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Trentino ormai in mano ai bracconieri: lupi, volpi, orsi uccisi con il veleno, scuoiati e fucilati

Denunciamo i responsabili di queste morti. Il bracconaggio non si combatte con tiepide parole istituzionali, come quelle della pavida giunta Fugatti, ma con forti azioni giudiziarie!

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Ultimo aggiornamento

venerdì 03 ottobre 2025

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Uccidono violentemente gli animali, mettendo anche a rischio l'incolumità delle persone

È trascorsa solo una settimana dal ritrovamento della pelle di un giovane orso, per cui si sospetta un atto di bracconaggio, nel comune di Borgo D’Anaunia, in Provincia di Trento. E ora arriva un’altra sconvolgente notizia, secondo la quale l’orsa trovata morta a Caldes il 25 settembre sarebbe stata uccisa da colpi di arma da fuoco.

Non ci troviamo quindi di fronte a un caso isolato: il Trentino si conferma purtroppo territorio di scorribande per bracconieri e giustizieri fai da te, un vero far west, con una amministrazione che negli ultimi anni ha fatto di tutto per alimentare un brodo di coltura nel quale sono maturate le reazioni che hanno portato all’uccisione di volpi, orsi e lupi. Massimo Vitturi, area animali selvatici LAV

Si tratta di una situazione drammatica nella quale, ancora una volta, dopo la scoperta dei fori di proiettile nel corpo dell’orsa, l’assessore Failoni continua a mantenere un atteggiamento tiepido nei confronti dei criminali bracconieri che scorrazzano indisturbati sul suo territorio, ai quali si è limitato a ricordare che “il bracconaggio è illegale e non appartiene alla cultura delle nostre comunità”, senza prendere una netta posizione di condanna né tantomeno annunciare misure di contrasto straordinarie nei confronti di chi vigliaccamente utilizza veleno, fucili o altri sistemi vietati per uccidere animali protetti, mettendo a rischio anche l’incolumità delle persone.

Dopo tutti i casi di bracconaggio che si sono verificati in Trentino dal giorno del suo insediamento, la giunta Fugatti sembra ancora una volta non voler prendere una netta posizione di condanna pubblica nei confronti dei colpevoli, limitandosi a considerarli responsabili di qualcosa di simile a una marachella da bambini. LAV

L’ufficio legale della LAV sta già predisponendo un’articolata denuncia nei confronti dei responsabili della recente morte dei due orsi, che sarà depositata a breve per ribadire ancora una volta che il bracconaggio non si combatte con tiepide parole istituzionali, ma con forti azioni giudiziarie che siano di esempio per tutti coloro che ritengono di potersi fare giustizia da sé, in spregio alla vita degli animali e delle Leggi nazionali ed europee poste a tutela degli animali selvatici.