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Provincia di Bologna: dopo nostra diffida, cancellata la gara di cani ‘da caccia’ su quaglie

Grande soddisfazione.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 19 maggio 2025

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Ci impegneremo con forza per la definitiva abolizione della caccia

Grazie alla diffida inviata da noi di LAV alla regione Emilia-Romagna, è emerso che quella gara non era mai stata autorizzata, sabato scorso i cacciatori hanno quindi dovuto rinunciare al loro sanguinario divertimento. I loro cani non si sono potuti lanciare all’inseguimento di inermi quaglie d’allevamento utilizzate come strumenti di esercizio per le battute di caccia.

È una grandissima soddisfazione avere impedito questo violento passatempo, ancora una volta i cacciatori, che a parole si ergono a paladini della legalità, nella realtà dei fatti sono spesso coinvolti, come questo caso dimostra chiaramente, in attività illecite invariabilmente a scapito della vita di animali innocenti.

In questo momento in cui viene annunciata una nuova Legge sulla caccia che demolirà gli ultimi residui di protezione degli animali selvatici, noi di LAV, con il supporto dei nostri sostenitori,  ci impegneremo con ancora più forza non solo per il contrasto, ma per la definitiva abolizione della caccia

 

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martedì 13 maggio 2025

Gara di cani 'da caccia' su quaglie: abbiamo inviato una diffida urgente al Presidente della Regione Emilia-Romagna

Sabato 17 maggio a Sala Bolognese (BO) dovrebbe svolgersi quella che viene definita una “prova cinofila su quaglie aperta a tutte le associazioni venatorie”.

Un crudele e violento passatempo, che prevede la liberazione sul territorio di quaglie d'allevamento sulle quali si avventano i cani dei cacciatori, allenati così a stanare gli animali durante la stagione di caccia, con tanto di premiazione per il loro risultato.

Le quaglie saranno quindi utilizzate come oggetti a esclusiva disposizione dei cacciatori, poco importa se qualcuna di loro sarà uccisa a morsi dai cani oppure morirà d'inedia perché inadatta alla vita selvatica.

Il sanguinario divertimento dei cacciatori si estende quindi oltre i limiti della stagione di caccia, compromettendo la vita delle quaglie, allevate esclusivamente allo scopo di far allenare i cani dei cacciatori pochi istanti dopo avere acquisito la libertà, quando saranno rilasciate sul campo di gara.

È intollerabile che nel 2025 le istituzioni possano ancora autorizzare attività come questa, che comportano sofferenza e strazio di altri esseri viventi oltretutto utilizzando animali d'allevamento che potrebbero appartenere a una specie non cacciabile. Massimo Vitturi, responsabile area Animali Selvatici LAV

Le quaglie utilizzate in questi contesti sono infatti solitamente quaglie giapponesi, una specie la cui liberazione in natura viene fortemente criticata dallo stesso Piano Faunistico Venatorio della Regione Emilia-Romagna, che richiama il grave rischio di inquinamento genetico che si crea con le quaglie autoctone, mettendone a grave rischio la sopravvivenza. Al punto che lo stesso Piano Faunistico regionale precisa esplicitamente che “si rende necessario vietare l'impiego della Quaglia giapponese o suoi ibridi per le attività di tipo venatorio e cinotecnico”.

Il compito primario dell'amministrazione regionale, come stabilito da norme nazionali e internazionali, è garantire la tutela degli habitat e degli animali, non certo assecondare le richieste dei cacciatori sempre alla ricerca di nuovi pretesti per fare ciò che vogliono con gli animali selvatici.

Abbiamo inviato una diffida urgente al Presidente della Regione Emilia-Romagna De Pascale, con la quale viene chiesta la cancellazione di questa assurda e violenta gara, perché in contrasto con l'articolo 9 della Costituzione che da febbraio 2022 prevede anche la tutela degli ecosistemi e della biodiversità.

È incomprensibile come sia stato possibile che la Regione Emilia-Romagna abbia autorizzato questa assurda competizione, visto che le stesse norme regionali indicano che le manifestazioni di questo genere mettono a grave rischio gli ecosistemi, oltre che la vita degli animali per questo motivo siamo intenzionati a procedere con un esposto alla Magistratura nel caso in cui non dovesse essere sospesa



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