Home | Notizie | Ddl 'sparatutto': al Senato attacco senza precedenti alla fauna selvatica

Ddl 'sparatutto': al Senato attacco senza precedenti alla fauna selvatica

Gli emendamenti presentati al Disegno di Legge dalla maggioranza propongono una deregulation totale: caccia in spiaggia, più specie cacciabili e richiami vivi senza regole.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

martedì 16 settembre 2025

Topic


Condividi

Speriamo che prevalga il buonsenso

Mercoledì 17 settembre, le Commissioni riunite Ambiente e Agricoltura del Senato riprenderanno l'esame del disegno di legge “Sparatutto” con due sedute previste: la prima dalle ore 8.00 alle 10.00, la seconda in notturna a partire dalle ore 20.00. Un segnale evidente della volontà di accelerare l'approvazione del Testo base del disegno di legge S. 1552 fortemente voluto dal Ministro Lollobrigida e poi firmato dai Capigruppo di maggioranza Malan (FdI), Gasparri (FI), Romeo (Lega) e Salvitti (Noi Moderati).

Il provvedimento in discussione rappresenta un vero e proprio stravolgimento della Legge n. 157 del 1992, cancellando di fatto ogni forma di tutela per la fauna selvatica. Tra le misure più gravi: la possibilità di cacciare tutto l'anno, il permesso di cacciare all'interno di foreste demaniali e aree protette comprese quelle che oggi sono mete turistiche, la riapertura degli impianti di cattura di uccelli da utilizzare come richiami vivi e l'indebolimento del ruolo tecnico-scientifico dell'ISPRA. Un attacco frontale e senza precedenti alla biodiversità, alla tutela ambientale e alla sicurezza pubblica.

Come se non bastasse, degli oltre 2000 emendamenti presentati, più di 100 tra quelli proposti dalla maggioranza e dai Sen. Fregolent (IV) e Durnwalder (Gruppo Per le Autonomie) aggravano ulteriormente il testo, smantellando ogni tutela residua per la fauna selvatica.

Gli emendamenti presentati dalla maggioranza puntano a sottomettere totalmente la fauna selvatica a logiche venatorie, economiche e produttive, trasformandola in una risorsa da sfruttare anche a fini turistici. Emblematico, tra questi, è l'emendamento numero 2.79, proposto dalla meloniana Sen. Fallucchi (FdI) — imprenditrice nel settore agricolo e turistico — che inserisce la caccia tra le attività di promozione del territorio e del patrimonio rurale, trasformando così la fauna in un'offerta turistica venatoria.

CACCIA IN SPIAGGIA
Uscita dalla porta tra le proteste, la possibilità di cacciare sulle spiagge rientra ora dalla finestra. Ben otto Senatori, appartenenti a tutti i Gruppi parlamentari di maggioranza - Maffoni e Salvitti (FdI), Paroli e Damiani (FI), Bizzotto, Cantalamessa, Germanà e Minasi (Lega) - hanno sottoscritto l'emendamento n. 6.29 che apre la caccia anche nel demanio marittimo, ad eccezione delle aree oggetto di concessione balneare. Ciò significa dunque che nelle spiagge libere, nei porti e sulle scogliere si potrà sparare. A questo se ne aggiungono altri tre: il 6.71, Fallucchi (FdI) e il 6.77 Germanà (Lega) che sopprimono per intero il divieto di caccia nei terreni del demanio marittimo. Si potrà quindi sparare sempre ovunque. L'emendamento 6.78 Ancorotti (FdI), invece, prevede che la caccia sia vietata esclusivamente nei litorali dove sono presenti stabilimenti balneari e, fino al 30 settembre, in tutti gli arenili per una fascia di un chilometro a partire dalla linea di battigia. Tradotto: a partire dal 1° ottobre le spiagge diventano una zona di guerra.

AMPLIAMENTO SPECIE CACCIABILI E ASSENZA TOTALE DI REGOLE
In questa totale deregulation venatoria non poteva mancare l'ampliamento dell'elenco delle specie cacciabili. Lo propongono i leghisti Bizzotto, Cantalamessa, Germanà e Minasi, i forzisti Paroli, Damiani, Maffoni e Salvitti di Noi Moderati. Con l'emendamento 11.8 condannano a morte oca selvatica, piccione selvatico e stambecco. A chiarire che si potrà sparare anche al lupo e pure allo sciacallo dorato provvedono invece gli identici emendamenti 3.29, 3.31 e 3.32 Durnwalder (Autonomie) e De Carlo (FdI), nonché l'emendamento 3.30 Germanà (Lega). Ma l'emendamento 11.8 è ben più ambizioso: mira a deregolamentare completamente la caccia. Elimina, ad esempio, l'obbligo di anticipare la chiusura della caccia in caso di preapertura; cancella il limite temporale massimo per ciascuna specie e prolunga la caccia da appostamento agli uccelli acquatici fino a un'ora dopo il tramonto, come già avviene per gli ungulati.

RICHIAMI VIVI
Anche sull'uso dei richiami vivi sono stati presentati emendamenti peggiorativi come, ad esempio, il 4.5 Amidei, (FdI) che estende la cattura per la cessione a fini di richiamo a tutte le specie di uccelli. Via libera anche all'uso delle civette vive come consentirebbe l'emendamento 14.39 Ancorotti (FdI). I firmatari dell'emendamento 11.8 intervengono anche sul ruolo dell'ISPRA, proponendo con l'emendamento 5.26 l'eliminazione del suo parere in merito all'allevamento dei richiami vivi.

Speriamo che prevalga il buon senso: lo impone l'articolo 9 della Costituzione, lo richiede il rispetto delle normative europee per evitare un nuovo procedimento di infrazione, e lo chiedono i cittadini.

Nei prossimi giorni consegneremo al Senato, insieme alle altre associazioni proponenti, le oltre 50.000 firme a sostegno della proposta di legge d'iniziativa popolare contro la caccia che dovrà essere discussa proprio dalle Commissioni riunite Ambiente e Agricoltura dove è in corso l'esame del Disegno di legge “Sparatutto”.

Queste firme sono l'ulteriore dimostrazione che i cittadini vogliono che sia garantita protezione per gli animali e la natura. Ora spetta al Parlamento ascoltare questa voce diffusa e scegliere da che parte stare: con i cacciatori (e quindi con l'interesse di pochi) o con la Costituzione, l'Europa e la stragrande maggioranza degli italiani (76%) che, secondo un sondaggio Eurispes, si dichiarano contrari alla caccia.