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Rapporto Italia 2025: italiani e animali fotografati da Eurispes

Gli animali e la loro tutela rivestono un ruolo sempre più importante.

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Ultimo aggiornamento

venerdì 06 giugno 2025

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La sensibilità nei confronti dei non umani è in crescita

Lo scorso 29 maggio è stato presentato il Rapporto Italia 2025 di Eurispes.
Giunto alla 37 edizione, il Rapporto rappresenta una fotografia di temi che Eurispes ritiene rappresentativi della attualità politica, economica e sociale del nostro Paese. Di seguito alcuni commenti sui dati pubblicati, a cura delle Aree Tematiche LAV.

RICERCA SENZA ANIMALI
Quanto emerso dal rapporto Eurispes conferma la volontà costante dei cittadini italiani di voler superare definitivamente una pratica obsoleta e superata: la vivisezione. Nel 2022, l'iniziativa dei cittadini europei per abolire definitivamente i test sugli animali per i prodotti cosmetici ha superato le 92 mila firme solo in Italia, e 1.2 milioni in tutta Europa. Questo enorme risultato ha portato la Commissione Europea a redigere una tabella di marcia per il superamento dell'utilizzo degli animali nella sperimentazione che verrà pubblicato all'inizio del prossimo anno. Ci auguriamo che questa ennesima e chiara volontà dei cittadini venga ascoltata dall'attuale Governo e che quest'ultimo decida finalmente di stanziare fondi costanti e consistenti per i metodi innovativi e animal-free.

ALLEVAMENTI “INTENSIVI”
I dati che emergono dal Rapporto mostrano una sensibilità in crescita anche verso le condizioni di vita degli animali allevati. Tuttavia, l'alta percentuale di contrari agli “allevamenti intensivi per uso alimentare” non si riflette in scelte di acquisto e consumo che escludano i prodotti provenienti proprio da quegli allevamenti e quindi effettivamente consapevoli. Ancora oggi il consumatore non è pienamente conscio di cosa si nasconde dietro le porte chiuse di allevamenti e macelli, né del fatto che la quasi totalità dei prodotti animali deriva da allevamenti convenzionali o, appunto, “intensivi”. Il dato fa emergere anche una riflessione più ampia: le scelte individuali sono fondamentali, ma la scelta di favorire un sistema di produzione alimentare etico, più sostenibile dal punto di vista ambientale e climatico, e anche sanitario, non può essere demandata solo ai singoli, ma deve essere sostenuta a livello politico, economico e sociale, per un cambio di sistema che deve partire necessariamente anche dall'alto.

ANIMALI ESOTICI
Per quanto riguarda gli animali esotici, dall'analisi di Eurispes emerge che il 76% degli italiani si è dichiarato contrario all'uso degli animali nei circhi. Questi dati riflettono un cambiamento culturale profondo, con un numero crescente di persone che considerano gli animali esseri senzienti meritevoli di rispetto e protezione, e non oggetti da ridicolizzare ed umiliare negli spettacoli. Tuttavia, nonostante l'ampio consenso pubblico, l'Italia non ha ancora adottato una normativa vincolante per vietare l'uso degli animali nei circhi. La legge delega, approvata nel 2022, dopo diverse proroghe, ha fissato al 18 agosto 2025 il termine per l'adozione dei decreti attuativi. Una data che non può essere posticipata, considerata la crescente sensibilità pubblica e le ampie conoscenze scientifiche a sostegno della tesi che agli animali impiegati nei circhi non viene garantita alcuna forma di benessere: né i loro bisogni etologici né quelli fisiologici risultano soddisfatti. È tempo quindi che il Ministro della Cultura compia questo grande passo di civiltà voluto dalla stragrande maggioranza degli italiani, oltre che dai veterinari italiani ed europei, e che venga finalmente vietata questa pratica anacronistica e vergognosa di sfruttare gli animali per il divertimento umano.

PELLICCE
Il dato rilevato da Eurispes in merito alle pellicce non fa altro che confermare, nuovamente, il desiderio degli italiani (come di tutti gli europei) di porre fine all'industria dello sfruttamento degli animali per la mera produzione di pellicce. In Italia abbiamo già vietato questi allevamenti, nei prossimi mesi ci attendiamo dalla Commissione europea una risposta coerente con le istanze dell'Iniziativa dei Cittadini Europei “Fur Free Europe” per un divieto di allevamento e commercio di pellicce.

ANIMALI SELVATICI
Il Rapporto Eurispes del 2025 conferma un dato ormai assodato da decenni: la maggioranza dei cittadini italiani vuole fermare l'incessante e pretestuoso sterminio di animali selvatici. Nonostante le Istituzioni succubi della lobby venatoria continuano a fomentare un'ostinata persecuzione degli altri animali con cui condividiamo il territorio, gli italiani non si fanno raggirare dalla retorica propagandistica che trasforma il cacciatore in protettore dell'ambiente, che denuncia strumentalmente un presunto eccesso di selvatici incolpandoli di qualsiasi difficoltà del settore primario e che fomenta la fobia e il disprezzo nei confronti dei lupi e degli orsi, infatti il 68,3% dei cittadini si dichiara contrario alla caccia. Insomma, la grande maggioranza dei nostri concittadini ritiene che i fucili debbano essere archiviati definitivamente per attuare una reale coesistenza con tutti gli animali selvatici.

ANIMALI FAMILIARI
Ancora una volta l'indagine annuale di Eurispes conferma che gli italiani vogliono condividere la vita con gli animali, tanto che sono il 3,2% in più rispetto al 2024 quelli che hanno fatto questa scelta. Il Rapporto evidenzia, tuttavia, anche un dato allarmante: uno su dieci è stato costretto a dare via il proprio animale familiare, a conferma che la tassazione ingiusta su cibo, articoli per animali e spese veterinarie è una causa diretta degli abbandoni. Le conseguenze negative a cascata a livello sociale sono molteplici, ecco perché avviamo e supportiamo progetti di veterinaria sociale per sensibilizzare le istituzioni sull'importanza del diritto alla cura anche per cani e gatti come presidio sociale di civiltà e ogni anno, in occasione della Legge di Bilancio, chiediamo migliorie per un fisco che sia dalla parte degli animali e di chi vive con loro.

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