Il documento delinea alcune proposte per rafforzare il contrasto al fenomeno e per attuare politiche preventive.
È stata presentata stamattina alla Prefettura di Catania la Relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli ecoreati relativa alla zoomafia e in particolare alle corse clandestine di cavalli.
La “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari”, infatti, ha tra i suoi compiti stabiliti dalla legge anche quello di “indagare sulle attività illecite legate al fenomeno delle cosiddette «zoomafie» e verificare la corretta applicazione del titolo IX-bis del libro secondo del Codice penale”. Per la prima volta una Commissione parlamentare, che ha gli stessi poteri di indagine propri dell’autorità giudiziaria, ha avuto l’incarico di indagare sulla zoomafia e sulle attività illecite a danno di animali.
La conferenza stampa è stata tenuta dall’on. Jacopo Morrone, presidente della Commissione, insieme alle relatrici della maggioranza e della minoranza, l’Onorevole Eliana Longi (FdI) e la Senatrice Vincenza Rando (PD).
Alla presentazione era presente anche Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV e Consulente della Commissione, quale componente della delegazione ufficiale che ha presenziato i lavori.
Si tratta in assoluto della prima relazione sulla Zoomafia presentata da una Commissione parlamentare d’inchiesta e questo, senza enfasi, rappresenta davvero un evento storico perché segna un cambio di direzione nell’approccio a questo fenomeno criminale
Nel corso delle sue attività la Commissione parlamentare ha fatto sopralluoghi, audito vari esperti e acquisito documenti e atti giudiziari. La Relazione analizza i vari aspetti dell’illegalità e delle infiltrazioni criminale nel mondo dell’ippica e in particolare delle corse clandestine di cavalli e, cosa importantissima, delinea alcune proposte per rafforzare il contrasto al fenomeno e per attuare politiche preventive.
Tra le varie proposte assumono particolare rilievo quelle volte al potenziamento del quadro normativo e delle sanzioni, con il riconoscimento, ad esempio, delle corse clandestine come attività criminale organizzata con inasprimento delle pene tale da poter ricorrere a strumenti investigativi più incisivi.
Per la prevenzione delle infiltrazioni criminali, sottolinea la Relazione, “È prioritario impedire la concessione di autorizzazioni per attività di gestione e raccolta scommesse (anche telematiche), attività inerenti all'ippica o alla gestione e al possesso di scuderie di cavalli, a coloro che risultano pregiudicati per reati a danno di animali, scommesse clandestine, gioco d'azzardo, associazione per delinquere o delitti previsti dalla normativa antimafia”.
Altra misura proposta è quella dell’ablazione delle strutture abusive con “la demolizione immediata di stalle, maneggi e altre strutture abusive utilizzate per la detenzione e l’allenamento degli animali” ritenuta “una misura fondamentale per smantellare le infrastrutture logistiche dei gruppi criminali e interrompere la catena di maltrattamento”. Per il mantenimento dei cavalli sequestrati, invece, la Commissione propone “L’istituzione di un fondo triennale presso il MASAF per il mantenimento e la gestione dei cavalli sequestrati, e la creazione di un centro protetto di recupero a Catania o nelle zone limitrofe”.
Altra proposta meritevole di essere segnalata è la necessità di modificare il Codice della strada “al fine di armonizzare le sanzioni per l'organizzazione non autorizzata di gare sportive con animali su strada con l'articolo 544-quinquies c.p. Questo eviterebbe conflitti normativi e assicurerebbe una punizione più severa per condotte che mettono in pericolo l'integrità fisica degli animali e la sicurezza pubblica."
Evidentemente avevamo visto lontano poiché alcune di queste proposte sono provvedimenti di cui da anni chiediamo a viva voce l’approvazione e il fatto che siano istanze condivise dalla Commissione, oltre ad essere motivo di grande soddisfazione, è la conferma della loro importanza. Ora il Parlamento e il Governo devono fare la loro parte e trasformare in legge tali richieste, poiché, come sottolinea la Relazione, il contrasto alle corse clandestine di cavalli richiede un impegno coordinato e una visione strategica che vada oltre la repressione. È necessario, infatti, agire sulla prevenzione, rafforzare gli strumenti investigativi, inasprire le pene, colpire le infrastrutture criminali e investire nella riqualificazione sociale e culturale dei territori, per smantellare alle radici un fenomeno illegale lungamente sottovalutato.