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Giornata europea ricerca etica: necessario vietare definitivamente test su animali

Una vera scienza può essere solo quella basata sull’uomo per l’uomo.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 22 settembre 2025

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Ragioni etiche e scientifiche

Oggi, 22 settembre, insieme alle altre associazioni animaliste europee celebriamo la Giornata Europea per una Scienza Etica (#EuropeanDayForHumaneScience) e chiediamo alle autorità di difendere e rafforzare il divieto già esistente di testare sugli animali i prodotti cosmetici, di promuovere lo sviluppo di metodi di ricerca animal-free, sostenendoli anche economicamente - ricordiamo che in Italia i fondi vincolati ai metodi sostitutivi sono zero e di interrompere definitivamente i test sugli animali.

Come sappiamo, infatti, all’Europa era stato garantito il divieto totale di test sugli animali per i prodotti cosmetici, grazie a una Direttiva internazionale che bandisce ogni test e importazione di prodotti sperimentati su cavie, imposto definitivamente dal 2013. Questo divieto, però è stato calpestato, permettendo alle aziende cosmetiche di continuare a testare sugli animali gli ingredienti.

Per questo motivo nel 2021 è stata lanciata l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Save Cruelty Free Cosmetics”, che con oltre 1.2 milioni di firme raccolte in tutta Europa ha chiesto nuovamente alla Commissione Europea un divieto totale alla sperimentazione sugli animali, estendendo così la richiesta non solo ai prodotti cosmetici, ma anche a quelli chimici e a tutti gli animali vittime di una falsa scienza..

E’ ora di pretendere una vera scienza che può essere solo quella basata sull’uomo per l’uomo, e non sul modello animale pretendendo che assomigli alla nostra specie, per la tutela di tutti, animali, persone e ambiente.

Grazie a questa azione fortemente condivisa, nei prossimi mesi sarà pubblicata una tabella di marcia per il completo superamento dell’utilizzo di animali per la sperimentazione in Europa. Le ragioni non sono “solo etiche”, ma anche scientifichecome noi di LAV evidenziamo da quasi 50 anni, è dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche, il modello animale fallisce in oltre il 95% dei casi, un indice di insuccesso altissimo il cui prezzo viene pagato da uomini e animali.

Proprio lo scorso maggio abbiamo avviato un progetto in collaborazione con l’Istituto Italiano di Bioetica per promuovere la donazione alla scienza del corpoumano post mortem, una pratica che permette di studiare il funzionamento dell’anatomia umana e simulare interventi chirurgici complessi, in un ambiente controllato, migliorando le competenze dei medici a beneficio di tutti gli esseri viventi, umani e non umani. Questo a riprova del fatto che alternative valide ci sono, ma è necessario un cambiamento culturale  e un congruo investimento che consentano di superare il ricorso agli animali.