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Fur Free Europe: LAV incontra la Commissione Europea

Chiusa con successo l'Iniziativa dei Cittadini FurFreeEurope per una Europa senza pellicce.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 20 luglio 2023 12:32

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Moda animal free

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La commissione UE dia una risposta coerente con la richiesta dei cittadini europei di vietare allevamento e commercio di pellicce

A seguito dell’avvenuta validazione di +1,5 milioni di firme, oggi si è svolto il formale incontro tra gli organizzatori dell'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) Fur Free Europe, tra cui la LAV (rappresentata da Simone Pavesi Responsabile Area Moda Animal Free), e la Commissione europea (nella persona della Commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, e la Vice Presidente, Věra Jourová), per presentare l’istanza e rimarcare l'importanza di un divieto armonizzato degli allevamenti di animali “da pelliccia” e l’introduzione di un divieto alla immissione di prodotti di pelliccia sul mercato europeo.

L’Iniziativa dei Cittadini Europei è uno strumento ideato dalla stessa Commissione Europea per generare un processo decisionale più democratico e consentire la partecipazione attiva dei cittadini alla definizione delle politiche europee. Dato il risultato raggiunto da Fur Free Europe (+1,5 firme validate raccolte in soli 10 mesi contro i 12 disponibili) ora la Commissione Europea deve dare una risposta concreta e coerente alla richiesta di vietare allevamento e commercio di pellicce. Simone Pavesi,  Responsabile LAV Moda Animal Free

Più di 1,5 milioni di cittadini hanno sottoscritto Fur Free Europe e 19 Stati membri, tra cui l’Italia, hanno già vietato totalmente o parzialmente l'allevamento di animali “da pelliccia” per motivi di benessere animale e salute pubblica.

L'appello è stato anche recentemente ribadito dalla maggioranza degli Stati membri durante la sessione di giugno del Consiglio Agricoltura e Pesca (AGRIFISH) ed è stato sostenuto pubblicamente da numerosi membri del Parlamento europeo.

Entro la fine del 2023, la Commissione Europea pubblicherà una proposta volta ad aggiornare la legislazione dell'UE sul Benessere degli Animali in allevamento per allinearla alle più recenti conoscenze scientifiche.

Gli organizzatori della ICE hanno ribadito ancora una volta che, mentre è possibile migliorare gli standard di benessere per gli animali domestici (per esempio escludendo il ricorso alle gabbie come chiesto con un’altra ICE di successo End The Cage Age), la scienza ha chiaramente dimostrato che ciò non è possibile per gli animali selvatici quali appunto sono i visoni, le volpi, i cani procione e altre specie sfruttate per la pelliccia. Di conseguenza, nella proposta dovrebbe essere incluso da subito un divieto di allevamento di animali “da pelliccia”.

Gli allevamenti per le pellicce rappresentano anche un significativo rischio per la diffusione di malattie zoonotiche, mettendo a rischio sia gli animali che gli esseri umani, un fatto che è diventato ampiamente evidente durante i recenti focolai del virus pandemico SARS-CoV-2, quattro verificatesi anche in Italia.

Oltre al divieto all’allevamento in UE, vietare anche l'immissione sul mercato dell'UE di prodotti di pellicceria garantirà che le pellicce prodotte in condizioni altrettanto crudeli in paesi terzi non possano essere vendute nel Mercato Interno.

Poiché l'UE si sta preparando a fare un passo da gigante per gli animali, e con la revisione prevista per il regolamento sugli animali in allevamento, questa è una grande opportunità per dimostrare che pratiche così crudeli e ingiustificabili non hanno posto in Europa. I cittadini hanno fatto sentire la loro voce e, affinché questo strumento democratico abbia successo, ci aspettiamo presto una risposta positiva dalla Commissione Europea. Reineke Hameleers, CEO Eurogroup for Animals

La risposta formale della Commissione Europea alla Iniziativa dei Cittadini Europei Fur Free Europe è prevista entro il 14 dicembre. Nel mentre, la procedura ICE prevede l’incontro che si è tenuto oggi a Bruxelles tra gli organizzatori della petizione validata (avendo ampiamente superato la soglia del milione di firme) e la Commissione Ue.

