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Visoni: Ministro Agricoltura intervenga urgentemente per regolamentare la destinazione degli animali superstiti

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Ultimo aggiornamento

domenica 13 marzo 2022

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Sono 6.000 i visoni (riproduttori) rimasti rinchiusi nelle gabbie degli ultimi 5 allevamenti italiani di pellicce e che non possono essere utilizzati per ricavare altre pellicce, così come non possono essere uccisi.

Il divieto introdotto con legge di bilancio 2022 ha indicato una possibile sorte ben più felice per questi animali sfruttati per anni dall’Industria “della pelliccia”: il trasferimento presso centri di tutela della fauna selvatica.  Nonostante siano trascorsi già due mesi e mezzo dall’approvazione della Legge, il Decreto che il Ministro dell’Agricoltura avrebbe dovuto emanare entro il 31 gennaio, proprio per regolamentare questa complessa e delicata operazione di salvataggio, non è ancora stato scritto così come in tutto questo periodo il Ministro non ha nemmeno convocato le associazioni animaliste

Quale sarà dunque la sorte di 6.000 visoni?
 

Questi animali non possono essere uccisi semplicemente perché bisogna svuotare le gabbie (l’uccisione di animali è sanzionata dall’art. 544-bis del Codice Penale), così come l’abbattimento non può avvenire come misura sanitaria anti-Covid19 in assenza di un conclamato focolaio in allevamento. Purtroppo, nonostante anche i solleciti di questi mesi, il Ministro Patuanelli non ha contatto, nemmeno con una telefonata, la LAV o ogni altro soggetto che possa mettersi a disposizione per accogliere questi animali.

Siamo fortemente preoccupati per la sorte di questi 6.000 visoni, serve un intervento urgente per poterli salvare!

COMUNICATO STAMPA