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La ricerca senza animali al centro della strategia della Commissione Europea

Una strategia rendere l’Europa leader mondiale dell’innovazione scientifica

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venerdì 18 luglio 2025

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Ricerca senza animali

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Ci battiamo da quasi 50 anni per la liberazione di tutti gli animali rinchiusi nei laboratori

La Commissione Europea ha reso pubblica la strategia con la quale vuole rendere l’Europa, entro il 2030, leader globale nella ricerca e per raggiungere questo obiettivo ha finalmente riconosciuto come parte fondamentale della strategia, i nuovi approcci metodologici (NAMs) senza animali.

I NAMs avranno un ruolo cruciale nel processo di innovazione della ricerca europea grazie al fatto che riusciranno ad "accelerare l'innovazione, ridurre i costi e aumentare l'efficienza nella ricerca e sviluppo" e per questi modelli di ricerca senza animali verranno vincolati dei fondi specifici (50 milioni di euro) mediante il programma Horizon Europe, per il biennio 2026-2027.

Oltre all’impegno economico, la Commissione ha espresso chiaramente la volontà di collaborare con gli Stati Membri per “supportare lo sviluppo e l'implementazione di NAMs per ridurre i rischi nello sviluppo di nuovi medicinali e dispositivi medici”. Questa attività verrà portata avanti grazie all’European Research Area (ERA), un sistema di programmi di ricerca che ha, tra gli obiettivi, il supporto alla Commissione per il completo superamento dell’utilizzo di animali nei laboratori.

Noi di LAV ci battiamo da quasi 50 anni per la liberazione di tutti gli animali rinchiusi nei laboratori perché crediamo in una scienza etica che non torturi e uccida esseri senzienti e innovativa, basata su modelli avanzati e sicuri e che riproducono fedelmente ciò che avviene nel complesso sistema che è il corpo umano.

Il futuro della ricerca è animal-free e a dirlo non siamo solo più noi: la Commissione Europea pubblicherà la tabella di marcia per il superamento dell’utilizzo degli animali nella ricerca entro il primo trimestre del 2026, l’industria farmaceutica europea (EFPIA) ha dichiarato che intende allinearsi condividendo lo stesso obiettivo di completo superamento e numerosi stati membri stanno investendo milioni di euro in modelli innovativi.

E l’Italia? Sebbene abbia dato il suo supporto all’azione dell’ERA, il nostro paese ad oggi non investe nemmeno 1 centesimo nella ricerca senza animali e sembra voler rimanere ancorata a modelli obsoleti, ignorando ciò che avviene oltre confine.

Ci aspettiamo che questa ulteriore dimostrazione dell’importanza di supportare i nuovi approcci metodologici, venga presa in considerazione dal nostro Governo, e che dal prossimo anno, siano previsti, finalmente, fondi costanti e consistenti.