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Aptuit: rinviata udienza procedimento penale per l’allora amministratore delegato e veterinari

Due richieste di Messa alla Prova e un patteggiamento per 4 mesi di reclusione.

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Ultimo aggiornamento

martedì 16 settembre 2025

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Non abbiamo mai smesso di lottare

Rinviata la prima udienza, per motivi amministrativi, del procedimento penale a carico dell’allora amministratore delegato e veterinari di Aptuit, multinazionale del farmaco, accusati di maltrattamento e uccisione non necessitata di animali a cui aveva fatto seguito il sequestro di oltre 50 animali (tra cui beagles e primati non umani). Nonostante il rinvio si apprende della richiesta di patteggiamento per l’ex amministratore delegato con 4 mesi di reclusione -segnale che fa ben dedurre la posizione dell’imputato- e richiesta di Messa alla Prova per le altre imputate.
Le prossime udienze saranno, quindi, il 7 novembre e il 2 dicembre per definire il giudizio.

Noi di LAV non abbiamo mai interrotto la nostra battaglia legale per far luce su quanto accade nei laboratori della multinazionale veronese e per verificare e garantire il rispetto delle pur minime normative a tutela degli animali sottoposti a gravi sperimentazioni invasive.

La nota azienda veronese utilizzatrice di cavie, non solo è stata oggetto di un sequestro penale di animali, ma addirittura di una sospensione per diversi mesi di tre autorizzazioni da parte del Tar Lazio  e di un provvedimento del Consiglio di Stato, organo supremo della giurisdizione, che in un caso, seppur concedendo una parziale ripresa degli esperimenti, ha incaricato il Comando dei Carabinieri Forestali di effettuare nuove ispezioni all’interno del laboratorio i cui risultati sono poi stati trasmessi in Procura per ordine del Consiglio di Stato lo scorso gennaio. 

Ringraziamo l’avvocato Raffaella Sili del foro di Roma per l’assistenza e supporto ricevuto 

 

 

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martedì 10 giugno 2025

Aptuit: udienza al TAR del Lazio su legittimità autorizzazioni sperimentazioni sui cani

Oggi a Roma il TAR del Lazio si è nuovamente riunito per decidere in merito alla legittimità delle autorizzazioni che prevedevano l'utilizzo di migliaia di cani beagle per sperimentazioni estremamente invasive da parte della multinazionale veronese di ricerca farmaceutica Aptuit.  Autorizzazioni che noi di LAV avevamo impugnato e due delle quali, fino ad oggi, sono state sospese.

Abbiamo preso parte all'udienza tramite l'avvocato che ci rappresenta in questa lunghissima battaglia, iniziata nel 2021 e mai interrotta. 

In questi quattro anni abbiamo ottenuto importanti risultati - tra cui il sequestro di 51 animali (25 dei quali affidati a noi) - e la sospensione di due autorizzazioni.

Ma non ci siamo fermati: abbiamo continuato con istanze di accesso agli atti, azioni giudiziarie, che hanno portato, tra l'altro, a nuove ispezioni nell'autunno dello scorso anno.

L'esito di queste ispezioni ha confermato la persistenza di irregolarità già emerse nelle indagini del 2021, tanto da indurre il Consiglio di Stato — il massimo organo della giustizia amministrativa — a trasmettere il fascicolo alla Procura di Verona per ulteriori accertamenti e valutazioni.

L'udienza di oggi ha il potenziale per mettere la parola fine a queste autorizzazioni, che finora hanno consentito l'impiego di migliaia di beagle in sperimentazioni invasive, sempre con l'avallo del Ministero della Salute e del Consiglio Superiore di Sanità, che ha permesso all'azienda di operare indisturbata.

Vi terremo aggiornati non appena l'esito sarà reso pubblico, con la speranza che rappresenti un'ulteriore vittoria in un ambito complesso e spesso impenetrabile come quello della sperimentazione animale.


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venerdì 11 aprile 2025

Processo penale Aptuit: imputati hanno chiesto rinvio udienza

A distanza di tre anni dal più grande sequestro di animali da un laboratorio di sperimentazione in Italia, quello dell’azienda Aptuit di Verona, i due imputati – l’allora rappresentate legale e la veterinaria – hanno chiesto il rinvio dell’udienza al Tribunale di Verona.

Con l’avvocata che ci ha rappresentato in udienza, ci siamo formalmente opposti alla richiesta di rinvio, ma il Giudice ha purtroppo accolto la richiesta rinviando al prossimo 16 settembre la decisione per far partire il processo a carico degli imputati.

Ricordiamo che le indagini preliminari, avviate da una nostra denuncia , avevano evidenziato moltissime irregolarità, tra cui il mancato rispetto dei criteri minimi strutturali e di gestione degli animali previsti dalla normativa, con conseguenti danni fisici e psicologici gravi a carico di cani beagle, macachi e scimmie marmoset stabulate nei laboratori dell’azienda veronese.

