Simulare i traumi oculari e cranio-facciali senza ricorrere agli animali.
Per secoli l’anatomia è stata insegnata con cadaveri umani e animali, ma questi metodi hanno evidenti limiti pratici, economici ed etici. Inoltre, in Italia vige il divieto di utilizzare o uccidere animali per scopi didattici sia nelle scuole che nei corsi universitari, salvo eccezioni specifiche per l’alta specializzazione medica.
Proprio nell’ambito dell’insegnamento, nonché nello studio dei traumi, basta ricordare che animali come scimpanzé e cani sono stati utilizzati per anni nei crash test fino a pochi decenni fa, ma abbiamo fatto enormi passi avanti.
L’Istituto Italiano di Tecnologia, che si è già distinto in passato per pioneristici modelli animal-free, ha condotto un nuovo lavoro per simulare i traumi oculari e cranio facciali insieme all’Università di Genova e la prestigiosa Harvard Medical School.[*] A illustrare il lavoro svolto Roberto F. Pitzalis, ingegnere meccanico specializzato in robotica che evidenzia i vincoli etici nel ricorso agli animali, i limiti scientifici e le condizioni poco realistiche dei manichini.
Il simulatore supera questi problemi offrendo un modello anatomico realistico con occhi e mandibola mobili, collo flessibile, un sistema fluidico per la simulazione di sangue, lacrime e liquido spinale, e moduli intercambiabili per riprodurre varie fratture, rendendolo così uno strumento unico per l'educazione sanitaria e la formazione chirurgica”.
Sembra un film di fantascienza, ma non lo è, questa è la scienza che chiediamo perché sostenere i modelli non animali, non è solo una necessità morale, ma l’unica via per garantire l’evoluzione della conoscenza per il futuro di tutti.
[*] Reference: “Gallerani, M., Pitzalis, R. F., Novi, G. D., Ottensmeyer, M. P., & Berselli, G. (2025). Integrated Design and Prototyping of a Robotic Head for Ocular and Craniofacial Trauma Simulators. The International Journal of Medical Robotics and Computer Assisted Surgery, 21(1), e70039.”