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Covid e visoni: nuovi focolai. Consiglio UE decidera' futuro allevamenti

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Ultimo aggiornamento

domenica 27 giugno 2021

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Proprio in questi ultimi giorni in Spagna sono stati intercettati altri 4 nuovi focolai (in totale 8 da inizio anno nella sola Spagna), ed anche la Bulgaria ha annunciato l’adesione alla proposta “Fur Farming in the European Union” di Olanda e Austria di vietare gli allevamenti “di pellicce” in tutta Europa.  

Il 28 e 29 giugno i ministri dell’agricoltura europei discuteranno in sede di AGRIFISH, Consiglio dell’Unione Europea dell’Agricoltura e della Pesca, la proposta avanzata da Olanda e Austria di vietare in tutta l’Unione gli allevamenti di visoni. 

Ad oggi l’Italia non ha dato alcun riscontro alla proposta dei ministri dell’Agricoltura di Olanda e Austria all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dell’Unione Europea AGRIFISH.

Eppure come dimostrano i continui focolai di coronavirus negli allevamenti di visoni (oggi in Polonia, alcune settimane fa in Spagna), a nulla servono le misure di biosicurezza introdotte da oltre un anno e il rischio che il virus pandemico possa continuare a diffondersi tra i visoni è una certezza; mentre non è certo cosa potrebbe accadere se ad infettare i visoni dovesse essere una delle varianti più pericolose per l’uomo, come la Delta.

La LAV chiede al governo e in particolare ai Ministri Stefano Patuanelli e Roberto Speranza di dichiarare pubblicamente il sostegno alla proposta di Olanda e Austria affinché la Commissione Europea intervenga, con urgenza, per vietare definitivamente gli allevamenti di visoni (e di ogni animale “da pelliccia”), nell’interesse degli animali e per la tutela della salute pubblica.


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