Gli stessi animali erano sottoposti a sperimentazioni con altissimi livelli di dolore, senza cure veterinarie adeguate e mantenuti parcheggiati per mesi e anni nelle medesime gabbie senza neanche essere utilizzati.

La nostra battaglia per ottenere giustizia non si ferma. Continueremo a portare avanti il nostro impegno legale affinché nessuna forma di crudeltà verso questi animali resti impunita.

Noi di LAV il 16 settembre saremo nuovamente in aula per chiedere che sia fatta luce sul caso, per ottenere giustizia per tutti gli animali coinvolti.


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lunedì 10 marzo 2025

Aptuit: 10 marzo e 11 aprile, due date simbolo per la nostra battaglia

Domani a Roma il TAR del Lazio deciderà in merito alla legittimità delle tre autorizzazioni che prevedevano l’utilizzo di migliaia di cani beagle per sperimentazioni estremamente invasive da parte... LEGGI I DETTAGLI

Domani a Roma il TAR del Lazio deciderà in merito alla legittimità delle tre autorizzazioni che prevedevano l’utilizzo di migliaia di cani beagle per sperimentazioni estremamente invasive da parte della multinazionale veronese di ricerca farmaceutica Aptuit. Autorizzazioni che LAV aveva impugnato e che fino ad oggi sono state sospese.

Fra un mese esatto, l’11 aprile, Il Tribunale Penale di Verona, tramite un’udienza predibattimentale, deciderà sull’inizio di un processo a carico dei due dipendenti indagati per maltrattamento e uccisione non necessitata di animali nel laboratorio di Aptuit, a tre anni di distanza dall’inizio dell’indagine. 

Queste due date sono cruciali per la battaglia legale di LAV contro le illegittimità della sperimentazione animale: dopo anni di mobilitazione, azioni legali e istituzionali, siamo riusciti a far luce su una realtà finora impenetrabile. 

Era il 2021 quando la sede LAV di Verona segnalò ai Carabinieri Forestali e al Comune della città veronese il transito di numerosi cani beagle, destinati ai laboratori Aptuit. LAV decise quindi di occuparsi del caso, effettuando un accesso agli atti e cercando di conoscere i numeri degli animali utilizzati nello stabulario e le autorizzazioni correlate. Inoltre, presentò una denuncia ai Carabinieri Forestali e alla Procura per chiedere rigorosi controlli nella struttura.  

Alla fine dello stesso anno, su denuncia LAV, la Procura di Verona dispose l’ispezione dei laboratori da cui emersero gravissime irregolarità. Queste portarono, nel 2022, al più grande sequestro di animali dai laboratori: 51 tra cani beagle, macachi e scimmie marmoset, di cui 25 furono affidati alla LAV. Questi animali, per la prima volta dalla loro nascita, grazie a LAV hanno potuto vedere la luce del sole, camminare sull’erba e vivere una vita degna di essere vissuta, protetti e rispettati. 

L’anno successivo a questa importante risultato, la Procura di Verona chiuse le indagini e iscrisse nel registro degli indagati l’ex direttore e il veterinario dell’azienda con accuse gravissime: maltrattamento e uccisione non necessitata di animali. 

Non ci siamo fermati e abbiamo proseguito con la nostra attività legale, visto quanto rilevato dalla Procura; abbiamo quindi depositato tre nuovi ricorsi al Tar, questa volta in sede cautelare, per sospendere i progetti e il 26 giugno 2024 abbiamo ottenuto una vittoria storica: il TAR del Lazio ha sospeso per sei mesi tre autorizzazioni che prevedano l’utilizzo di migliaia di cani beagle in sperimentazioni molto invasive. Valeria Albanese, Responsabile LAV Area Ricerca Senza Animali

A questa sospensione ha fatto seguito un ricorso da parte dell’azienda al Consiglio di Stato su uno dei tre progetti. Quest’ultimo ha concesso la ripresa temporanea delle sperimentazioni, ma al contempo ha disposto nuove ispezioni, condotte dal CUFA (Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari). 

Le ispezioni, svolte nel 2024, hanno portato alla luce “gravi e plurime violazioni della normativa di settore” per cui il Consiglio di Stato ha deciso di trasmettere gli atti alla Procura di Verona e al Capo Dipartimento One Health del Ministero della Salute, per le proprie e rispettive valutazioni di competenza.  

Ci auguriamo che queste prossime udienze segnino un nuovo, importante risultato per la tutela degli animali ancora impiegati nei laboratori, garantendo il pieno rispetto della normativa vigente, senza alcuna deroga.


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