Servono pene esemplari.
Con provvedimento notificato oggi, anche il GIP del Tribunale per i minorenni di Roma ha accolto la nostra opposizione alla richiesta di archiviazione per gli indagati minorenni, disponendo nuove indagini sui loro telefonini. Proseguirà quindi il procedimento penale anche nei confronti dei ragazzi coinvolti nella tragica morte della capretta ad Anagni nell’agosto del 2023.
Durante l’udienza del 24 marzo, avevamo ribadito l’opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dal Pubblico Ministero, esattamente come fatto per gli indagati maggiorenni presso il Tribunale di Frosinone. La richiesta era motivata dal fatto che si voleva garantire omogeneità tra i due procedimenti penali che, pur riguardanti lo stesso e identico episodio, sono giudicati da Autorità Giudiziarie differenti a causa della diversa età degli indagati.
La differente età degli indagati non può però generare una disparità di trattamento a fronte della gravità del caso, ovvero dell’uccisione a calci di una capretta e la contestuale ripresa del gesto violento diffuso poi sui social.
Nell’udienza presso il Tribunale di Frosinone il GIP aveva accolto la nosta richiesta di svolgere ulteriori indagini, principalmente sui cellulari degli indagati già sottoposti a sequestro e mai analizzati dalla Procura. Era stato inoltre disposto di sentire tutto il personale in servizio presso l'Agriturismo di Anagni in cui si sono svolti i fatti.
Oggi abbiamo avuto conferma del fatto che il procedimento deve necessariamente essere trattato come se fosse uno solo. Sarebbe stato, infatti, assurdo - oltre che non conforme a giustizia - che vi fossero decisioni contrastanti riguardo al medesimo episodio.
Come sempre, andremo in fondo a questa storia perché vogliamo che venga fatta giustizia. Non possiamo più assistere a casi del genere, in cui gli animali sono vittime di soprusi e violenze.
A fine novembre la Camera dei Deputati ha approvato a maggioranza in prima lettura la proposta di legge “Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali”, ma il testo presenta delle criticità, prima fra tutte un aumento delle pene così lieve da continuare a permettere di evitare i processi e la certificazione dell'uso della catena come strumento di coercizione contro i cani.
Chiediamo ai Senatori della Commissione Giustizia, dal relatore Potenti alla Presidente Bongiorno, che hanno questo tema all’Ordine del Giorno, di approvare la nuova Legge con le modifiche positive necessarie.