Il Ministro della Cultura Giuli tradisce parola data in diretta tv alla Camera due mesi fa.
Sconcertante, incredibile, una nuova lavata di mani. Per la terza volta il Governo Meloni proroga la sofferenza degli animali sfruttati nei circhi* e allontanare la data per il rilancio di uno spettacolo davvero umano con l'allineamento dell'Italia agli oltre cinquanta Paesi al mondo che hanno già fatto questa scelta di civiltà. Lo fa proponendo al Parlamento un Disegno di Legge ad hoc di due righe per spostare dal 18 agosto 2025 al 31 dicembre 2026 (la prima data era il 18 febbraio 2023, poi il 18 agosto 2024 quindi quest'anno) il termine per varare il Decreto attuativo della Legge come fatto ieri a Palazzo Chigi. Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli e il suo Sottosegretario Gianmarco Mazzi hanno così tradito la parola data meno di due mesi fa in Aula alla Camera in diretta televisiva rispondendo a una interrogazione "question time" del deputato Francesco Borrelli e ai solleciti di tanti Deputati e Senatori.
Inoltre il Consiglio dei Ministri ha ignorato ancora una volta la volontà della stragrande maggioranza degli italiani, i 240mila firmatari della nostra petizione e i pronunciamenti della Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari, dei Consigli regionali di Lombardia e Lazio, di Consigli comunali come Verona, Cagliari, Perugia, Roma che si sono espressi ancora nelle scorse settimane in favore della dismissione dell'utilizzo degli animali nei circhi.
Due settimane fa il Parlamento ha approvato la nuova Legge contro i maltrattamenti sugli animali, facendo dichiarare a parlamentari di maggioranza che ora sono “soggetti di diritto”. Alla prima occasione per dare concreta attuazione ad una Legge approvata dal Parlamento, il Governo smentisce sé stesso, disattendendo la volontà espressa dalla maggioranza dei cittadini italiani e prorogando ulteriormente le sofferenze degli oltre 2000 animali ancora costretti a vivere nei circhi e ad essere utilizzati in spettacoli umilianti.
Noi di LAV ci aspettiamo: coerenza da Deputati e Senatori di ogni parte politica, con l'annullamento quindi della richiesta di proroga e l'approvazione di due righe che dicano basta alla presenza e all'uso degli animali nei circhi, una giusta pensione per i duemila ancora impiegati e la riconversione del Fondo nazionale dello spettacolo viaggiante al cambiamento degli spettacoli.