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Covid: ignorati rischi di fiere e expo animali, wet market di casa nostra

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Ultimo aggiornamento

giovedì 10 settembre 2020

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Dal lock down, che ha limitato la nostra mobilità, non ci siamo del tutto ripresi, e ancora siamo alle prese con mascherina e distanziamento. A questo si aggiungono, dall’inizio della così detta “fase tre”, le preoccupazioni per un nuovo periodo di chiusura, per l’inizio dell’anno scolastico che pone ancora molti dubbi ed incertezze, per le attività economiche.

Una delle poche certezze è che tutto questo è stato causato dal contatto e dall’interazione malata che abbiamo con gli animali, ma, se quest’estate abbiamo assistito alla chiusura delle discoteche, non abbiamo assistito allo stesso livello di precauzione in altri casi di evidenti assembramenti. Zoomarine ad esempio, in cui è stato documentato il mancato rispetto dei protocolli anti Covid, è stato chiuso per un solo giorno, infrasettimanale! Due pesi e due misure, anche se i rischi relativi alle casistiche esposte sono ben più elevati nel caso di Zoomarine, per via dello stretto contatto con animali.

Questo ridimensionare, o meglio, ignorare totalmente il rischio, si riscontra anche nel caso di fiere ed expo di animali, alcune già svolte, come la Sagra degli osei altre confermate per le prossime settimane.
Eventi - alcuni addirittura con 300 espositori e migliaia di visitatori in strutture in cui sarà “complicato” evitare il sovraffollamento - dove migliaia di animali sono esposti ammassati, detenuti in scatole di plastica, in gabbie molto piccole; alcuni venduti come animali “da compagnia” altri destinati a diventar cibo per pitoni e altri rettili.

Queste fiere rappresentano la versione italiana dei wet market, ovvero il luogo da cui tutto quello che stiamo vivendo ha avuto origine.

Durante queste manifestazioni il rischio di diffusione del Covid, ma anche di zoonosi, è quantomai elevato. LAV si è fatta promotrice di un’interrogazione parlamentare presentata il 4 settembre dalla Senatrice Loredana De Petris (Capogruppo Misto – LeU), perché è incredibile che in una società dove si sta ancora discutendo su modalità, tempi ed evenienza dell’apertura delle scuole, questo tipo di iniziative siano libere di svolgersi.

L’unica cosa razionale e logica da fare è interrompere queste manifestazioni, per una nuova normalità, #NONCOMEPRIMA.

Firma la petizione per chiedere al Ministro Costa di vietare il commercio di animali esotici.

(foto dal web)