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Test sostanze d’abuso e xenotrapianti: slitta entrata in vigore divieto

Esperimenti su animali per trapianti di organi tra specie, fumo, droghe e alcol continueranno!

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mercoledì 21 maggio 2025

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#vivisezione
Ricerca senza animali

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Condannati a morte migliaia di animali

La lobby vivisettoria è riuscita, ancora una volta, a ottenere il posticipo dell’entrata in vigore del divieto, previsto a partire dal 1° luglio 2025, di utilizzare animali nella ricerca per xenotrapianti e test per sostanze d’abuso.

Divieto approvato fin dal 2013 nella legge di Delegazione europea e che ha trovato pieno supporto nel voto dalla Camera e Senato e diventato legge fin dal 2014.  Purtroppo, la sua entrata è stata più volte posticipata e ieri, al Senato in Commissione Cultura, nell’ambito del voto agli emendamenti riferiti al Decreto-Legge attuazione misure PNRR e per l'avvio dell'anno scolastico 2025/2026  [1] è stata approvata la proroga al 1 gennaio 2026 grazie a due emendamenti che vedono primi firmatari Pierantonio Zanettin (FI) e Ylenia Zambito (PD).

Noi di LAV abbiamo più volte sottolineato a Ministri e all’intero Governo quanto tale divieto, non solo abbia ripercussioni nella tutela degli animali, ma sia anche fondamentale per l’avanzamento della ricerca nel nostro Paese e la tutela della salute pubblica.

I LIMITI DEGLI XENOTRAPIANTI
Infatti, nel caso degli xenotrapianti, la comunità scientifica ha ampiamente riconosciuto i limiti tecnici, immunologici ed etici dell’impiego di animali in tale ambito, soprattutto suini geneticamente modificati. Gli organi animali possono provocare una forte risposta immunitaria, con il rischio di rigetto e insuccesso del trapianto. Per prevenire questi effetti, i pazienti devono assumere farmaci immunosoppressori molto potenti, che li espone ad ulteriori infezioni e patologie. Inoltre, gli organi di origine animale potrebbero essere veicolo di infezioni trasmissibili all’uomo come nel nostro triste e recente passato a livello mondiale.

GLI EFFETTI DELLE SOSTANZE D'ABUSO
Per quanto concerne le sostanze d’abuso, tali molecole possono dare effetti quali allucinazioni, alterazione della percezione e dello stato di coscienza, effetti che vengono ben compresi grazie all’espressione del linguaggio che manca, invece, totalmente negli animali. E’ del tutto evidente come la sperimentazione di una singola sostanza somministrata in maniera controllata in laboratorio ad un roditore, non possa rendere nemmeno analogicamente l’idea di quanto succede negli umani, che a loro volta differenziano gli effetti secondo l’età, il genere, la quantità e tipologia di sostanze assunte e il loro mix, il contesto d’assunzione, la presenza di concomitanti patologie psichiatriche, lo stato di salute generale dell’organismo e la storia d’assunzione.

LE ALTERNATIVE
Tecnologie come il brain-on-chip, l’elettrofisiologia umana in vitro e i modelli computazionali avanzati, oltre all’epidemiologia offrono già oggi strumenti molto più attendibili, etici e moderni per la ricerca in questo campo. Ricordiamo, a tal proposito, che già nel 2019 ben 200 persone tra ricercatori, medici, veterinari e psicologi hanno espresso chiaramente la necessità scientifica del superamento del modello animale in questi campi, portando considerazioni tecnico-scientifiche che oggi sono ancora più evidenti grazie alla diffusione di modelli animal-free. Oltre 70 scienziati hanno sottoscritto nuovamente l’importanza di rispettare questo bando anche per evitare  la creazione di false aspettative nei pazienti, consapevoli della gravità della propria condizione clinica e che vengono illusi grazie a inutili ricerche su animali.

Noi di LAV continueremo a batterci affinché il posticipo si limiti a 6 mesi e finalmente entri in vigore il divieto. E’ inconcepibile che nel 2025 ancora nel nostro Paese si difenda un modello sperimentale mai validato e che appartiene a due secoli fa con un indice di fallimento che supera il 95%.

Il resto d’Europa viaggia veloce verso scoperte e ricerche human-based, mentre in Italia i fondi destinati ai modelli sostitutivi alla sperimentazione animale sono pari a 0, nonostante questi fondi siano prioritari per la normativa internazionale e ampiamente richiesti dai cittadini che vogliono una ricerca innovativa che non causi sofferenza animale.

[1] Parlamento Italiano - Disegno di legge S. 1445 - 19ª Legislatura | Senato della Repubblica