Sono numerosi gli esperimenti assurdi condotti ogni anno. Pochi riescono a essere pubblicati e suscitano il ragionevole sospetto di ingenti sprechi di denaro, lavoro e vite animali.
La capacità dell'uomo di indagare, capire e decodificare la natura è affascinante e dalle alte potenzialità per il futuro del nostro pianeta, ma questa curiosità troppo spesso è sottoscritta alla legge di mercato dimenticandosi della prerogativa che deve contraddistinguere le azioni umane: il rispetto della vita. Infatti, la ricerca pura che vuole indagare e sperimentare nuovi campi di applicazione deve tener conto dei vincoli etici e scientifici in nostro possesso.
Anche se il mondo legislativo, politico e scientifico hanno mostrato incoraggianti segnali verso l'abbandono dell'utilizzo degli animali nelle procedure scientifiche, il fenomeno sperimentazione permane, ancora, incontrollato e difeso dalla lobby vivisettoria che vuole detenere il controllo del mondo della ricerca.
Pubblicazioni recenti hanno dimostrato come il processo di autorizzazione e attuazione delle procedure sia svicolato dalla razionalità scientifica per perseguire interessi economici dalle dubbie finalità.
Sono, infatti, numerosi gli esperimenti assurdi condotti ogni anno sia a livello nazionale che internazionale. Pochi di questi riescono a essere pubblicati e suscitano il ragionevole sospetto di ingenti sprechi di denaro, lavoro e vite animali in un mondo che dovrebbe avvicinarsi sempre di più a una scienza animal-free e che vede il l'universo della ricerca versare in una crisi finanziaria.
Solo per fare alcuni esempi, tutti italiani, ricordiamo:
Studi legati alle droghe, in particolare la ketamina in combinazione con stimolazione elettroconvulsiva (ECS)
o 560 TOPI
A dimostrare l'assurdità, oltre alla violenza, è uno studio simile, ovviamente meno invasivo, fatto su 403 pazienti umani depressi [2] che dimostra che una ricerca human-based non solo è possibile, ma doverosa e l'unica attendibile.
La parola microbiota sta diventando quasi di moda e ovviamente a pagarne le conseguenze sono gli animali. Una procedura grave comporta l'analisi degli effetti di un ridotto consumo di vino rosso sulle funzioni cognitive ed emozionali.
o 1540 RATTI
Come si può anche solo pensare di estrapolare gli effetti emozionali del vino rosso assunto forzatamente da un topo, rispetto a quanto avviene in un essere umano che beve un bicchiere di alcolico a cena?!
Studio sui cambiamenti climatici e colpi di calore. Possibile che nel 2025 questo sia l'approccio sperimentale per contrastare il surriscaldamento globale?
o 624 topi
Sappiamo di viviere in un'epoca in cui la fase adolescenziale è particolarmente complessa con fenomeni di autolesionismo, depressione e abuso di alcol fin da giovanissimi, ma la scienza non può rispondere con esperimenti folli sui ratti oltretutto a fronte di un'ampia gamma di studi epidemiologici.
Ratti
Per stessa ammissione dei ricercatori, lo scopo non è nemmeno identificare nuove strategie per la prevenzione ed il trattamento di disturbi neuropsichiatrici e deficit comportamentali imputabili all'insufficienza di sonno.
Infine, sebbene d'oltreoceano, non si può non citare un esempio simbolo della follia macabra del modello animale che pretende di ridurre e scomporre l'essere umano comparandolo a organismi radicalmente diversi su cui simulare sintomi simili dopo aver indotto violenze indicibili, come in uno s udio sugli effetti degli abusi sessuali durante l'adolescenza.
A conigli di pochi mesi
Se si vuole fare un passo avanti nella ricerca bisogna abbandonare questa scienza cieca che non è disposta a mettersi in discussione e che troppo spesso cede a compromessi dimenticandosi del valore della vita.
La medicina, la biologia, le leggi fisiche e matematiche sono alcune delle capacità di astrazione della mente umana in grado di codificare gli eventi che osserva e addirittura prevederli, ma la sperimentazione animale e le forme di abuso legate ad essa nulla hanno a che vedere con il nobile principio scientifico, anzi, sono solo buchi neri che oscurano e rallentano il percorso evolutivo della nostra specie.