Ripercorri la storyline

mercoledì 19 luglio 2023

Fur Free Europe: la forza della firma dei cittadini

Siamo a Bruxelles dove domani 20 luglio incontreremo la Commissaria alla Salute dell’Unione Europea Stella Kyriakides e la Vice-Presidente della Commissione Europea VěraJourová. 

Fur Free Europe è una campagna che abbiamo ideato ormai due anni fa con numerosi nostri partner europei: si tratta di una Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), ossia l’unica petizione che ha il potere di vincolare la Commissione Europea a dare seguito ad una specifica istanza.  

L’ICE è uno strumento pensato proprio dalla Commissione europea per generare un processo decisionale più democratico e consentire la partecipazione attiva dei cittadini alla definizione delle politiche europee.

Per avere successo, una ICE deve raggiungere 1 milione di firme validate entro un anno e superare in almeno 7 Stati Membri la soglia nazionale assegnata. 

Il 18 maggio 2022 c’è stato il lancio della raccolta firme che, grazie alla forte sensibilità degli europei, è stata poi chiusa in anticipo di due mesi e mezzo (l’1 marzo 2023) rispetto alla scadenza naturale, raccogliendo +1,5 milioni di firme validate superando la soglia nazionale in ben 21 Stati membri. 

Avevamo promesso di portare  sul tavolo dalla Commissione Europea la le firme  per chiedere:  

  • divieto UE agli allevamenti di pellicce 
  • divieto UE al commercio (e import) di prodotti di pellicceria

Domani sarà un ulteriore momento storico in questo percorso che, con il supporto di chi ha firmato, porterà presto alla fine dello sfruttamento degli animali per la pelliccia in tutta l’Unione Europea. 

 


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mercoledì 14 giugno 2023

Fur Free Europe: più di 1,5 milioni i cittadini che hanno chiesto all’UE di vietare l’allevamento e il commercio di pellicce

Oggi, 14 giugno, 1.502.319 firme di cittadini europei sono state presentate alla Commissione Europea, per chiedere di vietare una volta per tutte l'allevamento di pellicce e l'immissione sul mercato di prodotti di pellicceria.

Insieme stiamo scrivendo una pagina di storia di civiltà per l’Unione Europea e che, presto, consentirà di risparmiare la vita di decine di milioni di animali che ancora oggi vengono barbaramente confinati in allevamenti al solo scopo di venderne la pelliccia. Simone Pavesi, Resposabile LAV Area Moda Animal Free

Fur Free Europe è l’Iniziativa dei Cittadini Europei lanciata il 18 maggio 2022 e che ha ricevuto il sostegno di oltre ottanta organizzazioni da tutta Europa. Si è chiusa il 1° marzo, con due mesi e mezzo di anticipo rispetto alla scadenza ufficiale, grazie a un numero record di firme raccolte: 1.701.892.

Fur Free Europe ha inoltre raggiunto con successo la soglia di firme in 21 Stati membri, tre volte il requisito minimo di sette Stati membri previsto dalla normativa sulle ICE. Tutte le firme sono state presentate allo Stato membro interessato per la convalida.

Delle 85.122 firme raccolte in Italia (di cui 32.296 raccolte dalla LAV), ne sono state convalidate 83.164 assegnando così alla campagna firme condotta in Italia la qualifica di raccolta firme più efficiente con il 97,7% di firme validate.

La soglia nazionale di 53.580 firme era comunque già stata abbondantemente superata (per avere successo, una Iniziativa dei Cittadini Europei deve raggiungere 1 milione di firme in un anno e superare in almeno 7 Stati Membri la soglia nazionale assegnata; soglia che è determinata dal numero di eurodeputati dello Stato membro moltiplicato per il numero complessivo di eurodeputati).

Negli allevamenti di pellicce animali selvatici come visoni, volpi e cani procione sono tenuti in minuscole gabbie, impossibilitati ad espletare un comportamento naturale e uccisi in modo cruento (camera a gas o elettrocuzione) solo per il valore della loro pelliccia.

Gli allevamenti di pellicce (di visoni in particolare) rappresentano anche una significativa minaccia per la salute pubblica, come dimostrato durante la pandemia di COVID-19, quando tra le centinaia di focolai di coronavirus SARS-CoV-2 sono state intercettate anche nuove varianti del virus pandemico a seguito della documentata trasmissione uomo-visone-uomo con salto di specie anche di ritorno (vedi il rapporto LAV Fashion Spillover, feb. 2022).

