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"Quattro zampe che cambiano la vita", il nostro progetto con il Ministero della Salute

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 07 dicembre 2022

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4 zampe che cambiano la vita

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La terribile pratica del traffico di cuccioli, ecco come funziona

Strappati alle cure materne verso i 30–40 giorni di vita, quando hanno l’aspetto tenero e buffo che piace tanto all’acquirente, cani e gatti viaggiano, spesso accompagnati da passaporti falsi o falsificati. Altri arrivano nascosti nei bagagliai di auto. Un trasporto in un bagagliaio può arrivare anche a 50 cuccioli. Altri ancora arrivano nascosti in furgoni o tir, persino in aereo. Il viaggio può durare anche 48 ore. 48 ore d’inferno per essere poi venduti in negozi, allevamenti, su internet, ai caselli autostradali e persino con consegna a domicilio.

Sono i cuccioli di cane e, sebbene in numero sensibilmente inferiore, di gatto provenienti dall’Europa dell’Est, da Paesi comunitari e no, vittima di un fenomeno illegale: il traffico di cuccioli.

Nei Paesi di origine i giovanissimi animali sono comprati per pochi euro. La loro mortalità è alta: si stima che sia intorno al 50% tra il trasporto e dopo l’arrivo in Italia.

I principali committenti di cuccioli introdotti in modo illegale, precocemente strappati alle cure delle loro madri costrette a continue gravidanze, sono negozianti e allevatori. Questi arrivano perfino a mostrare agli ignari acquirenti finali presunti madri e padri “made in Italy” e propongono anche il pedigree a pagamento, quindi falso come la restante documentazione che accompagna i cuccioli.

Questo traffico illegale è reso possibile da organizzazioni capillari – allevatori, trasportatori, negozianti, purtroppo anche veterinari come accertato da sentenze di condanna - che si occupano di ogni fase legata alla vendita dei cuccioli: dall’acquisto fuori Italia, all’introduzione nel nostro Paese, alla contraffazione dei documenti, alla commercializzazione vera e propria.

Talvolta si tratta di vere e proprie organizzazioni criminali. La presenza dietro questo traffico di organizzazioni dedite ai traffici zoomafiosi è confermata anche dal Rapporto Zoomafia della LAV.

Già nel 2001 lancia l’allarme e nel 2010, grazie alla campagna lanciata nel 2008 “Rompiamo le scatole ai trafficanti di cuccioli”, finalmente l’Italia è il primo paese in Europa a prevedere uno specifico reato che sanziona penalmente i trafficanti.

Il modo migliore per contrastare l’illegalità resta comunque la presa di coscienza del cittadino: perché questo odioso fenomeno abbia veramente fine è necessario che si smetta di mercificare la vita scegliendo sempre l’adozione da un canile o gattile all’acquisto. Migliaia di animali di ogni età e taglia sono in attesa di una famiglia ed è un dovere morale dare loro una vita serena, la cura e l’affetto che meritano.