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Fur Free Europe: la Commissione Europea ha deciso di non decidere

Il nostro lavoro prosegue sul piano tecnico e, non appena si insedierà la nuova Commissione Europea, anche su quello politico per un?Europa senza pellicce.

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 14 giugno 2023

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Fur Free Europe: più di 1,5 milioni i cittadini che hanno chiesto all’UE di vietare l’allevamento e il commercio di pellicce

Oggi, 14 giugno, 1.502.319 firme di cittadini europei sono state presentate alla Commissione Europea, per chiedere di vietare una volta per tutte l'allevamento di pellicce e l'immissione sul mercato di prodotti di pellicceria.

Insieme stiamo scrivendo una pagina di storia di civiltà per l’Unione Europea e che, presto, consentirà di risparmiare la vita di decine di milioni di animali che ancora oggi vengono barbaramente confinati in allevamenti al solo scopo di venderne la pelliccia. Simone Pavesi, Resposabile LAV Area Moda Animal Free

Fur Free Europe è l’Iniziativa dei Cittadini Europei lanciata il 18 maggio 2022 e che ha ricevuto il sostegno di oltre ottanta organizzazioni da tutta Europa. Si è chiusa il 1° marzo, con due mesi e mezzo di anticipo rispetto alla scadenza ufficiale, grazie a un numero record di firme raccolte: 1.701.892.

Fur Free Europe ha inoltre raggiunto con successo la soglia di firme in 21 Stati membri, tre volte il requisito minimo di sette Stati membri previsto dalla normativa sulle ICE. Tutte le firme sono state presentate allo Stato membro interessato per la convalida.

Delle 85.122 firme raccolte in Italia (di cui 32.296 raccolte dalla LAV), ne sono state convalidate 83.164 assegnando così alla campagna firme condotta in Italia la qualifica di raccolta firme più efficiente con il 97,7% di firme validate.

La soglia nazionale di 53.580 firme era comunque già stata abbondantemente superata (per avere successo, una Iniziativa dei Cittadini Europei deve raggiungere 1 milione di firme in un anno e superare in almeno 7 Stati Membri la soglia nazionale assegnata; soglia che è determinata dal numero di eurodeputati dello Stato membro moltiplicato per il numero complessivo di eurodeputati).

Negli allevamenti di pellicce animali selvatici come visoni, volpi e cani procione sono tenuti in minuscole gabbie, impossibilitati ad espletare un comportamento naturale e uccisi in modo cruento (camera a gas o elettrocuzione) solo per il valore della loro pelliccia.

Gli allevamenti di pellicce (di visoni in particolare) rappresentano anche una significativa minaccia per la salute pubblica, come dimostrato durante la pandemia di COVID-19, quando tra le centinaia di focolai di coronavirus SARS-CoV-2 sono state intercettate anche nuove varianti del virus pandemico a seguito della documentata trasmissione uomo-visone-uomo con salto di specie anche di ritorno (vedi il rapporto LAV Fashion Spillover, feb. 2022).

Dal punto di vista ambientale, l'uso di sostanze chimiche tossiche nella produzione di pellicce ne fa una delle industrie più inquinanti. L'industria delle pellicce rappresenta anche una seria minaccia per la biodiversità, con alcune specie d'allevamento sfuggite agli allevamenti ora considerate specie aliene invasive (IAS), causando significativi impatti negativi sulla fauna selvatica autoctona europea.

LAV con i propri partner organizzatori dell'ICE incontrerà ora la Commissione europea e parteciperà all’audizione pubblica presso il Parlamento europeo prevista per settembre, dopodiché la Commissione europea dovrà rispondere pubblicamente all'Iniziativa Fur Free Europe entro la fine dell'anno.

Si tratta della decima Iniziativa dei Cittadini Europei di successo da quando è stato lanciato questo strumento di partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche europee.

Fur Free Europe rappresenta l'ICE di maggior successo:

  • +50.000 firme nel primo giorno di campagna;
  • 1 Stato membro ha raggiunto la propria soglia nazionale in un solo giorno di raccolta firme (Finlandia);
  • +1.000.000 firme in meno di 7 mesi (il target era stato raggiunto il 5 dicembre);
  • 21 Stati membri hanno superato la propria soglia nazionale, nei quasi 10 mesi di campagna (in ordine di arrivo: Finlandia, Danimarca, Svezia, Lituania, Olanda, Germania, Bulgaria, Slovacchia, Polonia, Francia, Lettonia, Belgio, Grecia, Austria, Rep. Ceca, ITALIA, Estonia, Croazia, Romania, Malta, Slovenia);
  • 53.580 firme, la soglia per l’Italia, raggiunte il 2 febbraio in meno di 9 mesi;
  • 1.701.892. firme in UE in meno di 10 mesi, di cui validate 1.502.319;
  • Chiusura anticipata di due mesi e mezzo (l’1 marzo invece del 18 maggio).
Il travolgente sostegno del pubblico a questa iniziativa ha chiarito una cosa: la pelliccia deve diventare un ricordo del passato. Siamo così orgogliosi di aver compiuto un ulteriore passo verso la fine di questa pratica crudele e inutile e ora chiediamo alla Commissione europea di utilizzare la nuova legislazione sul benessere degli animali per realizzare il desiderio di 1,5 milioni di cittadini europei. Reineke Hameleers, CEO Eurogroup for Animals