Il Belgio verso il divieto di import e commercio di carne e pelli di canguro
Presso il Parlamento federale di Bruxelles è stata presentata una bozza di Ordinanza che propone di vietare la vendita di carne e pelle di canguro; questa iniziativa segue la visita della delegazione di aborigeni australiani che, in un tour istituzionale europeo con prima tappa Roma alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, hanno denunciato il ruolo dell’Unione Europea e di alcuni Stati Membri in particolare (come Italia, Belgio, Olanda) nell’alimentare il più grande massacro di animali selvatici terrestri del mondo.
[Intervento al Parlamento di Bruxelles della delegazione aborigena australiana]
La proposta di ordinanza sarà votata nei primi mesi del 2025.
Mentre il Belgio si candida ad essere il primo Stato Membro dell’Unione Europea ad avere messo al bando l’import e il commercio di prodotti ricavati dalla caccia commerciale ai canguri, l’Italia – che detiene il primato per l’importazione delle pelli di questi animali – resta a guardare. La calendarizzazione e approvazione della proposta di legge C.961, presentata il 7 marzo 2023 dalla On. Eleonora Evi (PD) e cofirmata anche da parlamentari della maggioranza, è sempre più urgente.
La proposta, presentata dai verdi di Bruxelles (Groen e ECOLO, partiti della coalizione di maggioranza), mira a vietare la vendita di prodotti derivanti dalla caccia commerciale al canguro; una decisione politica in risposta all'appello lanciato dalla delegazione di aborigeni australiani insieme alla ONG belga GAIA (partner di LAV nella campagna #SalvaCanguri), che sottolineano che il Belgio è il più grande importatore europeo di carne di canguro.
Analoga proposta di divieto sarà presentata anche presso i parlamenti federali delle Fiandre e della Vallonia.
Anche se può sembrare lontano dalla nostra vita quotidiana, i cittadini di Bruxelles trovano inaccettabile la terribile sofferenza patita dal massacro per fini commerciali dei canguri. Pertanto invitiamo il Parlamento di Bruxelles ad ascoltare la voce dei suoi cittadini.
GAIA applaude questa iniziativa e sollecita tutti i parlamentari a sostenere la proposta. Questa iniziativa parlamentare dimostra una crescente consapevolezza politica. Il nostro Paese non può più tollerare questa crudeltà contro i canguri, né l'impatto culturale ed ecologico che causa. Ann De Greef, CEO di GAIA.
Ogni anno, oltre 80.000 canguri perdono la vita per il mercato belga. Il Belgio è il più grande importatore europeo di carne di canguro; mentre solo pochi ristoranti e negozi offrono ancora carne di canguro, la maggior parte dei prodotti importati viene riesportata in altri Paesi.
La caccia notturna ai canguri causa immense sofferenze agli animali. Quasi il 40% degli animali non muore all'istante. Il Regolamento di Condotta che disciplina la caccia commerciale dispone che i cacciatori uccidano i giovani canguri (rinvenuti nei marsupi delle madri uccise) schiacciando loro il cranio e distruggendogli il cervello! Una condotta orribile e disumana, ma qualificata come “best practices” dalle autorità Australiane.
LA RISPOSTA DELLE AZIENDE
Dal 2019, con l’avvio della campagna #SalvaCanguri, hanno annunciato la dismissione della produzione e vendita di prodotti in pelle di canguro: Diadora, Puma, Nike, Decathlon (entro il 2027), Prada, Versace, Ferragamo, Zegna e prima ancora anche Gucci.
Le aziende della grande distribuzione che in Belgio, Francia, Germania e Olanda vendevano carne di canguro ma hanno poi deciso di non essere più complici della mattanza sono: Lidl, Aldi, Carrefour, Makro, Colruyt, Cora, Match, Delhaize, Real, Kaufland, V-Mark, Real, Kaufland.

Con la campagna Salva Canguri avviata da LAV nel 2019 e parte di una campagna globale, abbiamo ottenuto importanti risultati con alcune aziende che, sensibilizzate, hanno subito dismesso le produzioni come: Diadora (per le scarpe da calcio), Prada, Versace, Ferragamo e prima ancora anche Gucci per calzature e accessori di lusso. In passato l'Italia è stato paese guida in Europa per il divieto all'import di pellicce di foca, oggi, con la proposta di legge C.961 (prima firmataria On. E. Evi) l'Italia ha la possibilità di intervenire per contrastare l'uccisione di oltre 1,5 milioni di canguri l'anno ed essere il primo Stato membro a farlo.
Una mattanza che ha anche ripercussioni sociali sulle popolazioni
aborigene, le First Nations People, che vedono nei canguri un totem sacro e che
ora sono a Roma per chiedere all'Italia di non essere più complice di questa
barbarie.