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Stop caccia! Online la raccolta firme per portare in Senato la Proposta di Legge d’iniziativa popolare

Chiediamo l’abolizione della caccia, contro il Disegno di Legge “sparatutto” annunciato a Palazzo Chigi.

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giovedì 26 giugno 2025

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#stopcaccia
Animali selvatici

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Servono 50.000 firme! Firma subito!

È da oggi sulla piattaforma pubblica online la nostra proposta di Legge d’iniziativa popolare per l’abolizione della caccia, la tutela rafforzata di lupi e orsi, l’aumento delle aree protette e la cancellazione dell’articolo 842 del Codice civile che consente ai cacciatori di entrare nelle proprietà private.

Seguendo le istruzioni presenti nella pagina web, chiunque dotato di SPID o Carta d’identità elettronica potrà firmare sostenendo così l’iniziativa.

FIRMA PER SOSTENERE LA NOSTRA PROPOSTA

Noi di LAV l’abbiamo presentata con le altre associazioni Animalisti Italiani, ENPA, LAC, LNDC  Animal Protection e OIPA

L’obiettivo è raggiungere le  cinquantamila firme necessarie affinché la proposta possa essere valida e discussa in Parlamento.

Un’azione essenziale contro il Disegno di Legge “sparatutto” presentato dal centrodestra al Senato con le firme dei Capigruppo Malan (FdI), Romeo (Lega), Gasparri (FI), Salvitti (Civici d’Italia) e annunciato venerdì scorso dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida al Consiglio dei Ministri, anche se questo va contro la volontà della stragrande maggioranza degli italiani che da sempre si dichiara contro l’uccisione degli animali per divertimento e tanto più contro l’estensione dell’attività venatoria per questo motivo abbiamo depositato la Proposta di Legge d’iniziativa popolare che chiediamo a tutti i cittadini di sostenere con la loro firma affinché venga discussa in Parlamento insieme al Ddl della maggioranza parlamentare, pericolosamente assegnato da ieri in sede redigente alle Commissioni Ambiente e Agricoltura del Senato, che prevede tra l’altro la caccia in primavera, nelle foreste demaniali gestite dai Carabinieri Forestali finora territorio turistico, nei valichi montani, il potere di sparo alle guardie di banche e supermercati e l’estensione della cattura degli uccelli con le reti e il loro uso come richiami.
È necessario dare un forte segnale alla politica ricordando che la maggioranza assoluta dei cittadini italiani è contraria alla caccia. Animalisti Italiani, ENPA, LAC, LAV, LNDC Animal Protection e OIPA

Con il coinvolgimento di tante altre associazioni nazionali e locali, comitati di cittadini contrari al Ddl Lollobrigida che punta a uccidere più animali, a estendere l’uso delle armi, a diminuire la sicurezza dei cittadini, daremo voce e centralità a quel 76% di cittadini che negli anni Eurispes ha certificato come contrari alla caccia, contro l’arroganza dei cacciatori (0,7% della popolazione) e dei loro politici di riferimento che usano la vita degli animali selvatici come merce di miope scambio elettorale.

Dobbiamo finalmente rimettere al centro del dibattito pubblico e politico la convivenza pacifica tra i cittadini e gli animali selvatici, la passione sanguinaria dei cacciatori non può e non deve prevalere sulla volontà della maggioranza dei cittadini .

FIRMA PER SOSTENERE LA NOSTRA PROPOSTA

 

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lunedì 23 giugno 2025

Stop Caccia! Depositata in Cassazione Proposta di Legge di Iniziativa Popolare

Depositata questa mattina in Corte di Cassazione a Roma la proposta di Legge di iniziativa popolare che ha l’obiettivo di ottenere l’abolizione della caccia, il rafforzamento della tutela di lupi e orsi, l’aumento delle aree destinate a parco e, in ogni caso, il divieto di ingresso dei cacciatori nelle proprietà private.

FIRMA PER SOSTENERE LA NOSTRA PROPOSTA

Noi di LAV l’abbiamo presentata con le altre associazioni Animalisti Italiani, ENPA, LAC, LNDC  Animal Protection e OIPA, e a giorni, con tutte le altre associazioni che vorranno unirsi, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvieremo la raccolta firme sulla piattaforma ufficiale online  per andare oltre le 50mila firme in sei mesi, necessarie perchè la nostra proposta sia discussa dal Parlamento assieme al Disegno di Legge Lollobrigida che punta a estendere sempre e ovunque la caccia più di quanto non sia già purtroppo consentito.