Dal punto di vista ambientale, l'uso di sostanze chimiche tossiche nella produzione di pellicce ne fa una delle industrie più inquinanti. L'industria delle pellicce rappresenta anche una seria minaccia per la biodiversità, con alcune specie d'allevamento sfuggite agli allevamenti ora considerate specie aliene invasive (IAS), causando significativi impatti negativi sulla fauna selvatica autoctona europea.

LAV con i propri partner organizzatori dell'ICE incontrerà ora la Commissione europea e parteciperà all’audizione pubblica presso il Parlamento europeo prevista per settembre, dopodiché la Commissione europea dovrà rispondere pubblicamente all'Iniziativa Fur Free Europe entro la fine dell'anno.

Si tratta della decima Iniziativa dei Cittadini Europei di successo da quando è stato lanciato questo strumento di partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche europee.

Fur Free Europe rappresenta l'ICE di maggior successo:

  • +50.000 firme nel primo giorno di campagna;
  • 1 Stato membro ha raggiunto la propria soglia nazionale in un solo giorno di raccolta firme (Finlandia);
  • +1.000.000 firme in meno di 7 mesi (il target era stato raggiunto il 5 dicembre);
  • 21 Stati membri hanno superato la propria soglia nazionale, nei quasi 10 mesi di campagna (in ordine di arrivo: Finlandia, Danimarca, Svezia, Lituania, Olanda, Germania, Bulgaria, Slovacchia, Polonia, Francia, Lettonia, Belgio, Grecia, Austria, Rep. Ceca, ITALIA, Estonia, Croazia, Romania, Malta, Slovenia);
  • 53.580 firme, la soglia per l’Italia, raggiunte il 2 febbraio in meno di 9 mesi;
  • 1.701.892. firme in UE in meno di 10 mesi, di cui validate 1.502.319;
  • Chiusura anticipata di due mesi e mezzo (l’1 marzo invece del 18 maggio).
Il travolgente sostegno del pubblico a questa iniziativa ha chiarito una cosa: la pelliccia deve diventare un ricordo del passato. Siamo così orgogliosi di aver compiuto un ulteriore passo verso la fine di questa pratica crudele e inutile e ora chiediamo alla Commissione europea di utilizzare la nuova legislazione sul benessere degli animali per realizzare il desiderio di 1,5 milioni di cittadini europei. Reineke Hameleers, CEO Eurogroup for Animals


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martedì 13 giugno 2023

Chiusa con successo la raccolta firme contro le pellicce in Europa

[youtube:ns4uvOvqvKI] Fur Free Europe è stata lanciata il 18 maggio 2022 con l’obiettivo di vincolare la Commissione Europea ad avviare un’iniziativa legislativa per la messa al bando, in tutta l... LEGGI I DETTAGLI

Fur Free Europe è stata lanciata il 18 maggio 2022 con l’obiettivo di vincolare la Commissione Europea ad avviare un’iniziativa legislativa per la messa al bando, in tutta l’Unione, degli allevamenti di animali per la produzione di pellicce e, per coerenza, del commercio (ed import) di prodotti di pellicceria.

Una grande vittoria! La campagna di raccolta firme Fur Free Europe si è conclusa in anticipo e con un enorme successo. Ma il nostro impegno non termina qui, perché adesso porteremo 1.701.892 firme di cittadini europei al tavolo della Commissione Europea per ottenere subito un divieto all’allevamento e al commercio di pellicce. Simone Pavesi, area Moda Animal Free

Fur Free Europe, che ha beneficiato del supporto di oltre 80 ONG europee (in buona parte rappresentate dall’organizzazione ombrello Eurogroup for Animals e dal network Fur Free Alliance), è una Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) formalmente depositata dalla LAV (nella persona del responsabile dell’Area Moda Animal Free, Simone Pavesi) e da altri 6 componenti del costituito Citizens Panel (Heidi Kivekäs, Animalia, Finlandia; Carla Cornella Mirambell, FAADA, Spagna; Linn Bleckert, Djurens Rätt, Svezia; Birgitte Iversen Damm, Dyrenes Beskyttelse, Danimarca; Thomas Pietsch, Four Paws, Germania; Pawel Rawicki, Otwarte Klatki, Polonia).

