La cittàdina è la località di residenza del senatore Lucio Malan (FdI), primo firmatario del Disegno di Legge “sparatutto”.
Sabato 15 novembre, davanti al Municipio di Luserna San Giovanni (Torino) abbiamo srotolato uno grande striscione con la scritta "Stop caccia".
Perché a Luserna San Giovanni? Semplice, perché è la località di residenza del senatore Lucio Malan (FdI), primo firmatario del Disegno di Legge “sparatutto”.
Lo striscione è un appello a fermare il massacro di milioni di animali per mano dei cacciatori e vuole contrastare il nuovo attacco agli animali selvatici sferrato dalla maggioranza parlamentare.
Si è aperta da poco, infatti, la stagione della caccia. Quest’anno in un contesto politico sempre più ostile agli animali, visto che la maggioranza parlamentare vuole approvare con estrema urgenza il Disegno di Legge 1552, che prevede la demolizione delle ultime tutele garantite agli animali selvatici, consegnando ancora più territori e animali al piombo dei cacciatori.
Noi di LAV abbiamo risposto a questo attacco frontale alla vita degli animali, depositando in Senato lo scorso settembre, insieme ad altre associazioni come Animalisti Italiani, ENPA, LAC, LAV, LNDC Animal Protection e OIPA, le oltre 50mila firme raccolte a sostegno di una proposta di Legge di iniziativa popolare che prevede l ’abolizione della caccia, il rafforzamento della tutela di orsi e lupi e l’incremento delle aree protette.
La Proposta di Legge che sarà discussa in Senato nelle Commissioni Ambiente e Agricoltura, stessa sede dove è all’esame DDL 1552 che, se approvato, aprirà a una nuova, e ancora più crudele, mattanza di animali selvatici, eliminando il divieto di caccia nelle foreste demaniali, consentendo di riaprire gli impianti per la cattura degli uccelli migratori con le reti, cancellando la chiusura obbligatoria della stagione di caccia entro la prima decade di febbraio, imponendo la riduzione delle aree protette cedendone il territorio ai cacciatori, aumentando così anche i rischi per l’incolumità dei cittadini in campagna e boschi.
Ora c’è peraltro anche il rischio che le disposizioni del Disegno di Legge, per evitare il confronto sugli oltre 2000 emendamenti contrari presentati, vengano inserite nella Legge di Bilancio 2026 così da aggirare il pieno e specifico confronto parlamentare, garantendone l’approvazione nel provvedimento economico-finanziario dello Stato.
È per questo motivo che abbiamo organizzato l'iniziativa di protesta nella cittadina di residenza del Capogruppo di FdI al Senato, Malan, primo firmatario del Disegno di Legge ispirato dal Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, per attirare l’attenzione dei cittadini e raccontare loro cosa sta accadendo in Parlamento e quale futuro si prospetta per gli animali selvatici e le aree protette, una vera e propria deregulation venatoria, a favore dei commercianti di armi, che comporterà maggiori rischi anche per i cittadini. Non bisogna infatti dimenticare che, oltre ai milioni di animali uccisi ogni anno, i fucili dei cacciatori mietono vittime anche tra le persone.
La nostra proposta di Legge per l’abolizione della caccia vuole invece dare finalmente voce a più di tre quarti dei cittadini italiani, che secondo i dati Eurispes richiedono da sempre la cancellazione definitiva di questa pratica assurda e violenta e che, nonostante la schiacciante maggioranza, rimangono inascoltati da questa maggioranza parlamentare. Maggioranza che, da quando si è insediata a ottobre 2022, si è completamente asservita a quello 0,7% di popolazione rappresentata dai cacciatori, utilizzando gli animali selvatici come moneta di scambio elettorale.