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Traffico di tigri denunciato da LAV, inchiesta di Giulia Innocenzi a Le Iene

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Ultimo aggiornamento

martedì 26 maggio 2020

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Ricordate la storia delle tigri, spedite a fine ottobre scorso da Latina verso la Repubblica Russa del Daghestan? La vicenda aveva conquistato la cronaca internazionale perché le tigri, partite da Latina e trasportate da un’azienda italiana, erano rimaste bloccate alla dogana UE tra Polonia e Bielorussia per 5 giorni; una di esse era stata rinvenuta morta, le altre in gravi condizioni, sfinite da un trasporto durato 67 ore e realizzato con gabbie anguste, senza aria né luce e senza un piano di sosta per abbeverarle.

Su quella vicenda è tornata a indagare Giulia Innocenzi realizzando un dettagliato reportage per Le Iene dal titolo: “Il mistero delle 10 tigri del Tiger King di Latina” .

Molti aspetti di questa drammatica vicenda non tornano secondo la LAV che ha presentato una denuncia per maltrattamento di animali e si è opposta alla successiva archiviazione della denuncia:

  • la durata del viaggio: la ricostruzione non coincide con l’inferiore durata autorizzata dall’Asl di Latina ovvero un viaggio di 21 ore mentre solo per arrivare a Terespol il camion impiega 46 ore, e mancava ancora più di metà del viaggio per arrivare in Russia!

  • Quale era l’effettiva destinazione degli animali?

  • Una gabbia era alta solo 60 centimetri, mentre una tigre adulta è alta un metro e trenta

  • Perché un veterinario ASL parte dall’Italia per trasportare un documento mancante necessario a proseguire il viaggio degli animali?

La vicenda delle tigri italiane bloccate alla frontiera europea è solo uno dei molteplici casi di commercio di animali esotici, all’interno e verso l’esterno dell’Unione. Tra gli animali vittime di questi traffici, le tigri nate in cattività sono particolarmente colpite, in quanto il loro commercio è ancora permesso, a differenza di quello delle tigri nate in natura. Ma i traffici illegali non risparmiano alcun animale, con gravi ripercussioni su tutte le specie coinvolte e seri rischi anche per la salute umana.

Per questo, nel nostro Manifesto #NONCOMEPRIMA, anche per agire sulle cause della pandemia in corso, chiediamo di fermare i mercati, le fiere, l’uso e l’uccisione degli animali selvatici ed esotici (lav.it/manifesto): abbiamo lanciato una specifica petizione (change.org/nontrafficoanimali) indirizzata al Ministro dell’Ambiente Costa per fermare il commercio di animali esotici e invitiamo tutti a firmarla.

 

COMUNICATO Stampa