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Da una vita a catena alla libertà: il cane Hope salvato grazie all’intervento dello Sportello LAV di Bologna

Dopo l'intervento dello Sportello LAV di Bologna, che ha dialogato con i proprietari dell'animale, Hope viene finalmente liberato. La catena scompare e può vivere in libertà nel grande cortile a disposizione.

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Ultimo aggiornamento

martedì 28 ottobre 2025

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Nessun cane merita di vivere legato, rinchiuso o abbandonato a sé stesso

Sembrava una storia come tante, fatta di silenzio e indifferenza. Ma per fortuna grazie alla tenacia dello Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Bologna che non si è voltato dall’altra parte, il cane Hope oggi è libero.

Tutto è iniziato qualche mese fa, con una segnalazione pervenuta allo Sportello di un cane detenuto a catena in un cortile condominiale. I volontari LAV decidono di recarsi sul posto per verificare quanto segnalato e trovano un animale, estremamente buono, costretto a vivere in condizioni inaccettabili: legato a una catena corta, una cuccia trasandata e ciotole con cibo e acqua rovesciate. Intorno a lui un giardino ampio e silenzioso. Quello spazio diventa per il cane una prigione a cielo aperto.

I ripetuti sopralluoghi permettono ai volontari di documentare la condizione del cane in diverse situazioni, di notte e di giorno, e diventano preziosi nel momento in cui a loro volta decidono di segnalare il caso al Corpo Forestale, affinché venisse ristabilita la legalità e tutelato il benessere del cane.

Finchè non arriva un nuovo grido d’allarme: la segnalante ricontatta lo Sportello, perché il cane vive ancora legato alla catena e adesso, come se non bastasse, è stato rinchiuso in un piccolo garage. Un’ulteriore crudeltà inflitta che spinge con ancora più perseveranza i volontari ad agire subito. Dopo aver ricontattato i Forestali, quest’ultimi intervengono prontamente lo stesso giorno cogliendo quindi in flagrante gli atti di maltrattamento ai quali era sottoposto il cane.

Finalmente Hope viene liberato. La catena scompare e il cane può vivere in libertà nel grande cortile a disposizione. I suoi occhi comunicano che la sua nuova vita può finalmente cominciare.

La storia di Hope mostra le diverse fasi di lavoro che lo Sportello LAV contro i maltrattamenti segue: prima la segnalazione, poi l’intervento, in questo caso il primo non andato a buon fine, e ancora la tenacia che ha portato ad una risoluzione bonaria.

Ci auguriamo che il cane non debba più vivere legato e abbandonato a sé stesso e, in tal senso, l’impegno di LAV sarà quello di continuare a monitorare la situazione. Speriamo che questo caso possa essere d’esempio per un futuro dove ogni animale abbia il diritto di essere libero.