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No a animali esotici come pet: lo pensa l'86 per cento dei cittadini italiani

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Ultimo aggiornamento

domenica 07 giugno 2020

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Gli animali esotici non devono esser utilizzati come animali da compagnia”: la pensa così l’87% dei cittadini UE e l’86% degli Italiani, secondo un sondaggio d’opinione Savanta ComRes per Eurogroup for Animals, condotto in Italia, Francia, Germania, Finlandia, Spagna e Polonia. Ampio consenso anche rispetto alle catture in natura di animali selvatici da detenere come animali domestici: pensa che sia sbagliato il 92% dei cittadini europei intervistati e il 94% di quelli italiani.

La stragrande maggioranza degli intervistati nei paesi coinvolti nel sondaggio (87%), concorda anche sul fatto che il commercio dovrebbe essere regolamentato meglio (92% dato Europeo, 89% quello italiano) e che l'UE dovrebbe svolgere un ruolo preponderante in questo ambito come parte di regole di mercato comunitario (88% dato europeo, 82% quello italiano). 

I rischi del commercio mondiale di specie selvatiche, compresi gli animali esotici "da compagnia", sono diventati dolorosamente chiari nelle ultime settimane con l’emergenza mondiale del Covod-19. Nell'Unione Europea è perfettamente legale mantenere, commerciare e trasportare migliaia di specie animali esotiche con controlli sanitari scarsi se non assenti. Spesso fino a quando non è troppo tardi. Nel 2015 tre allevatori di scoiattoli esotici sono morti in Germania dopo aver contratto un nuovo ceppo di borna-virus legato agli animali. Lo stesso ceppo virale è stato successivamente scoperto anche negli scoiattoli detenuti nei Paesi Bassi! 

Consapevoli dei maltrattamenti e dei rischi sanitari connessi ai traffici internazionali di animali esotici, per arginare questo grave fenomeno, abbiamo avviato una petizione rivolta al Ministro dell’Ambiente Costa per chiedere, tra le altre cose, di vietare la riproduzione, la vendita e il commercio intracomunitario e di esportazione degli animali esotici nati in cattività e delle loro parti.

Il traffico di animali esotici è un business globale, secondo solo al traffico di armi e droga. In Italia il giro d’affari è di 2 miliardi di euro l’anno. Oltre al traffico illegale, in Italia sono allevati e commerciati legalmente anche armadilli (cugini dei pangolini), serpenti (le cui madri piene di uova vengono catturate in natura in Paesi nel sud del mondo), pappagalli e altri uccelli, ricci, salamandre, tartarughe, cani della prateria e mustelidi vari (cugini degli zibetti). Un elenco lunghissimo e preoccupante, di cui non si conosce neppure l’entità.

(foto: Jo-Anne McArthur / We Animals)

Comunicato stampa