Un’azione essenziale contro il Disegno di Legge “sparatutto” presentato dal centro-destra al Senato con le firme dei Capigruppo Malan (FdI), Romeo (Lega), Gasparri (FI), Salvitti (Civici d’Italia) e annunciato venerdì scorso dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida durante la seduta del Consiglio dei Ministri, anche se questo va contro la volontà della stragrande maggioranza degli italiani che da sempre si dichiara contro l’uccisione degli animali per divertimento e contro l’estensione dell’attività venatoria.
Ci rivolgiamo al Ministro Lollobrigida, che nel corso della sua attività ha identificato gli animali selvatici come capri espiatori dei problemi dell’agricoltura che invece sono ben altri.
La nostra Italia, che ha sempre dimostrato un livello di cultura altamente civile, vuole mettere un argine a tutto questo, contro la condanna a morte di milioni di animali selvatici, utilizzati senza alcuna necessità e per diletto sanguinario da parte del mondo venatorio per questo motivo abbiamo depositato la Proposta di Legge d’iniziativa popolare che chiediamo a tutti i cittadini di sostenere con la loro firma affinché venga discussa in Parlamento insieme al Ddl della maggioranza parlamentare che prevede tra l’altro la caccia in primavera, nelle foreste demaniali finora territorio turistico, nei valichi montani, il potere di sparo alle guardie di banche e supermercati e l’estensione della cattura degli uccelli con le reti e l’uso come richiami. È necessario dare un forte segnale alla politica ricordando che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani è contraria alla caccia.
Animalisti Italiani, ENPA, LAC, LAV, LNDC Animal Protection e OIPA

È lo stesso Eurispes che certifica da sempre la grande avversione dei cittadini italiani nei confronti della caccia, con valori che nel tempo hanno registrato il 76% di contrari a un’attività violenta e pericolosa che causa ogni anno l’uccisione di centinaia di milioni di animali e decine di morti e feriti umani oltre che l’impraticabilità di boschi e campagne a escursionisti e famiglie.

Con l’approvazione a dicembre 2022 dell’emendamento “caccia selvaggia” che consente l’ingresso dei cacciatori in città e nei parchi, il Governo e il Parlamento hanno avviato un certosino lavoro di demolizione della tutela normativa degli animali selvatici a tutto vantaggio della lobby dei cacciatori proseguito poi nel tempo con la legalizzazione della caccia indiscriminata ai cinghiali, l’approvazione di un piano quinquennale per lo sterminio di qualsiasi specie selvatica, il tentativo di concedere la licenza di caccia ai sedicenni e altre concessioni che hanno determinato l’apertura di ben due procedure d’infrazione da parte della Commissione Europea nei confronti del nostro Paese. Un piano ben riuscito del riarmo dei cacciatori in città e altrove.

Nei prossimi giorni l'iniziativa popolare sarà pubblicata sul sito istituzionale del Ministero della Giustizia, dove ogni cittadino dotato di SPID o Carta d'Identità Elettronica potrà sostenerla con la sua firma.

FIRMA PER SOSTENERE LA NOSTRA PROPOSTA

Sono necessarie 50.000 firme perché la Proposta di Legge possa varcare la soglia del Parlamento, faremo tutto il possibile perché finalmente la democrazia prevalga sull’arroganza dei cacciatori e dei loro politici di riferimento disposti a svendere la vita degli animali selvatici come merce di scambio elettorale.



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lunedì 23 giugno 2025

Il Governo sta per dichiarare guerra agli animali selvatici!

Le associazioni ENPA, LAC, LAV, Lipu e WWF Italia, sono venute a conoscenza del contenuto del disegno di legge che circola in ambienti venatori e che il Governo è intenzionato a presentare, forse già nel prossimo Consiglio dei ministri per poi mandarlo al Parlamento. Si tratta di un testo intriso di ideologia ed estremismo filo-venatorio che di fatto regala ai cacciatori la fauna selvatica e le aree naturali che la Costituzione riconosce come patrimonio di tutti e delle future generazioni, facendosi beffe della scienza e dei diritti dei cittadini.

La devastante “riforma governativa”, elaborata sotto dettatura delle frange più estreme dell’associazionismo venatorio, senza alcuna condivisione col mondo ambientalista, presenta elementi di palese incostituzionalità e contrasta con le direttive europee in materia, ma evidentemente tutto questo non sembra interessare chi ci governa: accontentare un proprio elettorato di riferimento vale l’uccisione indiscriminata di centinaia di milioni di animali, la privatizzazione della natura e nuove procedure di infrazione che tanto non pagheranno né i ministri né i cacciatori, ma tutti i cittadini italiani.

