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Elezioni europee 2024: "Anche gli animali votano", i 10 punti programmatici

Un manifesto per chiedere ai partiti e ai futuri candidati di sostenere concretamente la tutela degli animali in Europa.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 25 marzo 2024

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Vote For An!mals: il voto in Europa sarà vitale per gli animali selvatici

La tutela degli animali selvatici in Europa è incardinata su due fondamentali provvedimenti legislativi:

  • la Direttiva Habitat e ( “Direttiva n. 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche
  • la Direttiva Uccelli ("Direttiva n. 79/409/CEE relativa alla conservazione degli uccelli selvatici”).

Recepite da ciascun Stato Membro, le direttive hanno l'obiettivo di custodire e migliorare la qualità dell'ambiente nel quale viviamo attraverso la protezione di specie animali e vegetali e dei loro habitat.

L'applicazione delle disposizioni contenute in queste due norme chiave ha inoltre la funzione di creare una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione Europea, chiamata Rete Natura 2000. Una rete ecologica, appunto, priva di confini geografici ha l'obiettivo di garantire la conservazione degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati a livello comunitario.

La Direttiva Uccelli in particolare dispone regole a tutela delle specie di volatili dettando in particolare norme uniformi tese a proteggere le specie migratrici in tutti gli Stati Membri attraversati dalle loro rotte migratorie.

Negli ultimi anni stiamo assistendo nel nostro Paese a una positiva ripresa della presenza di alcune specie particolarmente protette dalla Direttiva Habitat, quali il lupo e l'orso.

  • Il primo grazie al particolare status di tutela che lo ha salvato dall'estinzione degli anni '70 del secolo scorso, ha oramai colonizzato la gran parte del nostro Paese.
  • La presenza dell'orso invece è concentrata in due sottopopolazioni, una ricadente nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, l'altra nel Trentino occidentale dove sono stati reintrodotti nei primi anni 2000 a seguito di progetti europei.

Il ritorno di queste due specie non è stato però accompagnato da una adeguata campagna informativa istituzionale, con la conseguenza che i cittadini si sono ritrovati abbandonati a confrontarsi con un fenomeno a loro sconosciuto, al quale hanno reagito riportandolo ad antichi pregiudizi mai sopiti e favoriti dalla politica locale e nazionale.

Tuttavia, a livello europeo la Direttiva Habitat garantisce il massimo livello di protezione alle due specie perché considerate a rischio, motivo per cui nel nostro Paese non è per ora possibile avviare una vera e propria caccia come accade invece in altri Stati Membri. Ma lo status di protezione, in particolare del lupo, è stato messo più volte in discussione a livello comunitario venendo, sino ad ora, sempre confermato al massimo livello.

A febbraio 2024 è stato avviato nuovamente il dibattito che potrebbe condurre al riconoscimento di un minor livello di protezione della specie

Considerando che le richieste di aprire una stagione di uccisioni di orsi e lupi sono figlie della mancata o limitata adozione delle azioni che favoriscono la convivenza tra le attività umane e la presenza di orsi e lupi sugli stessi territori, è evidente la necessità di agire su tali elementi per limitare il più possibile il malcontento e le legittime preoccupazioni dei cittadini, pacificando il loro rapporto con i grandi carnivori.

L'Europa deve continuare a mantenere il massimo livello di protezione per orsi e lupi, predisponendo allo stesso tempo, nuovi strumenti per obbligare gli Stati Membri alla capillare implementazione delle più aggiornate informazioni scientifiche e dei migliori strumenti che in concorso tra loro possano garantire la convivenza pacifica tra cittadini e grandi carnivori.

I CENTRI DI RECUPERO

I centri di recupero della fauna selvatica sono istituiti e gestiti con norme regionali. A livello nazionale questo comporta difformità di approccio e gestione del recupero, cura e successiva reimmissione in natura degli animali selvatici in difficoltà.

Inoltre, di anno in anno le esigenze di razionalizzazione delle spese regionali, hanno comportato gravi ricadute sui centri di recupero. Riduzione degli orari di servizio, limitazioni geografiche dell'intervento, riduzione del numero di specie destinatarie del servizio, hanno determinato un notevole impatto negativo sul benessere degli animali selvatici in difficoltà.

È necessario che l'Europa, in continuità con il dettato delle Direttive Habitat e Uccelli, provveda a licenziare una norma che disponga regole certe e uniformi per il recupero e la cura degli animali selvatici feriti quale servizio essenziale in tutti gli Stati Membri.

LA NATURE RESTORATION LAW

Il 27 febbraio 2024 il Parlamento Europeo ha approvato la Nature Restoration Law che rappresenta uno dei cardini dell'European Green Deal e che ha obiettivi molto chiari:

  • ripristino del 30% degli ambienti naturali degradati entro il 2030, 60% entro il 2040 e 90% entro il 2050;
  • piantumazione di 3 miliardi di nuovi alberi negli Stati Membri;
  • ripristino delle condizioni di 25.000 km di alvei fluviali trasformandoli in fiumi a scorrimento libero;
  • tutela della biodiversità anche attraverso l'adozione di specifici indicatori di presenza di elementi ad elevata biodiversità;
  • incremento della tutela riservata alle Aree Natura 2000.

I Governi degli Stati Membri dovranno quindi adottare piani di ripristino nazionali che descrivano il percorso che sarà intrapreso allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati e per garantire l'impegno perché non si avvii una nuova fase di degrado.

Sarà quindi fondamentale che l'Europa riesca a garantire la necessaria vigilanza perché ogni Stato Membro assuma concretamente tutti gli impegni derivanti dall'adozione della Nature Restoration Law, introducendo anche i necessari correttivi e incentivi per indurre l'urgenza di raggiungere gli obiettivi prefissati.

COSA CHIEDIAMO AL PROSSIMO PARLAMENTO EUROPEO

Chiediamo che si impegni su:

  • Adozione di una “lista positiva” a livello europeo contro il commercio e la detenzione di animali esotici come quella già realizzata dall'Italia​ e altri Stati Membri
  • Rispetto delle direttive europee “Habitat” e “Uccelli” ed estensione della protezione di specie nuovamente in pericolo come orsi e lupi
  • Sostegno ai Centri di Recupero della fauna selvatica e disincentivazione di zoo e acquari, fine dell'esibizione degli animali in circhi e delfinari
  • Introduzione del divieto di importazione, esportazione e riesportazione dei trofei di caccia da animali protetti dalla Cites
  • Divieto della pratica dello “spinnamento”, di importazione, esportazione e transito delle pinne di squalo all'interno dell'UE in adesione all'Iniziativa dei Cittadini Europei Stop Finning – Stop the Trade.

È urgente, dunque, un impegno concreto da parte dell'UE, per proteggere maggiormente gli animali selvatici.

A decidere sulla sorte degli animali sei anche tu!

Scopri il manifesto "Vote For An!mals": 10 punti proposti a partiti e futuri/e candidati/e alle elezioni europee dei prossimi 8 e 9 giugno per chiedere più tutela e diritti per gli animali nell'UE.