Gli animali e la loro tutela rivestono un ruolo sempre più importante.
Lo scorso 29
maggio è stato presentato il Rapporto Italia 2025 di Eurispes.
Giunto alla 37
edizione, il Rapporto rappresenta una
fotografia di temi che Eurispes ritiene rappresentativi della attualità
politica, economica e sociale del nostro Paese. Di seguito alcuni commenti sui
dati pubblicati, a cura delle Aree Tematiche LAV.
RICERCA SENZA ANIMALI
Quanto emerso dal rapporto Eurispes
conferma la volontà costante dei cittadini italiani di voler superare
definitivamente una pratica obsoleta e superata: la vivisezione. Nel 2022,
l'iniziativa dei cittadini europei per abolire definitivamente i test sugli animali
per i prodotti cosmetici ha superato le 92 mila firme solo in Italia, e 1.2
milioni in tutta Europa. Questo enorme risultato ha portato la Commissione Europea
a redigere una tabella di marcia per il superamento dell'utilizzo degli animali
nella sperimentazione che verrà pubblicato all'inizio del prossimo anno. Ci
auguriamo che questa ennesima e chiara volontà dei cittadini venga ascoltata
dall'attuale Governo e che quest'ultimo decida
finalmente di stanziare fondi costanti e consistenti per i metodi innovativi e
animal-free.
ALLEVAMENTI “INTENSIVI”
I dati che emergono dal Rapporto mostrano una sensibilità in crescita anche
verso le condizioni di vita degli animali allevati. Tuttavia, l'alta
percentuale di contrari agli “allevamenti intensivi per uso alimentare” non si riflette
in scelte di acquisto e consumo che escludano i prodotti provenienti proprio da
quegli allevamenti e quindi effettivamente consapevoli. Ancora oggi il
consumatore non è pienamente conscio di cosa si nasconde dietro le porte chiuse
di allevamenti e macelli, né del fatto che la quasi totalità dei prodotti
animali deriva da allevamenti convenzionali o, appunto, “intensivi”. Il dato fa
emergere anche una riflessione più ampia: le scelte individuali sono fondamentali,
ma la scelta di favorire un sistema di produzione alimentare etico, più
sostenibile dal punto di vista ambientale e climatico, e anche sanitario, non
può essere demandata solo ai singoli, ma deve essere sostenuta a livello
politico, economico e sociale, per un cambio di sistema che deve partire
necessariamente anche dall'alto.
ANIMALI ESOTICI
Per
quanto riguarda gli animali esotici, dall'analisi di Eurispes emerge che il 76%
degli italiani si è dichiarato contrario all'uso degli animali nei circhi.
Questi dati riflettono un cambiamento culturale profondo, con un numero
crescente di persone che considerano gli animali esseri senzienti meritevoli di
rispetto e protezione, e non oggetti da ridicolizzare ed umiliare negli
spettacoli. Tuttavia, nonostante l'ampio consenso pubblico, l'Italia non ha
ancora adottato una normativa vincolante per vietare l'uso degli animali nei
circhi. La legge delega, approvata nel 2022, dopo diverse proroghe, ha
fissato al 18 agosto 2025 il termine per l'adozione dei decreti attuativi. Una
data che non può essere posticipata, considerata la crescente sensibilità
pubblica e le ampie conoscenze scientifiche a sostegno della tesi che agli
animali impiegati nei circhi non viene garantita alcuna forma di benessere: né
i loro bisogni etologici né quelli fisiologici risultano soddisfatti. È tempo
quindi che il Ministro della Cultura compia questo grande passo di civiltà
voluto dalla stragrande maggioranza degli italiani, oltre che dai veterinari
italiani ed europei, e che venga finalmente vietata questa pratica
anacronistica e vergognosa di sfruttare gli animali per il divertimento umano.
PELLICCE
Il dato rilevato da Eurispes in
merito alle pellicce non fa altro che confermare, nuovamente, il desiderio
degli italiani (come di tutti gli europei) di porre fine all'industria dello
sfruttamento degli animali per la mera produzione di pellicce. In Italia
abbiamo già vietato questi allevamenti, nei prossimi mesi ci attendiamo dalla
Commissione europea una risposta coerente con le istanze dell'Iniziativa dei
Cittadini Europei “Fur Free Europe” per un divieto di allevamento e
commercio di pellicce.
ANIMALI SELVATICI
Il Rapporto Eurispes del 2025 conferma un dato ormai assodato da decenni:
la maggioranza dei cittadini italiani vuole fermare l'incessante e pretestuoso
sterminio di animali selvatici. Nonostante le Istituzioni succubi della lobby
venatoria continuano a fomentare un'ostinata persecuzione degli altri animali
con cui condividiamo il territorio, gli italiani non si fanno raggirare dalla
retorica propagandistica che trasforma il cacciatore in protettore
dell'ambiente, che denuncia strumentalmente un presunto eccesso di selvatici
incolpandoli di qualsiasi difficoltà del settore primario e che fomenta la
fobia e il disprezzo nei confronti dei lupi e degli orsi, infatti il 68,3% dei
cittadini si dichiara contrario alla caccia. Insomma, la grande maggioranza dei
nostri concittadini ritiene che i fucili debbano essere archiviati
definitivamente per attuare una reale coesistenza con tutti gli animali
selvatici.
ANIMALI FAMILIARI
Ancora una volta
l'indagine annuale di Eurispes conferma che gli italiani vogliono condividere
la vita con gli animali, tanto che sono il 3,2% in più rispetto al 2024 quelli
che hanno fatto questa scelta. Il Rapporto evidenzia, tuttavia, anche un dato
allarmante: uno su dieci è stato costretto a dare via il proprio animale
familiare, a conferma che la tassazione ingiusta su cibo, articoli per animali
e spese veterinarie è una causa diretta degli abbandoni. Le conseguenze
negative a cascata a livello sociale sono molteplici, ecco perché avviamo e supportiamo
progetti di veterinaria sociale per sensibilizzare le istituzioni
sull'importanza del diritto alla cura anche per cani e gatti come presidio
sociale di civiltà e ogni anno, in occasione della Legge di Bilancio, chiediamo
migliorie per un fisco che sia dalla parte degli animali e di chi vive con
loro.