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Colpo di mano in Parlamento, ridotte le sanzioni per la pesca di frodo

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Ultimo aggiornamento

domenica 12 maggio 2019

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Domani l’Aula del Senato voterà in via definitiva la conversione in Legge del Decreto Legge 29 marzo 2019 n. 27, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, già approvato dalla Camera dei Deputati.

Nella Legge di conversione - avente come relatore il Presidente della Commissione Agricoltura Gallinella, M5S - la Camera dei Deputati ha inserito degli emendamenti che nulla hanno a che vedere con la crisi dei settori agricoli, ma che sono finalizzati a ridurre le sanzioni e i provvedimenti di contrasto alla pesca di frodo.

In pratica, su proposta della maggioranza Movimento 5 Stelle-Lega, si dimezzano le sanzioni amministrative per i pescatori illegali, tagliando della metà le attuali sanzioni e in alcuni casi le sanzioni per la pesca del pesce spada e del tonno rosso sono decurtate addirittura di due terzi rispetto alla sanzione in vigore. Inoltre, si mira ad eliminare l’applicazione della sospensione della licenza di pesca per chi viola una sola volta i divieti posti, in particolare, alla tutela del tonno rosso e del pesce spada, prevedendo la sospensione solo in caso di recidiva, oltretutto dimezzando i mesi: dagli attuali sei mesi a tre.

E’ incredibile che si tenti di favorire chi viola la Legge e non la protezione della fauna e il rispetto delle regole: modifiche simili sono utili esclusivamente ai pescatori di frodo e non trovano alcuna giustificazione se non quella di favorire che viola la Legge invece di rispettarla.

L’utilizzo poi di un Decreto Legge sul rilancio dei settori agricoli in crisi è quantomeno istituzionalmente improprio, e per questo chiediamo al Presidente della Repubblica Mattarella il reinvio di questa parte del provvedimento alle camere per estraneità di materia. Con un emendamento presentato dalla deputata PD Moretto, approvato all’unanimità anche dalla maggioranza, addirittura si modifica la normativa sul contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne e si limita la confisca dei natanti e dei mezzi di trasporto e di conservazione del pescato solo in caso di recidiva. Come dire: per questa volta ti è andata bene, poi la prossima volta si vedrà.

Il bracconaggio ittico è una vera emergenza, perpetrato da gruppi organizzati che dispongono di mezzi e strutture. Ci saremmo aspettati, semmai, un inasprimento delle sanzioni e norme per il potenziamento delle azioni ci contrasto e vigilanza e non certo una sanatoria per i malavitosi della pesca.