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Scandalo contributi pubblici a circhi condannati

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 07 agosto 2013

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Degli oltre 3.400.000 euro donati dallo Stato ai circhi con l’attribuzione dell’ultimo Fondo Unico dello Spettacolo, una cifra fra i 250mila e i 336 mila euro sono stati assegnati a circhi condannati per reati contro gli animali o che comunque hanno violato disposizione normative statali ed europee di protezione degli animali. Come tali, quindi, non potevano essere beneficiari di questi contributi assegnati dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

Lo denunciamo, chiedendo la riconversione del Fondo ai soli circhi che non usano animali, facendo presentare un’interrogazione alla senatrice Silvana Amati (Pd) e alla deputata Michela Vittoria Brambilla (Pdl), con le quali le parlamentari chiedono al Ministro Bray se non ritenga doveroso e urgente disporre la revoca dei finanziamenti assegnati e se non ritenga importante assegnare questi finanziamenti, così come eventualmente altri, per la costituzione di un proprio Fondo per la custodia degli animali sequestrati o confiscati ad attività circensi visto che ad oggi questo costo è per lo più gravato sulle associazioni di protezione degli animali.

Il Decreto dell’11 luglio 2013, firmato dal Direttore Generale per lo spettacolo dal vivo Nastasi, riporta infatti tra i beneficiari alcune attività circensi di cui sono note “le condanne definitive o le violazioni di disposizioni normative statali e dell’Unione europea in materia di protezione degli animali”, come:

  • Folloni Ronaldo, Concordia sulla Secchia (Modena), contributo: euro 8.000,00, condannato dal Tribunale di Milano il 15 aprile 2002 per “detenzione in condizioni incompatibili con la sua natura di un elefante tenendolo immobilizzato sotto il tendone a una tavola di legno di mq. 6 circa, legandolo con due catene fissate alla tavola”;
  • Lidia Togni, Pagani (Salerno), contributo: euro 135.000,00, condannata dal Tribunale di Palermo, I sezione penale,  il 27 marzo 2008 “perché deteneva animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, ed in particolare custodiva elefanti in condizioni di immobilizzazione, camelidi e zebre ricoverati in strutture ridotte e non conformi alle esigenze tipiche, in contrato con el raccomandazioni Cites”;
  • Franchetti Enis, Parma, contributo: euro 18.000,00, condannato dal Tribunale di Monza, sezione distaccata di Desio, il 27 gennaio 2010 “per il reato di cui all’articolo 1 comma 1 lettera f) e comma 2 della Legge 150 del 1992”, detenzione di tigri senza le prescritte certificazioni Cites e confisca delle stesse;
  • il Circo Bellucci è stato sanzionato nel gennaio 2012 a Bologna per violazione alle Linee Guida Cites fatte proprie dal Regolamento comunale tutela animali. Nel citato Decreto repertorio n.977 dell’11 luglio 2013 sono  elargiti contributi a “Bellucci Emidio – Maglie (Lecce) – euro 75.000”, “Bellucci Loredana – Maglie (Lecce) – euro 30.000”, “Bellucci Emidio – Maglie (Lecce) – euro 55.000 per acquisto nuovi impianti”, “Bellucci Loredana – Maglie (Lecce) per attività in Romania 10.000 euro”. A proposito dell’esercente Emidio Bellucci una semplice ricerca su “Infoimprese” permette di verificare che tale norme è registrato non a Maglie (Lecce) ma a Portici (Napoli) “Circo Bellucci più Acquatico di Bellucci Emidio”;
  • il Circo Martini è stato sanzionato nel maggio 2013 a Pesaro per violazione delle norme di custodia degli animali esotici.  Nel citato Decreto repertorio n.977 dell’11 luglio 2013 sono  elargiti contributi a “Martini Aldo – Roma – euro 25.000”, “Martini Daris Leone Amedeo – Salerno – euro 100.000”, “Martini Romolo – Salerno – euro 45.000”.

Qual è la ragione per la quale non sono stati, evidentemente, svolti da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali i controlli per rispettare l’articolo 7 comma 2 del Decreto Ministeriale 20 novembre 2007 e sulla base di quale tipo di ricerche e documentazione il Ministero ha finora proceduto negli anni precedenti e come intende procedere nei prossimi anni?

Da troppi anni attendiamo l’emanazione di una legge nazionale che preveda la riconversione dei circhi in spettacoli senza animali: questo tema deve diventare prioritario nell'agenda politica del nostro Parlamento, con la creazione e il sostegno di centri di accoglienza che possano ospitare animali man mano non più utilizzati negli spettacoli.