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Tigri in cattivita' di "seconda classe": UE fermi export di animali vivi

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Ultimo aggiornamento

martedì 28 aprile 2020

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C'è una disparità di protezione tra tigri selvatiche e tigri allevate in cattività. Mentre le prime sono rigorosamente tutelate, infatti, per le seconde è ancora permesso il commercio, con pesanti conseguenze sugli sforzi internazionali per porre fine al mercato illegale e al bracconaggio.

È il tema di un video esclusivo diffuso da LAV, realizzato e concesso dalla TV polacca TVN24, che ha indagato su una storia incredibile abbiamo contribuito a a smascherare lo scorso ottobre: l’odissea di 10 tigri spedite da Latina verso la Russia in uno zoo in Daghestan, durante la quale una delle tigri perse la vita a causa delle drammatiche condizioni in cui erano trasportate.

Secondo un'indagine svolta da Four Paws (tra giugno e ottobre 2019) che ha coinvolto 28 Stati Membri dell'UE e 8 Paesi vicini, le tigri in cattività censite risultano 913. Cifra non aderente alla realtà, considerando che 19 paesi, tra cui l'Italia, non sono stati in grado di fornire dati: le autorità della maggior parte degli Stati Membri dell'UE, infatti, non sono a conoscenza e/o non tengono registri relativi al numero di tigriInoltre, la mancanza di registrazione, insieme alla mancanza di un database centrale e di una condivisione dei dati per rintracciare i movimenti delle tigri vive all'interno dell'Europa, permette a commercianti illegali di operare senza troppi vincoli: i dati EU TWIX per il 2014-2018, infatti, hanno rivelato che 18 tigri vive e 1.804 parti e derivati sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine nazionali.

Per questo con Four Paws chiediamo:

1) il rilascio di un Documento di Orientamento da parte della Commissione UE, come primo passo prioritario che raccomandi agli Stati Membri di sospendere l'esportazione e la riesportazione di tigri vive e parti o derivati di tigri; 

2) un divieto totale di tutto il commercio intra-ed extra-UE di tigri vive e parti o derivati (importazioni, esportazioni e riesportazioni) con le deroghe di cui al punto 1. 

Il traffico e l’utilizzo di tigri, e di altri animali selvatici ed esotici commerciati o trafficati, rappresenta un vero e proprio rischio sanitario per le persone e per il Pianeta, come dimostra l'attuale emergenza sanitaria: Basta quindi alla movimentazione, al commercio, al trasporto, alla ridicolizzazione, quindi all’infinita sofferenza di TUTTI gli animali, sfruttati per qualsivoglia ragione (circhi, zoo, commercio, traffico, medicina tradizionale, approccio scientista obsoleto, industria alimentare, industria della moda, caccia)! 

Comunicato stampa completo