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Abbiamo inviato la richiesta di apertura di procedura d'infrazione per l'Italia

La leggina Lollobrigida è di fatto inapplicabile. Inviata la richiesta apertura della procedura d’infrazione.

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Ultimo aggiornamento

martedì 28 marzo 2023

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#carnecoltivata
Area food

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La carne coltivata viene prodotta senza sofferenza per gli animali

Una crociata ideologica, antiscientifica, contro un progresso che invece può mettere insieme necessità umane e rispetto per gli animali.

Così LAV giudica il Disegno di Legge che oggi il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, porta in Consiglio dei Ministri per vietare tutte le attività legate allo sviluppo della carne coltivata, scorrettamente definita “sintetica”, proibendo ricerca, produzione e immissione sul mercato.

La carne coltivata è un alimento tutt’altro che sintetico o non naturale. È già stata autorizzata in altri Paesi senza alcun problema per la salute umana e su di essa operano già 107 società in 25 Paesi, fra i quali il nostro. Gianluca Felicetti, Presidente LAV

La carne prodotta con questo processo è identica a quella animale a livello cellulare, offrendo qualità sensoriali e nutrizionali analoghe, attraverso un sistema di produzione più sicuro, ripetibile e sostenibile, come già dimostrato da LAV in un position paper.

Quelle della carne coltivata sono cellule prelevate dagli animali sotto anestesia, cresciute in laboratorio – tanto che il processo è conosciuto anche come agricoltura cellulare – che per essere considerate carne, dovranno essere sottoposte a controlli, essere ritenute sicure per il consumo ed essere paragonabili alla carne ricavata attraverso la macellazione degli animali.

Paradossale è anche l’utilizzo in questo campo del concetto di naturalità, che invece viene costantemente affibbiato alle produzioni zootecniche, che derivano per la quasi totalità da metodi di allevamento che nemmeno prevedono il contatto degli animali con la terra, con l’aria aperta, né con la luce del sole.

L'allevamento industriale, su cui si base l’attuale sistema alimentare, ha perso ogni tipo di contatto con la ciclicità della natura e il rispetto dei bisogni degli animali costretti in spazi sovraffollati, la cui vita è garantita da ritmi scanditi dalle necessità produttive e non dai ritmi naturali. Gli stabilimenti dove vengono allevati gli animali sono industrie, ben chiuse e isolate da tutto, dove il legame con la natura è stato spezzato parecchi decenni fa. Domiziana Illengo, area Alimentazione Vegana LAV

La carne coltivata rappresenta a tutti gli effetti una concreta alternativa agli allevamenti intesivi e alla macellazione, poiché per essere prodotta non richiede la sofferenza e la morte di nessun animale.

Una soluzione, quindi, che risulta interessante ai più, tanto che in una ricerca di Opinion Way e Good Food Industry è risultato che oltre il 60% delle persone intervistate (provenienti da Germania, Francia, Italia e Spagna) si è detta favorevole alla sua introduzione sul mercato.

Già nel 2020, Eat Just è diventata la prima compagnia al mondo a poter vendere carne coltivata di pollo ai ristoranti di Singapore. Risultato sostenuto anche dallo Chef internazionale Francis Mallmann, in un video dove assaggia i prodotti della startup.

A inizio marzo 2023, il Good Food Institute ha inoltre pubblicato un report sul tema, in cui riporta che diversi Paesi, come Singapore, Canada, Israele, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Canada hanno disposizioni normative applicabili alla fabbricazione, alla produzione e alla vendita di carne coltivata. Mentre Regno Unito, Spagna e Paesi Bassi hanno ricevuto fondi nazionali volti a promuovere lo studio e lo sviluppo dell’agricoltura cellulare.

L’ultima notizia, del 21 marzo 2023, relativa alla vendita e al consumo di cultivated meat proviene da GOOD Meat, che ha annunciato di aver ricevuto dalla FDA l’approvazione che i propri prodotti sono sicuri per il consumo.

L'autorizzazione pre-market è gestita a livello centrale, il che significa che una volta che la Commissione Europea e i rappresentanti degli Stati membri dell'UE approvano un prodotto, l'approvazione si applica a tutti i 27 Stati membri, tra cui anche l’Italia.

Ecco perchè quella di Lollobrigida è una crociata peraltro inutile perché la disposizione di autorizzarne o meno il consumo spetta - per decisione condivisa dall’Italia - non al nostro Parlamento ma all’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare prima – con sede a Parma – e poi alla Commissione di Bruxelles. Gianluca Felicetti, Presidente LAV

La demonizzazione programmatica che il Ministro Lollobrigida porta avanti nei confronti della carne coltivata è infondata, ma soprattutto rappresenta la sua mancata volontà di supportare il proprio Paese nello sviluppo di un’industria alimentare innovativa, sostenibile ed etica. Un'industria che non si fermerà certo davanti ad un divieto nazionale e, piuttosto, investirà il nostro mercato senza che siamo stati partecipi del cambiamento in atto.

Con questo Disegno di Legge Lollobrigida sposa una miope crociata di Coldiretti. L’associazione, infatti, evidentemente considera i suoi iscritti - se allevatori- dei soci di serie A, mentre il comparto agricolo viene di fatto relegato ad una categoria inferiore pur rappresentando con la produzione di proteine vegetali già una reale risposta alternativa alla macellazione degli animali e un efficace mezzo di contrasto ai cambiamenti climatici. Gianluca Felicetti, Presidente LAV