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Vivisezione: i monologhi della Senatrice Cattaneo. La sfidiamo, ci sta?

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 17 febbraio 2016

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L’accusa rivolta agli animalisti di fare propaganda antivivisezionista, dalla Sen. a vita Elena Cattaneo a mezzo stampa, è paradossale considerando il suo nuovo ampio “monologo” pubblicato oggi da La Repubblica (pag. 26): “forse la  Senatrice è per il partito unico?”. In merito alle argomentazioni trattate dalla Senatrice, vengono esposti i soliti falsi miti, tra cui il più comune: la vivisezione non esiste più.

Bisognerebbe, quindi, suggerire alla Sen. Cattaneo di leggere più attentamente la Legge che vige in materia di sperimentazione che autorizza procedure invasive e dolorose tra cui l’innesto di cannule, impianti, abrasioni, fratture ossee effettuate anche senza anestesia (640 in soli 3 anni con un numero indefinito di animali - fonte Ministero della Salute, relative al triennio 2010-2012) che portano a morte con convulsioni, tremori, paralisi e incredibili sofferenze. Nel caso non bastasse il Decreto Legislativo, potrebbe andare a leggere le autorizzazioni rilasciate dal Ministero della Salute e, per doverosa trasparenza, rendere pubblico l’elenco dei luoghi in cui si fa sperimentazione animale e il tipo di procedure: oppure la Senatrice mette in discussione addirittura l’Ente regolatorio nazionale?

Come ha recentemente citato Thomas Hartung, Professore Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, proprio in un convegno sui metodi alternativi ospitato alla Sapienza di Roma (gennaio 2016): “La difficoltà non sta nel creare delle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie”.

Michela Kuan
Responsabile Settore Vivisezione

COMUNICATO INTEGRALE