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Caccia: la Regione Veneto vuole approvare una Legge sulle modalità di identificazione degli uccelli da richiamo

Un atto ideologico contrario a ogni principio scientifico e che favorisce il bracconaggio dei piccoli uccelli migratori

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venerdì 18 luglio 2025

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#veneto
Animali selvatici

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L’uso degli uccelli da richiamo è una delle pratiche più barbare e crudeli

Nei prossimi giorni il Consiglio regionale del Veneto potrebbe approvare una nuova Legge che detta disposizioni sulla gestione dei richiami vivi utilizzati dai cacciatori per poter uccidere più agevolmente gli uccelli migratori.

Se la nuova Legge dovesse essere approvata, i cacciatori avranno l’opportunità di regolarizzare la detenzione di uccelli utilizzati come richiami, anche se provenienti da catture illegali. Sarà infatti sufficiente un’autocertificazione sottoscritta dal cacciatore e l’apposizione di un contrassegno fornito dalla stessa Regione Veneto, perché i richiami catturati illegalmente si trasformino magicamente in uccelli regolarmente detenuti.

È lo stesso ISPRA a mettere in guardia rispetto al grave rischio che la nuova Legge veneta possa configurare una sorta di condono a tutto favore del bracconaggio. Il massimo istituto scientifico nazionale afferma infatti testualmente che “la sostituzione dei contrassegni sui richiami esistenti a seguito di una semplice autocertificazione renderebbe possibile la regolarizzazione di uccelli acquisiti illegalmente e favorirebbe l’approvvigionamento di ulteriori individui di cattura tramite canali illeciti”.

Non è tollerabile che una Regione, delegata dallo Stato italiano alla tutela degli animali selvatici, possa approvare una Legge che rappresenta una vera e propria sanatoria a esclusivo beneficio dei bracconieri che potranno così godere di una copertura legale per qualsiasi uccello catturato illegalmente. Per questo abbiamo inviato una circostanziata lettera a tutti i Consiglieri regionali veneti chiedendogli di non approvare questa Legge, impegnandosi in alternativa per adottare un’iniziativa legislativa che metta definitivamente al bando l’utilizzo degli uccelli da richiamo. Le Associazioni CABS, ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF

L’uso degli uccelli da richiamo è una delle pratiche più barbare e crudeli che caratterizzano la caccia. I piccoli uccelli migratori durante la loro fase di trasferimento autunnale dal nord Europa verso i Paesi del sud, tra i quali l’Italia, quando entrano nel nostro Paese trovano ad attenderli reti invisibili. Sono così catturati e rinchiusi a vita in una gabbia che ha la superficie di un foglio A4, costretti a vivere la maggior parte della loro vita al buio nelle cantine, in modo che quando, in autunno all’apertura della stagione di caccia saranno portati all’aperto dai cacciatori, canteranno attirando i loro simili che troveranno il piombo dei cacciatori ad attenderli.

La Legge che sarà votata la prossima settimana è intrisa di ideologia filo venatoria, non c’è alcuna ragione che giustifichi la deregolazione del sistema di identificazione dei richiami vivi così come prospettato, per questo ribadiamo il nostro appello ai Consiglieri regionali veneti perché non si rendano complici di una inaccettabile sanatoria che infanga i principi fondamentali della Costituzione italiana. Le Associazioni CABS, ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF