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Fileni: pubblicato esito procedura inchiesta ente certificatore

Integrazioni di B-LAB per Fileni appaiono inadeguate: chiediamo un incontro

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 07 maggio 2025

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Come è ammissibile certificare come sostenibili questi allevamenti?

B-Lab ha pubblicato, meglio tardi che mai, l'esito della procedura di indagine interna a Fileni (Complaints Process Disclosure Report - FILENI [approved] ) sulle evidenze che avevamo mostrato, a seguito dell'inchiesta di Report nel 2023.

Le evidenze dell'indagine interna all'ente certificatore avrebbero dovuto determinare una celerità e urgenza di reazione in B-Lab che, invece, ha preso i suoi tempi, presumiamo per approfondire un'indagine dettagliata sulla base della cospicua documentazione, fornita sia dall'inchiesta di Giulia Innocenzi, che dal report LAV corredato dalle condanne che l'azienda ha avuto nell'ultimo periodo, come appreso dagli organi di stampa:

  • In data 26/1/2024 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato una sanzione di 100,000 Euro per pratica commerciale scorretta ai danni dei consumatori. L'Autorità ha smentito le affermazioni di Fileni circa l'origine italiana di tutte materie prime per alimentazione animale e la integrale produzione agricola del Gruppo dei mangimi biologici;
  • In data 10/6/2024 viene inviato un avviso di garanzia al termine delle indagini della Procura di Ancona che hanno accertato i reati ex Art. 44 Dpr 380/2001 di abuso edilizio e ex Art. 323 c.p. di abuso di ufficio, in solido con funzionari della Regione del Comune di Monte Roberto e della Soprintendenza;
  • Nel mese di Agosto 2024, la stampa riporta la notizia che la Procura della Repubblica di Ancona ha chiuso le indagini riguardanti quattro allevamenti Fileni, rilevando la sussistenza del reato ex Art. 674 c.p. di getto pericoloso di cose. Il reato riguarda le esalazioni odorigene emanate dai quattro allevamenti. È stata disposta l'archiviazione;
  • Il 15 settembre il tribunale di Ancona ha emesso quattro decreti penali di condanna per altrettanti stabilimenti Fileni: tre a Jesi e uno a Monte Roberto. Getto pericoloso di cose l'ipotesi di reato. Fileni ha annunciato che si opporrà ai decreti penali: 4mila euro per ciascun stabilimento.
  • Fino all‘inizio del 2023 sono state appurate dagli organi di controllo nelle Marche 13 violazioni delle prescrizioni ambientali relative a 5 allevamenti della Vallesina.

A proposito della devastazione delle Marche, ormai regione piena di allevamenti di polli e regno di Fileni, i danni su animali, persone e ambiente sono incalcolabili, ma individuabili e opportunatamente riscontrati in numerosi approfondimenti scientifici.

Alla conferenza stampa del 26 marzo 2025 indetta dal comitato per la Vallesina, è stato presentato dalla dott.ssa Rigonat il parere dell'ISDE Italia circa l'effetto inquinante con danni sulla salute umana degli allevamenti intensivi, particolarmente di quelli avicoli e con focus sulla provincia di Ancona.

Nonostante quanto sopra, B-Lab ha confermato la certificazione a Fileni.

Nel disclosure report pubblicato B-Lab ha ritenuto che le azioni di Fileni non abbiano costituito false dichiarazioni intenzionali di pratiche, politiche o risultati rivendicati durante il processo di certificazione dell'azienda, né hanno violato i valori fondamentali della comunità B-Corp.

Questo aspetto appare tanto sorprendente quanto inaccettabile dal momento che è stato mostrato più volte, nei servizi in onda su Report, come Fileni tratta gli animali che alleva.

In ogni caso, l'indagine ha identificato opportunità di miglioramento per le pratiche dell'azienda.

B-Lab ha quindi confermato la certificazione a Fileni, nonostante abbia imposto all'azienda di sviluppare ed implementare linee guida di comunicazione, da presentare preventivamente a B-Lab Global.

Dunque, perché B-Lab avrebbe dovuto dare queste indicazioni di miglioramento a Fileni, se ritiene che l'azienda non abbia avuto alcun comportamento in violazione dei valori dell'ente certificatore?  Soprattutto, a fronte di quanto emerso dalle condanne che Fileni ha ricevuto in questi mesi, vorremmo capire dall'ente certificatore come possano ritenersi sufficienti in ottica di “miglioramento” le misure indicate nel Disclosure Report.

Inoltre, continuiamo a chiederci come sia ammissibile certificare come sostenibili aziende zootecniche quali Fileni.

Chiediamo infatti che la certificazione sia concessa solo a quelle aziende zootecniche che vincolino l'attività a parametri di dismissione o riconversione dell'attività produttiva verso produzioni non animali, mostrando un chiaro impegno per la transizione ecologica, che non può prescindere dalla transizione alimentare.

Per questo motivo, chiediamo anche qui un incontro a B-Lab Italia, perché riteniamo importante per l'ente certificatore stesso approfondire questi temi e fare un passo avanti rispetto al rischio di greenwashing che inevitabilmente farebbe perdere valore all'importante certificazione.

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