Ora è accudito dallo Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Bergamo che ha trovato uno stallo dove potrà ricevere le cure che merita
Lobito è un cane samoiedo, dal folto manto bianco e dal carattere dolce. Vive in una perrera spagnola, l’equivalente di un canile comunale italiano dove vengono portati i cani randagi o abbandonati, una di quelle strutture tristemente note per l’elevato numero di uccisioni di animali. Finché una famiglia italiana non resta colpita dalla sua storia e decide di adottarlo.
Il suo trasferimento in Italia, nell’ottobre del 2022, rappresenta dapprima un nuovo inizio per lui. Ma dopo poco tempo, la situazione familiare peggiora e Lobito cade nuovamente in disgrazia.
La sua famiglia, seppure animata da buone intenzioni, si trova a vivere in condizioni economiche e sociali estremamente precarie. È prossima allo sfratto, quindi non ha energie né mezzi per occuparsi di lui. Le esigenze di Lobito non vengono più considerate e il cane viene lasciato completamente a sé stesso.
Lobito si ammala di leishmaniosi, una malattia trasmissibile tramite la puntura di insetti, noti come pappataci, che può manifestarsi in diverse forme, causando principalmente lesioni cutanee. Una malattia potenzialmente devastante, se non diagnosticata in tempo. Non ricevendo alcuna cura, la leishmaniosi inizia a corrodere progressivamente il naso di Lobito, che diventa una ferita aperta, piena di pus, sanguinante e dolorosa. L’animale non riesce a mangiare, dormire, respirare bene. Da 27 kg di peso, Lobito scende a 17, perde i denti, le unghie si incarniscono, la schiena viene compromessa. Eppure, il cane non perde la speranza.
Attraverso una segnalazione, la sua storia arriva allo Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Bergamo. I volontari si attivano subito per soccorrerlo: parlano con la famiglia di Lobito che, molto sollevata di aver incontrato qualcuno che potesse aiutarla nella sua difficoltà, cede l’animale poco prima del tragico sfratto. LAV trova uno stallo sicuro dove far stare il cane e comincia a dargli le cure necessarie per guarire, sgravando la famiglia di Lobito almeno da questo pensiero.
Lobito viene infatti portato in una clinica veterinaria specializzata, pian piano ha dei miglioramenti. Inizia un percorso di guarigione complesso, che però gli regalerà, ancora una volta, un nuovo inizio, quello che tanto aveva aspettato.
La storia di Lobito non è solo quella di un cane maltrattato o trascurato: è l’ennesima testimonianza di come, troppo spesso, i più fragili finiscano per pagare le conseguenze di situazioni di disagio grave. Ed è la dimostrazione di come strumenti come lo Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali siano essenziali per supportare non solo gli animali, ma anche le loro famiglie.