno, l'allora Ministro della Salute, Roberto Speranza aveva emanato il decreto legislativo che consentiva al Medico Veterinario di prescrivere, a determinate condizioni, farmaci umani a cani e gatti nel caso in cui avessero il medesimo principio attivo e il medicinale a uso umano avesse un costo inferiore.
Il decreto, dopo aver resistito al TAR, che aveva bocciato il ricorso delle case farmaceutiche, è stato però spazzato via a dicembre 2023, quando il governo Meloni, per adeguarsi al Regolamento europeo, ha approvato un nuovo decreto privando così milioni di animali di poter essere curati adeguatamente.
IL DIRITTO ALLE CURE
Il diritto alle cure è un diritto costituzionalmente protetto anche per gli animali. L'articolo 9 della Costituzione mette, infatti, chiaramente in capo allo Stato la tutela degli stessi, e i costi eccessivi dei farmaci veterinari, alcuni dei quali sono salvavita, sono in netto contrasto con il principio di tutela.
Anche chi volesse acquistare il farmaco generico, non troverebbe un grande vantaggio poiché spesso non hanno un prezzo inferiore ai farmaci griffati. La proposta di legge interviene quindi positivamente anche su questo aspetto, e prevede che il loro costo sia di almeno il 20% inferiore a quello del farmaco di riferimento, proprio come avviene per il farmaco umano.
Altri aspetti dolenti evidenziati nel corso della presentazione sono l'esiguità della detrazione fiscale per le cure di cani e gatti e l'iniquità dell'IVA che grava sulle prestazioni veterinarie e il cibo per animali che, anche se adottati da un canile o da un gattile, il nostro fisco considera beni di lusso, dimenticando quanto le adozioni siano importanti anche in un'ottica di risparmio economico per la collettività.
Ci auguriamo che questa proposta di legge e quella per l'istituzione del servizio sanitario veterinario di base per la cura degli animali da compagnia presentate dall'On. Romano (Noi moderati), che ben si fanno interpreti delle necessità quotidiane di milioni di famiglie - una su tre vive con un cane o con un gatto - trovino il sostegno unanime di tutte le forze politiche e che siano approvate al più presto.