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Zoo di Napoli, sfiorata la tragedia: gravi inadempienze, vogliamo chiarezza

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Ultimo aggiornamento

lunedì 13 giugno 2016

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Sabato pomeriggio, lo Zoo di Napoli ha vissuto momenti di forte tensione: un piccolo gnu appena venuto alla luce nel recinto della “savana”, dove convivono animali di specie diverse, è stato caricato e calpestato più volte da alcune zebre che, probabilmente, lo avevano individuato come estraneo al gruppo.

Una scena che ha allarmato il pubblico, tra cui c'erano anche dei bambini, che ha cominciato a gridare per allontanare gli equidi in evidente stato di agitazione. Gli operatori dello zoo, apparentemente non preparati ad affrontare situazioni di questo tipo, “si sono limitati prima a sventolare rami, rimanendo lungo il perimetro del recinto, poi hanno preferito addirittura allontanarsi” riferisce una segnalazione ricevuta dalla nostra associazione. Solo dopo circa un’ora dalla nascita del piccolo, un mezzo dello zoo sarebbe intervenuto nel recinto per recuperare l’animale.

La legge che regola gli zoo è in vigore nel nostro paese dal 2005 e stabilisce che le strutture senza licenza non possano essere aperte al pubblico. Anche se lo zoo ha detto di aver avviato un percorso di riconversione, esso apre nuove strutture al pubblico prima che ne venga verificata l’idoneità da parte delle autorità preposte, chiediamo quindi di conoscere le condizioni del cucciolo di gnu e come sia stato possibile quanto accaduto, ma soprattutto chiediamo  al Ministero dell’Ambiente di intervenire sulle criticità e violazioni relative allo Zoo di Napoli, che peraltro abbiamo già segnalato da diversi mesi senza mai ottenere risposta.

COMUNICATO INTEGRALE