Premio conferito ad un innovativo progetto nell'ambito della biologia riproduttiva.
Il primo Premio per la sezione giovani ricercatori del centro 3R Svizzero è stato assegnato a Manon Murdeu, per il suo innovativo progetto nell'ambito della biologia riproduttiva. Infatti, insieme al suo gruppo di ricerca, la dott. Murdeau ha sviluppato un sistema di placenta-embrione su chip in grado di valutare gli effetti di sostanze chimiche, farmaci e nanoparticelle durante la gravidanza umana, senza utilizzare alcun animale.
Attualmente, oltre il 90% dei farmaci approvati e delle sostanze chimiche messe in commercio non sono stati oggetto di studi clinici che coinvolgano donne in stato di gravidanza, esponendo le stesse e il feto a enormi rischi, di cui ad oggi non si sa praticamente nulla.
Dall'altro lato, i test preclinici che tentano (invano) di studiare questi effetti sugli embrioni utilizzano ogni anno decine di migliaia di animali. In tali prove le femmine vengono fatte accoppiare o inseminate a forza e su di loro si testano farmaci e altre sostanze per valutarne la tossicità. Così facendo si sottopongono le madri e i piccoli che portano in grembo ad atroci sofferenze a cui fa sempre seguito la morte. I risultati ottenuti sono pericolosamente trasferiti all'uomo che resta l'altra cavia di questo sistema folle in cui si vuole far assomigliare la gestazione di un topo a quella di un essere umano, nonostante le evidenti differenze anatomiche, di durata e ambientali.
Il progetto della dott.ssa Murdeu, invece, riesce a mimare perfettamente lo scambio di nutrienti che avviene normalmente tra madre e figlio attraverso la placenta e in questo modo, riesce a comprendere anche come questo meccanismo influenzi lo sviluppo iniziale del feto (valutazione che sul modello animale non è possibile fare).
Il riconoscimento conferito alla studiosa evidenzia una volta di più che il mondo della ricerca vuole andare verso un cambio di paradigma, che metta al centro la salute dell'essere umano e al contempo salvi la vita a milioni di altri esseri viventi che meritano rispetto e tutela.
Soprattutto nel periodo della gestazione i parametri di assorbimento e sviluppo sono fondamentali affinché il feto sia tutelato: solo una ricerca human-based può garantire il diritto a una farmaceutica sicura. Non dobbiamo, per esempio, dimenticare il disastro della talidomide che, provato sicuro su animali, causò la nascita di migliaia di bambini focomelici.
Per agire sempre più in direzione di una ricerca human-based sono necessari maggiori investimenti economici.
Rinnoviamo quindi l'appello al nostro Governo affinché supporti l'Italia durante la transizione ai metodi animal-free, vincolando sufficienti fondi per i nuovi approcci metodologici (NAMs), in linea con quanto previsto dalla Commissione Europea.