Home | Notizie | Proposta Regolamento UE benessere cani e gatti: alcuni emendamenti sono peggiorativi

Proposta Regolamento UE benessere cani e gatti: alcuni emendamenti sono peggiorativi

A rischio le tutele minime in alcuni Paesi.


Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

venerdì 09 maggio 2025

Topic


Condividi

Necessario costruire un sistema europeo coerente, ambizioso e senza eccezioni

Alla vigilia del voto su questa Proposta in Commissione AGRI del Parlamento europeo, noi di LAV insieme a Eurogroup for Animals lanciamo l'allarme. Le esenzioni già contenute nella Proposta e alcuni emendamenti peggiorativi potrebbero infatti compromettere la finalità ambiziosa del testo e impedire l'introduzione di obblighi già presenti in diversi Stati membri in materia di identificazione, registrazione, allevamento e benessere animale.

Nel dicembre 2023, la Commissione europea ha presentato la prima Proposta di Regolamento sul benessere di cani e gatti, accolta favorevolmente da noi di LAV perché finalizzata ad armonizzare le norme tra gli Stati membri e colmare le attuali lacune legislative. La proposta è stata successivamente migliorata dal Consiglio, attraverso i pareri dei Governi nazionali degli Stati Membri.

Tuttavia, nella fase attuale di esame da parte del Parlamento europeo, il testo rischia di essere notevolmente indebolito a causa di emendamenti peggiorativi presentati da alcuni gruppi politici.

Nelle prossime settimane, gli eurodeputati avranno l'occasione – prima nelle Commissioni parlamentari competenti, in particolare AGRI, e poi in Seduta Plenaria – di approvare un Regolamento che tuteli davvero tutti gli animali familiari in tutta l'Unione Europea e la presenza di emendamenti peggiorativi ne inficerebbe l'efficacia.

Alcuni di questi, presentati dai Gruppi PPE (Forza Italia e SVP) ed ECR (FdI), prevedono:

  • La possibilità di esentare i gatti dagli obblighi di identificazione e registrazione (I&R) e dai requisiti per l'allevamento. Senza I&R obbligatoria, le autorità non possono risalire alla proprietà degli animali, contrastare l'allevamento illegale o gestire focolai di malattie, comprese le zoonosi. Oltre a tutelare il benessere dei gatti, l'I&R obbligatoria previene l'abbandono e riduce conseguentemente i costi per le autorità pubbliche fino a 25 miliardi di euro all'anno a livello UE.
  • L'esenzione per i piccoli allevatori domestici dall'obbligo di registrazione e da altre responsabilità. Un solo allevatore non regolamentato può essere responsabile della nascita di oltre 100 cuccioli o gattini durante la vita riproduttiva di un cane o un gatto. In assenza di controlli, questo può portare ad allevamenti in condizioni insalubri e non etiche (come i “puppy mills”) e a un incremento esponenziale degli animali randagi, con un conseguente sovraccarico dei rifugi, già al limite in tutta Europa.
  • L'esclusione dei cani da caccia, dei cani impiegati da Forze Armate e Carabinieri e “da lavoro”, nonostante abbiano gli stessi bisogni comportamentali e sanitari degli altri cani. Permettere mutilazioni e pratiche dolorose, regolarmente perpetrate su questi animali con il pretesto della “salvaguardia della salute”, è grave e causa loro traumi e sofferenze enormi.
  • L'indebolimento dei criteri di allevamento, con la possibilità di abbassare a 12 mesi l'età per l'accoppiamento delle femmine e autorizzare in molti casi l'inseminazione artificiale. L'allevamento di cani e gatti non in grado di accoppiarsi naturalmente è spesso fonte di problemi ereditari e gravi conseguenze sul benessere degli animali coinvolti.

Accanto a queste proposte di modifica, che rischiano di indebolire il testo, vi sono anche emendamenti migliorativi che possono rafforzarne l'efficacia e l'ambizione. Tra questi, noi LAV ed Eurogroup for Animals sosteniamo con forza quelli che prevedono l'introduzione di una Lista Positiva a livello UE, uno strumento legislativo che stabilisce quali specie animali possano essere detenute a fini di compagnia. La sua approvazione rappresenterebbe un passo fondamentale per:

  • superare le attuali discrepanze tra Stati membri
  • prevenire l'importazione e la detenzione di specie inadatte alla vita domestica
  • ridurre i rischi per il benessere animale, la salute pubblica e la biodiversità.

Altre proposte migliorative invece includono:

  • l'estensione dell'obbligo di identificazione e registrazione anche ai cani e ai gatti di proprietà
  • l'applicazione delle disposizioni a tutela degli animali anche alle strutture commerciali e ai rifugi che detengono piccoli numeri di animali e il divieto di vendita di cani e gatti nei negozi.

Superando le divisioni politiche e gli interessi di parte, chiediamo a tutti gli eurodeputati di assumersi la responsabilità di approvare una Proposta di Regolamento davvero efficace.

Rivolgiamo un appello trasversale affinché siano respinti gli emendamenti che indeboliscono le tutele e siano invece sostenute le proposte che rafforzano la protezione degli animali da compagnia in tutta l'Unione.

I tempi sono maturi per costruire un sistema europeo coerente, ambizioso e senza eccezioni: è un dovere politico e morale, verso gli animali che da troppo tempo attendono una normativa adeguata, e verso i milioni di cittadini europei che chiedono con forza un cambiamento.