Per avere successo, una ICE deve raggiungere 1 milione di firme validate entro 1 anno e superare in almeno 7 Stati Membri la soglia nazionale assegnata (soglia stabilita dal valore ottenuto moltiplicando il numero di eurodeputati del singolo Stato membro per il numero complessivo di membri del Parlamento UE).

Fur Free Europe è una ICE dei record:

  • + 50.000 firme nel primo giorno di campagna;
  • 1 Stato membro ha raggiunto la propria soglia nazionale in un solo giorno di raccolta firme (Finlandia);
  • + 1.000.000 firme in meno di 7 mesi (il target era stato raggiunto il 5 dicembre);
  • 21 Stati membri hanno superato la propria soglia nazionale, nei quasi 10 mesi di campagna (in ordine di arrivo: Finlandia, Danimarca, Svezia, Lituania, Olanda, Germania, Bulgaria, Slovacchia, Polonia, Francia, Lettonia, Belgio, Grecia, Austria, Rep. Ceca, ITALIA, Estonia, Croazia, Romania, Malta, Slovenia);
    53.580 firme, la soglia per l’Italia, raggiunte il 2 febbraio in meno di 9 mesi;
  • + 1.701.892 firme in UE in meno di 10 mesi;
  • chiusura anticipata di due mesi e mezzo (l’1 marzo invece del 18 maggio).

Oggi Fur Free Europe ha totalizzato 1.701.892 firme e 21 Stati membri hanno superato la soglia nazionale.

La decisione di anticipare la chiusura della ICE è stata presa per il potenziale impatto che potrebbe avere sull'imminente revisione della legislazione dell'UE sul Benessere degli Animali in allevamento, come parte della strategia Farm to Fork della Commissione europea.

Entro la fine del 2023, la Commissione Ue pubblicherà una proposta volta a migliorare la legislazione dell'UE sul Benessere degli Animali in allevamento per allinearla alle più recenti conoscenze scientifiche.

Numerosi studi scientifici condotti nei decenni di sfruttamento degli animali per la produzione di pellicce hanno sistematicamente dimostrato che visoni, volpi, cani procione e ogni altro animale sfruttato in questa filiera produttiva non perdono le loro caratteristiche etologiche di animali selvatici. Di conseguenza, nella proposta della Commissione, grazie alla istanza della ICE Fur Free Europe, dovrebbe essere incluso da subito un divieto all’allevamento di animali per la produzione di pellicce, per l’impossibilità di soddisfare le più basilari esigenze etologiche di questi animali nei sistemi di allevamento.

Inoltre, poiché le importazioni di prodotti animali dovrebbero seguire gli standard dell'UE, l'ICE chiede anche il divieto di immettere sul mercato europeo prodotti di pellicceria.

Non potrei essere più orgogliosa dei nostri sforzi congiunti. Questa Iniziativa dei Cittadini ha acquisito slancio fin dal primo giorno e dimostra che i cittadini europei, rappresentati da tutte le organizzazioni coinvolte, stanno inviando un messaggio cristallino alla Commissione europea: è giunto il momento per un'Europa Senza Pellicce. L'allevamento di animali ‘da pelliccia’ rappresenta un enorme punto cieco morale e con la nuova legislazione sul Benessere degli Animali in arrivo, l'UE ha l'opportunità di porre fine a questa inutile sofferenza una volta per tutte. Reineke Hameleers, CEO di Eurogroup for Animals

Come per gli altri partner promotori della ICE Fur Free Europe, LAV non vuole esportare la crudeltà degli allevamenti di pellicce in paesi terzi, ma mira a porre una definitiva fine alla Industria della pelliccia in Unione Europa.

Sono stati dieci mesi molto intensi, con tante iniziative in Italia ma anche presso le istituzioni UE a Bruxelles e Strasburgo, ringraziamo le migliaia di italiani che ci hanno sostenuto per tutto questo tempo, le ONG nostre partner in Italia Essere Animali, Humane Society Europe/Italia, Animal Law Italia, così come non possiamo non ricordare l’impegno di aziende che si sono esposte per un più marcato e diretto supporto a questa Iniziativa, da LUSH Italia a Save the Duck, sino ad Elisabetta Franchi (la prima casa di moda in Italia a dotarsi di una policy fur-free, già nel 2012, per una moda più sostenibile ed etica) anche in occasione della recente Milan Fashion Week. Simone Pavesi, area Moda Animal Free


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