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La vivisezione esiste! Nostra replica a Gazzetta di Modena

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Ultimo aggiornamento

domenica 27 ottobre 2019

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abbiamo replicato alle affermazioni rese alla Gazzetta di Modena dal dott. Michele De Luca e dal dott. Grignaschi nell’articolo pubblicato sabato 26 ottobre.

Usare gli animali per test che riguardano fumo, droghe e alcol è un paradosso etico e scientifico, se consideriamo che gli animali non fumano, non bevono e non si drogano. Per questo chiediamo al Ministro della Salute Roberto Speranza di confermare il bando previsto dal 1° gennaio 2020 per questi test dolorosi e scientificamente inattendibili, e il potenziamento (+ 50 %) del finanziamento dei metodi sostitutivi.

Affermare che la vivisezione non esiste, invece, è disinformazione: in Italia sono poco meno di 600.000 gli animali utilizzati a fini di ricerca (fonte Ministero della Salute, dati 2017) e manipolazioni, vita in gabbia, assenza di relazioni sociali e di vita libera, lesioni chirurgiche irreversibili, sperimentazioni anche senza anestesia, sono fonte di enormi sofferenze per gli animali, destinati comunque alla morte.

Quanto all’affermazione del dr. Grignaschi per cui: “se non ci fosse la sperimentazione animale, sarebbero gli uomini a subirla” ricordiamo che per legge alla sperimentazione su animali segue quella clinica su umani, dunque eccome se si sperimenta sugli umani, con risultati che spesso contraddicono i risultati sperimentali ottenuti sugli animali, tanto che il 95% dei farmaci non supera le prove cliniche: su 100 sostanze sicure per gli animali, 92 non passano le prove cliniche e 4 vengono ritirate per gravi reazioni avverse; e su 3.000 trattamenti medici solo l’11% si è dimostrata efficace e il 98% è una copia di quelli vecchi.

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