Il testo approvato non è una Legge Regionale.
La notizia rilanciata da diverse testate ha suscitato grande interesse e molte reazioni, ma occorre fare chiarezza: il testo approvato dal Consiglio regionale della Lombardia il 24 giugno scorso non è una legge regionale, né tantomeno una norma già in vigore. Si tratta di una proposta di legge al Parlamento ("Norme specifiche per alcune tipologie di cani a tutela del loro benessere e della pubblica incolumità") che la Regione Lombardia ha deciso di promuovere ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione.
Il provvedimento, quindi, non produce effetti immediati né ha valore cogente, e potrà trasformarsi in legge solo se il Parlamento della Repubblica deciderà di farla propria, calendarizzarla e approvarla. Qualora ciò non avvenisse, la proposta decadrà automaticamente, e non potrà diventare legge regionale: l'eventuale adozione a livello lombardo richiederebbe un nuovo iter legislativo da parte del Consiglio regionale.
Nel corso dell'iter che ha condotto all'approvazione della proposta da parte del Consiglio regionale, noi di LAV siamo stati auditi dalla Commissione competente e abbiamo depositato una dettagliata memoria scritta contenente osservazioni critiche e proposte di modifica, molte delle quali non sono state recepite nel testo finale. Riteniamo fondamentale ricordare che non condividiamo l'impostazione generale del provvedimento, che si basa su presupposti etologicamente e scientificamente errati.
La proposta parte dal presupposto che alcune razze canine — in particolare molossoidi, terrier di tipo bull e cani da guardiania — siano intrinsecamente più pericolose di altre. Questa convinzione, oltre a non essere supportata da evidenze scientifiche, alimenta stereotipi e discriminazioni nei confronti di intere categorie di cani. Studi internazionali, come quello pubblicato su Science nel 2022, hanno dimostrato che la razza incide solo per il 9% sul comportamento del cane. Il resto dipende dall'ambiente, dall'educazione ricevuta, dalle esperienze individuali e dalla gestione da parte del proprietario.
Una simile impostazione rischia di ripetere l'errore della “black list” italiana del 2007, già abbandonata proprio per la sua inefficacia nel ridurre gli episodi di aggressione.
Noi di LAV riteniamo invece che il cuore della prevenzione stia nella responsabilizzazione dei proprietari, non nella stigmatizzazione dei cani. Per questo, sosteniamo l'introduzione di un patentino per tutti coloro che adottano o acquistano un cane, indipendentemente dalla razza. Un percorso formativo di base, accessibile e uniforme a livello nazionale, dovrebbe essere la regola per tutti, non un obbligo selettivo imposto solo ai proprietari di alcune razze.
Una corretta educazione cinofila può ridurre il rischio di incidenti, migliorare la gestione degli animali, prevenire i maltrattamenti e favorire il successo delle adozioni anche di cani ritenuti “impegnativi”. Il problema non sono i cani, ma l'impreparazione di chi li accoglie senza strumenti adeguati.
Tra le principali criticità che abbiamo evidenziato nel documento depositato presso la Regione, ricordiamo:
In alternativa, abbiamo suggerito un impianto normativo fondato su:
La sicurezza pubblica e il benessere degli animali sono obiettivi legittimi e condivisibili. Tuttavia, perseguirli attraverso strumenti inefficaci, discriminatori e privi di solide basi scientifiche è un errore che rischia di produrre più danni che benefici.
Continueremo a impegnarci, anche in sede parlamentare, per promuovere un approccio moderno, giusto e fondato sull'evidenza nella gestione della convivenza tra persone e cani.
Un approccio che metta al centro la
formazione dei proprietari, la valutazione del comportamento individuale
dei cani e il riconoscimento che nessuna razza è pericolosa in sé,
ma che ogni cane ha diritto ad essere compreso, rispettato e tutelato.
Ci auguriamo dunque che il Parlamento voglia ascoltare le nostre istanze e, anziché approvare una normativa inefficace sul piano della tutela dell'incolumità pubblica, scelga di varare una legge realmente utile, fondata sulla prevenzione, sull'educazione e su una gestione responsabile dei cani, nel rispetto di tutti.