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Basta trofei di caccia in volo sui nostri cieli. Alitalia li proibisca!

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Ultimo aggiornamento

martedì 17 novembre 2015

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Ieri sera al Parlamento Europeo si è svolta l’anteprima del documentario Blood Lions del film-maker Sudafricano Ian Michler.

Il documentario, non ancora in programmazione in Italia, svela lo sfruttamento del Re Leone in Sud Africa dove, per interessi che coinvolgono pesantemente i cittadini dei paesi europei compresa l’ Italia, viene fatto riprodurre in cattività per poi essere offerto come preda facile a cacciatori senza scrupoli che, a pagamento, li uccidono per poi riportare nei loro paesi nativi la carcassa da esibire come trofeo.

Nonostante la specie sia classificata come in via di estinzione nella maggior parte dei paesi Africani e nonostante la popolazione globale sia stata soggetta ad una riduzione del 42% dal 1990 e sia in costante declino, l’ Italia insieme ad altri paesi Europei è protagonista di un massacro senza senso che serve solo a favorire gli interessi personali di chi, sfruttando le condizioni disagiate dei paesi africani, vuole soddisfare un bisogno personale. Questi animali sono detenuti in condizioni terribili, accumulati uno sull’ altro in gabbie , privati della libertà e utilizzati come oggetti da tiro. Con l’ esiguo numero di circa  20.000 leoni rimasti in Africa, il documentario investigativo Blood Lions ci svela che In Sud Africa ci sono circa 6000 animali in cattività il cui destino è di essere uccisi a pagamento in quella che viene definita ‘ la caccia in scatola’ , in quanto avviene in aree circoscritte dove l’ animale viene liberato al fine di essere ucciso da cacciatori per lo più venuti da paesi lontani.  Il numero di questi animali allevati  per essere uccisi  a pagamento è in crescita e si stima che potrebbe arrivare a 12.000 nei prossimi anni. 

L’uccisione avviene quindi in un ‘teatro’ organizzato per favorire i cacciatori nelle circa 200 ‘ fattorie di leoni’ presenti in Sud- Africa. Si stima che il 50% dei ‘ cacciatori’ di leoni in scatola vengano dagli Stati Uniti  ma molti altri dall’ Europa. Molte delle persone che vengono dall’ estero per uccidere i leoni sono spinti dal desiderio di riportare a casa le carcasse dell’ animale ucciso come segno di trofeo di caccia.  Questo traffico deve essere fermato subito.
 
In attesa di un’ azione internazionale ed europea che proibisca  l’ importazione di leoni e dei suoi prodotti  come le pelli, un contributo importante può essere fornito dalle Compagnie Aree che adottano un codice di condotta che vieti il trasporto di carcasse di leoni sui loro aerei. Italia, Francia, Germania e Spagna sono considerati i maggiori importatori di trofei di leone in Europa. 

Tale iniziativa è già stata messa in atto da diverse compagnie aeree come  ad esempio Emirates, Ethiad e Lufthansa, South African Airlines che non accettano a  bordo dei loro aerei trofei di caccia. Molte altre hanno già introdotto delle limitazioni . Il blocco di trasporto delle carcasse dell’  animale ucciso possono dare un contributo importantissimo alla riduzione del fenomeno di questo tipo di caccia, in attesa di una revisione della Convenzione di Washington sul commercio internazionale di specie protette (CITES) che protegga più rigidamente la specie.
 
Chiediamo quindi a Luca Cordero di Montezemolo, chairman di Alitalia e partner di Ethiad, di adottare subito la proibizione al trasporto di carcasse di leoni e prodotti di leoni e altri animali provenienti dalla caccia sportiva su tutti gli aeromobili della compagnia aerea al fine di svincolare la compagnia di bandiera da questi massacri.

Scrivi anche tu a Luca Cordero di Montezemolo alla mail presidenza@alitalia.com

Gentile Luca Cordero di Montezemolo,
in Sud Africa e altri stati africani migliaia di leoni sono uccisi dal canned hunting e dal trophy hunting promosso dagli Stati Uniti e dall’Europa. Diverse compagnie aree, tra cui l’Ethiad - partner di Alitalia, hanno proibito il trasporto di carcasse di leoni o delle loro pelli per contribuire a prevenire la caccia a questi animali in via di estinzione. L’ Italia è considerata un luogo di partenza dei cacciatori di leoni. Le chiedo di voler applicare tale proibizione su tutti gli aeromobili di ALITALIA affinché il nostro paese dia un immediato contributo reale alla protezione di questi magnifici animali in attesa di misure legislative  internazionali adeguate.