Il Governo Meloni fin dall’inizio dell’attuale legislatura si è dimostrato ossessionato dai consensi venatori portando il Parlamento ad emanare decine di provvedimenti atti a scardinare progressivamente le tutele della fauna selvatica. Non soddisfatti, ora si accingono ad una misura drastica, cercando di far passare sotto silenzio un progetto che va contro le regole europee, gli animali, ma anche contro le persone, la loro sicurezza, la libertà di fruire delle aree protette, i sentimenti e la cultura ma anche lo sviluppo economico di questo Paese.   

Le Associazioni ambientaliste e animaliste sottolineano come ci si trovi di fronte ad un punto di non ritorno. Chi voterà a favore di questa riforma sarà responsabile del peggior attacco mai inflitto alla fauna selvatica! Ci attendiamo una forte risposta da tutte le forze di opposizione e chiediamo ai parlamentari della maggioranza di fermare questo scempio.   

I punti della riforma sulla caccia del Governo Meloni in breve: 

  • La caccia da attività ludica diventa una pratica che per legge concorre alla tutela della biodiversità e dell’ecosistema dimenticando gli impatti che determina sulla conservazione della biodiversità. Un vero e proprio atto autoritario che, senza alcun tipo di condivisione con il mondo esterno a quello della caccia, impone a tutti un’attività che la maggioranza della popolazione ormai non condivide; 
  • Si estendono enormemente le aree cacciabili, riducendo e in alcuni casi azzerando le regole e i divieti; 
  • Le Regioni sono obbligate a ridurre le aree protette se ritenute “eccessive”, secondo una interpretazione della legge che il Consiglio di Stato ha più volte ritenuto errata, prevedendo addirittura un potere sostitutivo del Ministro dell’Agricoltura; 
  • Vengono riaperti gli impianti di cattura dei richiami vivi e le specie che possono essere catturate passano da 7 a 47 (milioni di animali oggi liberi finiranno all’ergastolo). Viene eliminato ogni limite nel possesso di uccelli da richiamo provenienti da allevamento. I controlli diventano sostanzialmente impossibili, favorendo il bracconaggio e il traffico di animali; 
  • Viene consentita la caccia nelle aree demaniali come spiagge, zone dunali, foreste, praterie con enormi rischi per escursionisti, villeggianti, ciclisti; 
  • Cancellato ogni limite alla costruzione di nuovi appostamenti fissi di caccia con enormi impatti sul turismo e sull’inquinamento da piombo dei pallini; 
  • Le gare di caccia con cani e fucili sono consentite anche di notte e nei periodi di nidificazione; 
  • Nelle aree private la caccia potrà essere esercitata senza regole; 
  • Viene riconosciuta la licenza di caccia ai cittadini stranieri e non è prevista alcuna formazione dei cacciatori stranieri sulle regole italiane; 
  • Aumentano i periodi di caccia che vengono estesi oltre febbraio (periodo di migrazione prenuziale e nidificazione); 
  • Possibile l’aumento delle specie cacciabili da parte della politica senza alcuna verifica preventiva dal punto di vista scientifico; 
  • La caccia sarà consentita anche dopo il tramonto con l’impossibilità di distinguere le specie ed enormi pericoli per la pubblica incolumità; 
  • Sarà consentita la braccata anche sui terreni innevati così da poter seguire le tracce degli animali e si disturberanno tutti gli altri nonostante siano in condizioni di difficoltà; 
  • Le guardie giurate di banche e supermercati potranno uccidere animali; 
  • Sono previste sanzioni fino a 900 euro per chi protesta contro le uccisioni di animali durante le attività di controllo, mentre non è prevista alcuna modifica dell’impianto sanzionatorio penale e amministrativo volta a reprimere il bracconaggio e il traffico di animali selvatici.  

Le Associazioni faranno tutto il possibile per impedire che questo scempio diventi legge, per questo chiamiamo a raccolta tutti coloro i quali amano la natura e sentono la responsabilità di difenderla da questi attacchi: associazioni, comitati, mondo scientifico e culturale, imprese, singoli cittadini.   

La fauna e la natura che la ospita non sono il giocattolo dei cacciatori, non sono la merce di scambio tra politici e le lobby di cacciatori e di produttori di armi. Sono un bene comune che appartiene a tutte e tutti.



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