Una realtà che si consuma non solo d'estate, ma durante tutto l’anno e che non può essere ignorata
Nonostante si tenda a parlarne solo durante l’estate, l’abbandono di animali è una realtà che si consuma durante tutto l’anno e che non può essere ignorata.
Non esistono dati ufficiali esaustivi sul fenomeno: l’Italia, infatti, non dispone di un sistema univoco e aggiornato per tracciarlo.
L’unica fonte disponibile è il Ministero della Salute, che pubblica dati regionali sul randagismo relativi all’anno precedente. Tuttavia, anche questi numeri – aggiornati al 31 dicembre 2022 – sono parziali e non omogenei: alcune Regioni, ad esempio, non hanno comunicato quante restituzioni di animali ci siano state a seguito di smarrimento o fuga, né il numero esatto di ingressi nei canili sanitari, falsando il dato.
Dagli ingressi nei canili sanitari e dalle restituzioni alle rispettive famiglie si potrebbe tentare una stima dei cani potenzialmente abbandonati, ma il dato resta altamente incompleto. Non considera, ad esempio, i gatti e tutti quegli animali che non arrivano mai in una struttura pubblica.
Cosa succede a chi abbandona gli animali?
Parlare di abbandono significa fare i conti con un fenomeno che assume spesso nomi più “socialmente accettabili”, come la cosiddetta rinuncia di proprietà. Una formula che nasconde comunque lo stesso dramma: animali lasciati indietro, senza più un punto di riferimento.
Dietro ogni abbandono ci sono spesso scelte poco ragionate o prese con leggerezza, come acquisti impulsivi, mancanza di consapevolezza sulle esigenze etologiche degli animali, difficoltà economiche o condizioni di fragilità sociale. Per contrastare tutto questo, serve un cambiamento culturale e strutturale: educazione, prevenzione e un maggiore supporto per chi si trova in difficoltà.
Con la Legge 25 novembre 2024, n. 177, fortemente sostenuta da LAV, è stato introdotto un inasprimento delle sanzioni per chi abbandona gli animali in contesti stradali. Le pene previste dall’articolo 727 del Codice penale sono state rafforzate:
Inoltre, se l’abbandono causa un incidente stradale con feriti o decessi, si applicano le pene per lesioni personali stradali o omicidio stradale, fino a 7 anni di reclusione.
Cosa fare se si assiste a un abbandono?
Se sei testimone di un abbandono, puoi fare molto per aiutare l’animale e contribuire a punire il responsabile:
Ricordiamo che soccorrere un animale coinvolto in un incidente è un obbligo di legge. Chi non si ferma rischia sanzioni da 413 a 1.658 euro. Lo stesso obbligo sussiste anche nel caso di coloro che, coinvolti in un incidente, non chiedono aiuto per gli animali che ne sono vittime: in questo caso si rischia una sanzione amministrativa che va da 83 a 331 euro.
Per promuovere una cultura del rispetto e della prevenzione, LAV ha lanciato insieme a Locauto la guida “4 zampe a bordo”: un vademecum per viaggiare in modo sicuro con il proprio animale, evitando rischi e promuovendo buone pratiche contro l’abbandono.