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Scuole Verbano-Cusio-Ossola: il Diario Amico che gli allevatori non vogliono

Abbiamo scritto alla dirigente dell’Ufficio Scolastico per chiedere la tutela della libertà di insegnamento e di espressione

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Ultimo aggiornamento

martedì 28 ottobre 2025

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Potenziali intimidazioni a insegnanti e curatori del Diario

Noi di LAV, dopo essere intervenuti nei giorni scorsi sul caso del Diario Amico del Verbano-Cusio-Ossola promosso dall’Ufficio Scolastico Territoriale, torniamo ad esprimerci dopo la convocazione di un incontro pubblico a Crodo (VB), previsto per il 31 ottobre e dedicato al tema dell’ideologia vegan-animalista nelle scuole, organizzato dall’Associazione nazionale per la tutela dell’ambiente e della vita rurali.

La pressione mediatica esercitata da alcuni presunti allevatori nei confronti dei curatori del Diario e degli insegnanti ha assunto toni potenzialmente intimidatori, superando i limiti di un confronto civile e creando un clima ostile nei confronti di chi promuove riflessioni sul rapporto tra esseri umani e animali.

Giacomo Bottinelli, responsabile Ufficio A Scuola con LAV, ha inviato una lettera alla dirigente dell’Ufficio Scolastico IX – Ambito territoriale del Verbano Cusio Ossola, Concetta Noto, invitata all’incontro del 31 ottobre. Nella comunicazione ha ribadito che i testi e i disegni pubblicati nel Diario Amico affrontano in modo corretto e adeguato all’età degli alunni il tema dello sfruttamento animale, in particolare quello delle mucche nella filiera del latte e della carne.

IL RITIRO DEL DIARIO SAREBBE UNA SCONFITTA

Il ritiro del Diario o persino la sua distruzione, come richiesto dai suoi oppositori, sarebbe una sconfitta della libertà di insegnamento e di espressione, valori sanciti dalla nostra Costituzione. Ci auguriamo che Lei sappia tutelare questi valori, al di là dei suoi personali convincimenti relativi ai diritti degli animali e che non permetta che la libera espressione sia schiacciata dalla prepotenza.  Giacomo Bottinelli, responsabile Ufficio A Scuola con LAV

Noi di LAV dal 1999 abbiamo attivo un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione volto a promuovere l’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi.

La legge 92/2019 sull’educazione civica e le Linee guida ministeriali del 2024 prevedono esplicitamente che l’insegnamento favorisca il rispetto delle persone, degli animali e della natura, includendo la conoscenza delle associazioni che tutelano i loro diritti.

Nella lettera abbiamo anche quanto siano inopportune le accuse di “diffamazione” o di “false informazioni” rivolte al Diario Amico da parte di un’associazione locale e di alcuni politici. Tali reazioni mostrano la volontà di nascondere la realtà dello sfruttamento animale che caratterizza gli allevamenti, compresi quelli di montagna o di piccola scala.

“L’approccio degli oppositori del Diario– continua la lettera - ci sembra motivato dalla mera esigenza di difendere l’economia degli allevatori più che dalla necessità di informare ed educare correttamente gli alunni, offrendo strumenti per formarsi autonomamente attraverso informazioni corrette e una pluralità di punti di vista”.

In conclusione invitiamo la dirigente scolastica a garantire con fermezza la libertà di insegnamento e di espressione, evitando che tali valori vengano subordinati agli interessi di categoria.

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martedì 28 ottobre 2025

La tragica normalità di ciò che avviene nel ciclo produttivo

All’indomani delle critiche sollevate dall’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali nei confronti del Diario Amico, distribuito nelle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, noi di LAV interveniamo a sostegno della pubblicazione, che con la voce dei ragazzi mostra l’allevamento nel suo vero aspetto di violenza e sfruttamento verso gli animali. 

Il Diario Amico offre una chiave di lettura dalla parte degli animali che infrange la narrazione dominante e dà ad alunni e alunne l’opportunità di riflettere sul grave sfruttamento che si nasconde dietro la facciata delle produzioni animali. È bene che il mondo scolastico apra una seria riflessione su quanto i nostri insegnamenti siano condizionati dal sistema produttivo dell’allevamento e su quanto invece dovremmo emanciparci da questa prospettiva per il bene degli animali e dell’ambiente, oltre che per la salute. Giacomo Bottinelli , responsabile Ufficio A Scuola con LAV

Nei disegni del Diario le mucche mostrano cartelli con le scritte “Non sfruttateci” e “No allevamenti intensivi”. “Mi fanno partorire per poi sfruttarmi e mettere il latte in vendita” dice una mucca intervistata da un gatto. Poi c’è l’invito a “bere più latte vegetale”. Tutte affermazioni coerenti con la realtà e appelli perfettamente comprensibili mettendosi nei panni di un animale, ma questo ha causato il risentimento degli allevatori, che minacciano di rivolgersi persino al Ministro dell’Istruzione e del Merito per chiedere la distruzione di tutte le copie, sostenendo che il Diario sarebbe “pura disinformazione, ed evidente gravissima accusa infamante” nei confronti degli allevatori stessi. 

Quelle che l’associazione di allevatori definisce “assurdità vegano-animalistealtro non sono che la normalità di ciò che avviene ogni giorno nella produzione di carne, latte e uova: un ciclo di sfruttamento continuo in cui gli animali sono meri mezzi di produzione. La loro vita  è  soltanto in funzione del profitto dell’allevatore, cosa che la narrazione superficiale di pubblicità e retorica molto spesso nasconde abilmente. 

Proprio in questi giorni abbiamo inaugurato la mostra itinerante “Io rispetto gli animali”, in cui i disegni dei bambini denunciano tra l’altro lo sfruttamento degli animali negli allevamenti e il consumo di carne .La mostra farà il giro d’Italia, visitando dieci città diverse, per portare a scuola un messaggio che sia esattamente l’opposto di quello che gli allevatori vogliono farci credere: l’allevamento è una realtà terribile su cui abbiamo il dovere di rendere coscienti i nostri giovani. 


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