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Rapporto zoomafia 2020: in Sicilia un indagato ogni 7 ore

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Ultimo aggiornamento

martedì 25 agosto 2020

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Ogni 12 ore in Sicilia, nel 2019, e' stato aperto un procedimento penale per reati a danno di animali, con un indagato ogni 7 ore circa: sono i dati che emergono dal Rapporto Zoomafia 2020, che conferma come corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, macellazioni clandestine, uccisione di animali, traffico di fauna selvatica, pesca di frodo, siano crimini drammaticamente diffusi nell'Isola.

L'Osservatorio Nazionale Zoomafia ha analizzato i dati del 2019 ricevuti da 12 Procure Ordinarie su 16 (non hanno risposto Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto, Palermo e Ragusa) e da tre Procure Minorili su quattro (non sono pervenuti i dati della Procura per i minorenni di Caltanissetta), relativi al totale dei procedimenti penali e al numero di indagati per reati a danno animali.
Proiettando la media dei dati pervenuti su scala regionale, si puo' stabilire che in Sicilia nel 2019 sono stati registrati 760 fascicoli (circa l'8% di quelli nazionali), con un tasso di 15,02 procedimenti ogni 100.000 abitanti; e 1200 indagati (circa il 20,54% di quelli nazionali), con un tasso di 23,73 indagati ogni 100.000 abitanti.

La Sicilia e' una delle regioni dove la zoocriminalita' e' piu' attiva, dove si registrano tutti i reati presi in esame, con alcune condotte fortemente radicate nel sottobosco delinquenziale. Alcune reati, come quelli connessi alla sicurezza alimentare, inoltre, a causa dell'emergenza Covid, rischiano di focalizzare gli interessi della criminalita', come puntualizza la DIA nella sua ultima Relazione, "un'emergenza globale e senza precedenti che impone un approfondimento perche', se non adeguatamente gestita nella fase di ripresa post lockdown, puo' rappresentare un'ulteriore opportunita' di espansione dell'economia criminale".

Comunicato stampa integrale

(foto dal web)