Home | ... | | Abbiamo inviato la richiesta di apertura di procedura d'infrazione per l'Italia

Abbiamo inviato la richiesta di apertura di procedura d'infrazione per l'Italia

La leggina Lollobrigida è di fatto inapplicabile. Inviata la richiesta apertura della procedura d’infrazione.

leggi tutta la storyline

Ultimo aggiornamento

mercoledì 24 gennaio 2024

Topic


Condividi

"Una volta accertata la sicurezza decideranno i consumatori se mangiarla o meno”

La crociata contro la carne coltivata del Ministro Lollobrigida ritorna da Bruxelles senza alcun risultato.

Ieri infatti, alla riunione del Consiglio europeo dell’agricoltura la Commissaria alla salute e sicurezza alimentare Stella Kyriakides “ha preso atto delle osservazioni portate da Austria, Italia e Francia sottoscritte da altri nove Paesi" ma ha ribadito che quando ci saranno le prime richieste di autorizzazioni al commercio per prodotti con carne coltivata - già legale in varia maniera a Singapore, Israele e negli USA – saranno ovviamente attivate l’Autorità per la Sicurezza Alimentare-EFSA e il Regolamento comunitario “novel food” in vigore e, ha sottolineato che comunque se mangiare o no una bistecca coltivata, una volta che sarà autorizzata, “devono deciderlo i consumatori”.

Sconfitta quindi la richiesta avanzata dal nostro Governo di commissariare l’EFSA su questo tema, come se non fosse un organismo autorevole, scientifico, indipendente.

Vano anche il tentativo di far copiare da Bruxelles la recente leggina italiana di divieto che, è il parere della LAV, non potrà non essere presto oggetto di una procedura d’infrazione e sarà cassata dalla Commissione europea anche per la previsione del divieto di diciture dei prodotti a base vegetale, il cosiddetto “meat sounding”, come affermato oggi dal presidente di Unionfood di Confindustria, Paolo Barilla.
Di fatto l’etichettatura di cotolette di soia e affettati di seitan è chiara e sufficiente, e questo provvedimento penalizzerebbe proprio le produzioni italiane da parte di un Ministro che si definisce “per la sovranità alimentare”.

Il Ministro Lollobrigida non straparli di “amplissima maggioranza di Paesi” quando sono solo dieci i Paesi ad aver firmato il suo documento che esprime dei dubbi sulla carne coltivata. Non straparli di cibo di qualità quando il suo principale sostenitore è sponsorizzato dal più noto marchio di fast food americano, così come non straparli di tutela dell’ambiente e degli agricoltori quando lui stesso incentiva le grandi concentrazioni di allevamenti intensivi. La carne coltivata così come il sostegno alle produzioni vegetali sono invece le strade da perseguire a tutela di tutti, già imboccate da Paesi europei come Olanda e Danimarca che in fatto di interessi zootecnici non hanno nulla da invidiare all’Italia. Gianluca Felicetti, Presidente LAV